la storia

Una pietra d'inciampo per ricordare un giovane marinaio

Sarà posata per ricordare Carlo Fumagalli, deportato e morto in un campo di prigionia in Ucraina.

Una pietra d'inciampo per ricordare un giovane marinaio
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Una pietra d'inciampo, la quarta a Vimercate, per ricordare il sacrificio di un marinaio morto in un campo di prigionia.

Il 5 maggio è la giornata che l’Amministrazione comunale di Vimercate dedica da 3 anni al ricordo delle vittime  dei campi di concentramento e di prigionia, con la posa di una pietra d’inciampo.

Un giovane marinaio

Per la ricorrenza del 2025, alle 18, nei giardini Carlo Maria Martini, in via Cremagnani, la città renderà omaggio alla memoria di Carlo Fumagalli, giovane marinaio arrestato dopo l’8 settembre 1943 sul fronte greco e deceduto nel campo di prigionia di Redi, in Ucraina, il 20 giugno 1945.

La storia di Carlo Fumagalli, morto dopo la Liberazione

Fumagalli, classe 1923, era partito per il fronte dalla sua casa in Cascina Foppa, poco più che maggiorenne. Fu arruolato come marinaio fuochista a bordo di uno dei sommergibili che pattugliavano il Dodecaneso greco. All’Armistizio, in mancanza di ordini dai comandi militari, parte delle truppe italiane decise di abbandonare il fronte mentre una consistente quota di soldati decise di resistere al nemico tedesco, in attesa del sopraggiungere di un contingente britannico. Dopo 52 giorni di combattimenti, di fronte alla schiacciante superiorità dei tedeschi, gli italiani capitolarono. Insieme ai suoi compagni di battaglia, Fumagalli fu arrestato e deportato ai lavori forzati in uno stalag presso
le miniere di Bor in Serbia. Con la liberazione yugoslava da parte dell’Armata Rossa, i sovietici decisero di trasferire tutti i militari italiani
sul proprio territorio e furono dislocati a Reni, una cittadina ucraina al confine con la Romania e la Moldavia, sempre in stato di prigionia.
La morte di Fumagalli è certificata il 20 giugno del’45, quando l’Italia era già stata liberata, nel campo di prigionia n.38. La causa della sua morte fu la tubercolosi. Fu sepolto sul posto.

Carlo Fumagalli prima di partire per il fronte

La lettera che comunicava la morte conservata negli archivi comunali

Un suo commilitone originario di Vicenza, sopravvissuto alla prigionia, rese nota la sua morte con una lettera alla famiglia, conservata negli archivi comunali.

La storia delle Pietre d'inciampo

La figura di Fumagalli è stata rinvenuta grazie alle ricerche del Comitato Pietre d’Inciampo della Provincia di Monza e Brianza, al quale la Città di Vimercate ha aderito nel 2021. Il Comitato lavora con lo scopo di conservare e trasferire alle giovani generazioni la memoria delle vittime brianzole della barbarie nazista e fascista durante la seconda guerra mondiale, deportate e uccise perché ebree oppure (come nel caso di Fumagalli) considerate nemici del regime dittatoriale. A questo scopo si è fatto promotore del progetto “Pietre per ricordare”, dello scultore tedesco Gunther Demnig, che ha realizzato la pietra dedicata a Fumagalli: Vimercate fa parte così delle numerose città europee dove Demnig ha realizzato le sue opere; una rete in continuo allargamento, che oggi conta 75.000 pietre d’inciampo. Per la commemorazione l’Amministrazione Comunale ha scelto, anche su indicazione del Comitato Pietre d’Inciampo, la data dal forte valore simbolico del 5 maggio, quando si ricorda la liberazione dei campi di sterminio di Mauthausen e di Gusen, avvenuta nel 1945. A Mauthausen in particolare trovarono prigionia e morte numerosi brianzoli, partigiani e operai.

In città già posate altre tre pietre

Vimercate accoglie altre due pietre d’inciampo, in ricordo dei propri militari Vincenzo Vergani (la pietra si trova in via Vittorio Emanuele) e Francesco Casiraghi, anch’egli ricordato nei giardini Carlo Maria Martini.

Nel 2016 invece fu posata la pietra in memoria di Fausta Finzi, sopravvissuta ai campi di sterminio e deceduta nel 2013, che non era vimercatese di nascita ma, dopo la prigionia, trascorse buona parte della sua vita in via Monte Grappa, dove la pietra la ricorda per le generazioni a venire.

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