La Brianza piange l'imprenditore Luigi Casiraghi
L'uomo, belluschese doc, era conosciuto in gran parte della Brianza e a Milano per le sue attività di fabbro e imprenditore edile

Un imprenditore vecchio stampo che ha costruito dal nulla un impero, ma che ha sempre teso la mano a chiunque ne avesse bisogno. Tutta Bellusco piange Luigi Antonio Casiraghi. L’uomo, classe 1936, si è spento lo scorso venerdì lasciando un grande vuoto in tutta la comunità cittadina ma non solo, anche in gran parte della Brianza e Milano.
La Brianza piange l'imprenditore Luigi Casiraghi
Belluschese doc, l’uomo aveva iniziato la sua carriera lavorativa come operaio, ma dopo pochi anni decise di mettersi in proprio e a soli 24 anni intraprese l’attività di fabbro. Un vero e proprio artista del ferro battuto che dalla Brianza pian piano raggiunse anche la grande Milano. Nel 1970 poi Casiraghi convolò a nozze con la moglie Ines e dal loro matrimonio nacquero i due figli Cristian e Mirco.
La svolta a livello lavorativo per Casiraghi arrivò però nel corso degli anni ‘70, quando l’uomo avviò anche un’impresa edile che nel giro di pochi anni valicò i confini brianzoli, raggiungendo con i suoi cantieri prima Milano, poi la Provincia di Bergamo e tutta la Lombardia e successivamente altre regioni del nord Italia.
«Papà ha trasformato quelle che sembravano solo utopie in grandi progetti, in quanto era un uomo a cui piacevano le sfide - raccontano i figli - Ci ha insegnato i valori fondamentali della vita, in particolar modo ci ha fatto capire il prezioso valore della “famiglia unita”. Nonostante fosse un grande imprenditore, lui si definiva sempre un semplice artigiano, a dimostrazione della sua immensa umiltà, valore che ci ha trasmesso. Benché avesse collaborato con le più prestigiose firme dell’ingegneria e architettura milanese non aveva alcun interesse a pubblicizzarsi, per lui valeva il prezioso valore dell’umiltà. Quando ci recavamo a Milano, dove aveva eseguito la maggior parte delle sue opere in ferro, era orgoglioso di illustrarci come aveva eseguito i suoi lavori e le difficoltà affrontate. Proprio dal valore delle difficoltà nel mondo del lavoro ci ha insegnato che nella vita bisogna sempre ricercare una soluzione, una soluzione positiva».
Il grande cuore di Casiraghi
Non solo un grande imprenditore, ma anche un uomo dal cuore d’oro. L’uomo aveva infatti aiutato moltissime persone ed era stato tra i primi, una decina d’anni fa, a mettere a disposizione alcuni alloggi per i primi migranti che erano arrivati sul territorio.
«Papà aiutava tutti e lo faceva lontano dai riflettori - proseguono i figli - Alcuni dei migranti che erano arrivati per primi una decina d’anni fa e che ora sono in giro per l’Europa, chi in Finlandia, chi in Svezia, ci hanno ad esempio mandato le condoglianze in questi giorni, in segno della riconoscenza per l'ospitalità. Ci ha sempre spiegato che quando era giovane viveva in uno stato di indigenza e da qui che nasceva il suo spirito di tendere una mano per chi si trovava in ristrettezze, però non voleva che si dicesse, perché per lui bisognava aiutare con il cuore e non per il nome».
Al di fuori della vita lavorativa, l’uomo aveva tre grandi passioni: quella delle camminate, quella per la montagna e quella per il lago. In particolare per la montagna della provincia di Bergamo, dove l’uomo aveva costruito molto nella zona della Val Brembana e sul lago Maggiore nella città di Verbania, dove Casiraghi aveva una casa in cui trascorreva sempre i periodi di vacanza da moltissimi anni e dove era conosciuto.
«Nostro padre non aveva molte passioni, era legatissimo al suo lavoro e alla famiglia, l’unica cosa che si concedeva era quella di andare a giocare a carte con i suoi amici alla bocciofila - continuano i figli - La sua combattività e l’orgoglio per il suo lavoro, lo ha spinto a voler andare nel suo ultimo cantiere, ubicato nel territorio del Comune di Agrate Brianza, in fase di realizzazione per verificare l’andamento dei lavori, nonostante stesse vivendo i suoi ultimi giorni di vita».
L’ultimo saluto al compianto Casiraghi si è tenuto nella giornata di lunedì, all’interno della chiesa parrocchiale cittadina, dove in molti parenti, amici e imprenditori del territorio si sono stretti in un caldo abbraccio alla famiglia in questo momento di dolore.