Scatolificio abbandonato: i residenti protestano, il sindaco ordina alla proprietà di ripulire l’area
Intanto si fa avanti qualche potenziale investitore interessato ad acquistare il comparto della Camperia

Rifiuti, immondizia e degrado. Senza contare gli abusivi che, ormai, non si nascondono neanche più. Il tutto nel cuore di quello che una volta era uno dei fiori all’occhiello dell’industria di Carnate: lo Scatolificio Ambrosiano.
Scatolificio abbandonato: i residenti protestano
Oggi di quel centro produttivo del quartiere Camperia non è rimasto nulla. Chiuso da anni, è diventato dimora fissa per sbandati e clochard. A testimoniarlo non è solo la quantità di immondizia che si accumula giorno dopo giorno nel piazzale e lungo le recinzioni, ma anche le tapparelle degli uffici che si alzano e si abbassano a seconda del momento della giornata. E poi ancora i panni stesi fuori dalle finestre, a conferma che lo stabile, seppur abusivamente, risulta effettivamente abitato.
«Da diversi mesi sono occupati non solo i capannoni dello scatolificio, ma qualsiasi edificio del complesso - la denuncia di alcuni residenti della zona - Gli occupanti, che non si nascondono nemmeno più, vivono tranquillamente negli edifici, con tapparelle che si alzano e si abbassano, magliette stese dalle finestre... E si sono formati anche una discarica in giardino: gettano direttamente i rifiuti giù dai balconi di un edificio peraltro sigillato perché indicato come pericolante. Di notte c'è un via vai indescrivibile: lasciano i rifiuti non solo nella "discarica personale", ma anche per le strade vicino o nelle case a fianco».
Una situazione divenuta ormai insostenibile:
«Inutile dire che tutto questo è già stato segnalato al Comune da diversi cittadini anche questa volta, ma la risposta è sempre la stessa: “Essendo un'area privata non possiamo intervenire". Noi però siamo arrivati al limite della sopportazione».
Il sindaco ordina alla proprietà di ripulire l’area
Il problema è sul tavolo dell’Amministrazione comunale da tempo. Tanto che ha sempre cercato di mettere in campo diversi interventi per rimettere in sicurezza l’area. Non solo chiedendo alle Forze dell’ordine un maggior controllo del comparto, ma anche appellandosi alla stessa proprietà. Che, peraltro, è stata ricevuta proprio in settimana dal sindaco Rosella Maggiolini:
«Ho consegnato un’ordinanza di pulizia direttamente nelle mani dei proprietari, con cui comunque prosegue un dialogo collaborativo al fine di giungere a una soluzione - ha sottolineato il primo cittadino - Entro dieci giorni dovrà essere messo in campo da parte loro un importante intervento di pulizia e sistemazione per ripristinare il decoro urbano almeno nelle aree prospicienti il pubblico passaggio. Abbiamo informato nuovamente i proprietari anche sul fatto che vi sono diversi occupanti all’interno dello stabilimento abbandonato, ma eventuali provvedimenti spettano a loro in questo caso».
La situazione di emergenza allo Scatolificio Ambrosiano (divenuto poi «Benedetti») è ormai cosa nota e prosegue da quando la proprietà aveva di fatto smantellato la produzione trasferendola in altre sedi del gruppo «Pro Gest». Da allora, siamo nel 2017, lo scheletro delle palazzine e dei capannoni è diventato terra di nessuno, richiamando al proprio interno disperati e senzatetto. Che di fatto, qui, hanno ormai preso la residenza.
Da tempo, comunque, l’intero complesso è in vendita, ma la proprietà non è ancora riuscita a trovare un compratore che possa soddisfare le richieste economiche (si parla di almeno una decina di milioni di euro, ndr). Qualcuno, anche ultimamente, si sarebbe fatto avanti manifestando il proprio interesse a rilevare il complesso, che in un’ottica futura sarebbe destinato a diventare un polo commerciale/produttivo, oppure un’area per la logistica. Ma comunque un comparto riqualificato e riportato finalmente in vita.