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Droga, lezione del sindaco a mamme e papà

Serata informativa per i genitori alla scuola secondaria di primo grado di Renate. In «cattedra» il primo cittadino di Briosco

Droga, lezione del sindaco a mamme e papà
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«Se trovate un francobollo nelle tasche di vostro figlio, non pensate che sia diventato un collezionista: è lsd (potentissimo allucinogeno, ndr)». Visi tirati tra i genitori. «Se vi chiede più soldi del normale, alzate le antenne. Lo stesso se non ve ne chiede: significa che ha trovato altre fonti di guadagno (illegali, ndr)...». Qualche mano tra i capelli. «La cocaina non è più la droga dei ricchi. A Briosco, il comune che amministro, ci sono decine, se non un centinaio di persone ben inserite che ne fanno uso». Scricchiolii dovuti alla difficoltà di stare fermi sulla sedia.
Il sindaco di Briosco Antonio Verbicaro non ha indorato la pillola. Tornato a indossare (metaforicamente) sopra la fascia tricolore la divisa della Polizia di Stato portata per quarant’anni, ha tenuto una vera e propria lezione sulle sostanze stupefacenti a mamme e papà, in particolare degli studenti di terza media prossimi quindi al «salto» verso le superiori, riuniti nell’aula magna della scuola secondaria di primo grado di via XXV Aprile a Renate.

«Il problema maggiore è trovare genitori inconsapevoli»

Una ventina scarsa i genitori presenti. In prima fila, a rimpolpare la platea, la dirigente scolastica del Comprensivo e «padrona di casa» Mariagrazia Pino, l’assessore ai Servizi sociali di Briosco Rosangela Viganò, i primi cittadini di Renate e Veduggio, Claudio Zoia e Luigi Dittonghi, con i rispettivi assessori all’Istruzione Caterina Viganò e Marta Cereda.
Per un’ora e mezza Verbicaro ha fornito una serie di informazioni utili partendo da un assunto, provato dalla sua lunga esperienza sul «campo»: «Il problema maggiore è trovare genitori inconsapevoli». Ed insieme disattenti.
«Siamo tutti presi dal lavoro, da mille impegni, ma dobbiamo prestare attenzione ai nostri ragazzi: un giovane perso a 15, 16 anni, difficilmente è recuperabile», ha avvertito, riprendendo il titolo della serata («Non perdiamoli di vista! Sostanze stupefacenti: i rischi che corrono gli adolescenti»).

Droghe: quante sono e come si assumono

Con l’ausilio di immagini, il primo cittadino ha offerto una carrellata dei diversi tipi di droga sul mercato, così da dare a mamme e papà gli strumenti per identificare eventuali presenze sospette nelle tasche o nelle camere dei loro ragazzi. Dalle «palline» di hashish ai francobolli imbevuti di lsd, alle pasticche di ecstasy fino ai cristalli di crack, alla cosiddetta «droga dello stupro» («dite ai vostri figli di tenere sempre il bicchiere vicino nei locali») al Fentanyl, la «droga degli zombie». E poi l’armamentario per assumerle e pure spacciarle: cartine, pipe, cilum, grinder, bilancini, «frammenti di stagnola o di palloncino che servono da involucro per cannabis e cocaina». Passando per gli effetti che provocano e per i segnali a cui prestare particolare attenzione «per riconoscere i comportamenti tipici di chi inizia un percorso di assunzione di sostanze stupefacenti»: tendenza a isolarsi, abbandono delle «vecchie» passioni, attacchi di fame o rifiuto del cibo, pupille dilatate, sbalzi d’umore, parabola discendente del rendimento scolastico.
Ci sono esami specifici per scoprire velocemente se un ragazzo assume droga - del capello, del sangue, dell’urina (acquistabile anche in farmacia) - ma Verbicaro ha concluso l’incontro con un accorato suggerimento.
«Quando si arriva ai test, spesso il rapporto con i figli è già compromesso. Prima parlate apertamente con loro, nel rispetto reciproco: dialogo e ascolto sono fondamentali».

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