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Situazione alla ST Microelectronics, cresce la preoccupazione della Cisl

"Nonostante le ripetute richieste di convocazione di un tavolo Ministeriale con il Ministro Urso e Giorgetti, fatte dalla Fim Cisl e da altre organizzazioni sindacali, ad oggi dal Governo solo silenzio"

Situazione alla ST Microelectronics, cresce la preoccupazione della Cisl
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"Nonostante le ripetute richieste di convocazione di un tavolo Ministeriale con il Ministro Urso e Giorgetti, fatte dalla Fim Cisl e da altre organizzazioni sindacali, ad oggi dal Governo solo silenzio".

Una situazione che sta facendo aumentare di giorno in giorno la preoccupazione dei sindacati, tra cui la Cisl che in queste ore ha diffuso una nota stampa in merito alla St Microelectronics, in cui chiede una convocazione da parte del Governo proprio per fare il punto sull'azienda con sede anche ad Agrate Brianza.

Situazione alla ST Microelectronics, cresce la preoccupazione della Cisl

"La Fim Cisl è da un anno che evidenza come l’attuale management stia affrontando l’attuale crisi, iniziata a fine 2023, con poca consapevolezza delle dinamiche del mercato e faccia ricadere le sue sbagliate scelte gestionali solo sui lavoratori, non ad esempio sugli azionisti i cui dividendi comunque sono cresciuti" - fa sapere il sindacato che prosegue: "Il 2024 si è chiuso a 13 miliardi $, 4 miliardi in meno alla previsione di 17 miliardi $. Quest’anno non è stato ancora pubblicata la previsione di fatturato del 2025 se non del primo trimestre che dovrebbe chiudersi intorno ai 2,51 miliardi $. Nonostante un 2025 che si preannuncia, come dice la stessa dirigenza di ST, di “transizione” l’obiettivo è quello di raggiungere i 20 miliardi $ nel 2030. Nell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore lo scorso 13 marzo, il CEO Jean-Marc Chéry non definisce in maniera convincente quali siano le azioni di ripresa per i semiconduttori del settore dell’automotive, se non affidarsi ad un impegno dell’Europa ad allentare le normative sulle emissioni, mentre rispetto al settore industriale vede “uno scenario negativo”. Con questi presupposti come si pensa di poter raddoppiare il fatturato nel 2030 rispetto al 2025?"

Investimenti

"Nell’intervista il CEO conferma gli investimenti sui processi e prodotti ad Agrate e Catania, non specifica i tempi - prosegue la Cisl. Sappiamo che in questo momento i concorrenti stanno accelerando i piani degli investimenti. ST quando comunicherà i tempi e soprattutto lo sviluppo dei ramp-up? Continuerà a produrre tutta la gamma dei prodotti in Italia o è probabile in parte una delocalizzazione? Ad Agrate la linea a 300mm di andrà a sostituire invece che incrementare la varietà dei prodotti e processi del sito. Quali nuovi piani per la linea a 200mm di Agrate? Anche a Catania i volumi produttivi complessivi e dei prodotti SiC nel passaggio dalle vecchie linee a 150mm alle nuove linee a 200 mm non sembrano aumentare".

Occupazione

Sul fronte occupazione la Cisl specifica che:

"Unico passaggio chiaro e preoccupante nell’intervista è il calo occupazionale, con prepensionamenti, “mobilità interna o esterna su base volontaria” e soprattutto una “temporanea riduzione del personale”. Non parla ancora dei tempi di assunzione a Catania per la fabbrica a carburo di silicio. Posizioni tenute dalla direzione dal 20 novembre, data di presentazione del Capital Market, solo a mezzo stampa e non nel confronto sindacale".

Tavolo ministeriale

"A fronte di questo preoccupante quadro - conclude il sindacato - urge il confronto sul piano industriale 2025 -27, tanto più che come annunciato dall’azienda questo traguarderà i prossimi 10 anni, con il Ministro Giorgetti il cui Ministero detiene il 13% delle azioni di ST e con il Ministro Urso per confermare che la produzione dei semiconduttori è strategica per il nostro Paese. Necessario sostenere e rafforzare gli investimenti effettuati sul processo produttivo negli ultimi anni a Catania, per estenderli anche al sito produttivo di Agrate, e destinare ingenti risorse alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti da affiancare agli attuali considerati dal mercato “maturi”. La FIM CISL continuerà la mobilitazione, anche organizzando un presidio al Mimit a Roma, per ottenere risposte alle preoccupazioni dei 13.000 dipendenti, per la difesa dell’occupazione e discutere di un piano di sviluppo industriale".

(in copertina Enrico Vacca, Segretario Generale FIM CISL Monza Brianza Lecco)

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