La denuncia di Uilpa

Cimici da letto, violenza e scabbia: in carcere nuovo allarme

Intanto giovedì la prima visita al Sanquirico del Garante dei detenuti Roberto Rampi

Cimici da letto, violenza e scabbia: in carcere nuovo allarme
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I numerosi casi di scabbia e gli altrettanto frequenti rinvenimenti di cimici da letto preoccupano i dipendenti del carcere Sanquirico di Monza e a questi problemi di igiene si aggiungono gli episodi di violenza.

Allarme in carcere della Uilpa

Il problema del sovraffollamento della struttura (740 i detenuti presenti) e delle ripercussioni anche di un difficile equilibrio della gestione dei turni di servizio sono al centro della lettera che la Uilpa penitenziaria ha scritto nei giorni scorsi alla direttrice del carcere monzese Cosima Buccoliero.
Domenico Benemia, a nome del sindacato della Polizia penitenziaria, ha chiesto infatti più attenzione sull’organizzazione dell’organico anche per l’incolumità degli operatori e un deciso intervento sulla capienza. «Nei giorni scorsi un detenuto dietro insistenza della vicedirettrice, pare sia stato fatto uscire dalla sua camera e una volta fuori, si sia scagliato contro il personale operante, quando quest’ultimo avesse ravvisato in precedenza la necessità di lasciarlo nella camera detentiva», ha spiegato Benemia. Altra preoccupazione per il sindacato della Polizia penitenziaria è la X unità operativa: «Ci è stata segnalata l’intenzione di voler predisporre una camera detentiva, con la finalità di ospitare i detenuti sottoposti a isolamento. Ci rendiamo conto che gli spazi sono limitati, ma portare un isolato in un reparto dove, per altro ci dicono che si siano allungati notevolmente i tempi di permanenza, riteniamo possa essere di difficile gestione per tutti gli operatori e potrebbe generare ulteriori tensioni tra gli stessi detenuti».

La visita del garante

Gli episodi di intemperanze da questo punto di vista sono numerosi. Benemia riporta ad esempio la protesta di un detenuto che è salito sul tetto e che dopo essere stato trasferito nel reparto isolamento ha continuato a tenere in subbuglio l’intera struttura. «Ancora notizia di questi giorni, un collega è dovuto ricorrere a cure mediche, in quanto ha riportato delle lesioni, per delle ragioni a noi ancora sconosciute», ha aggiunto, ribadendo la richiesta: «Riteniamo necessario adottare provvedimenti urgenti per diminuire il numero di detenuti nella struttura monzese e contenere il trasferimento di detenuti considerati difficili da altri istituti».

Intanto il Garante dei detenuti Roberto Rampi giovedì ha fatto la sua prima visita alla Casa circondariale di Monza per prendere coscienza della situazione. «Oggi ho trascorso oltre cinque ore ad incontrare, sezione per sezione, il maggior numero possibile di ospiti - ha spiegato - L’intento era quello di presentarmi loro, spiegare la funzione del Garante, il lavoro che stiamo impostando e come contattarmi per qualsiasi tipo di bisogno, segnalazione e richiesta».
Rampi ha preso nota anche delle criticità che aveva già ben presenti. «Dalle condizioni igieniche e della struttura al grande bisogno di moltiplicare le occasioni di lavoro alla situazione della medicina carceraria che è davvero drammatica, mi impegnerò su tutto questo».

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