StMcroelectronics, i vertici presentano il piano industriale: "Cambiamenti necessari per il futuro dell'azienda"
Il progetto della multinazionale prevede investimenti, ma anche una riduzione del personale "con l'obiettivo di diventare più performanti sul mercato"

"Cambiamenti necessari per il futuro dell'azienda". Con queste parole l'amministratore delegato di StMicroelectronics, Lucio Colombo, ha voluto alzare il sipario sul piano industriale della multinazionale di Agrate presentato nella giornata di ieri, martedì 22 aprile, in Regione Lombardia.
StMcroelectronics, i vertici presentano il piano industriale
Un piano industriale che guarda al futuro, certo, ma che tiene conto dei mutamenti attualmente in corso nel mondo del mercato dei semiconduttori. I cambiamenti a cui fanno riferimento i vertici passano da una serie di investimenti per rendere ancora più competitiva l'azienda, ma anche a una serie di "riorganizzazioni" interne per migliorarne l'efficienza: in sostanza, una riduzione del personale che, stime alla mano, potrebbe arrivare fino a un migliaio di esuberi.
"Nessuna azione verrà intrapresa in maniera unilaterale dall'azienda, ma lo faremo in maniera condivisa con i rappresentanti dei lavoratori - ha ribadito l'ad - Prevediamo una riduzione in questo biennio fino al 2027, con l'obiettivo però di tornare ad assumere successivamente con una previsione di nuova crescita che sarà figlia degli investimenti in programma nei prossimi anni"
Gli investimenti per "salvare" Agrate
Numeri alla mano, si parla di investimenti faraonici. Per il prossimo biennio STM punta a mettere sul tavolo poco più di 1 miliardo e 400 milioni di dollari con l'obiettivo di aumentare la capacità produttiva e tecnologica dell'azienda, specialmente quella dedicata alla lavorazione delle fette di silicio da 300 millimetri. Uno sforzo che dovrebbe permettere alla società di raddoppiare la produzione all'interno del nuovo stabilimento aperto nel 2018. In termini di fatturato, STM ambisce ai 20 miliardi di dollari entro il 2030, con un obiettivo intermedio (2028) fissato a 18 miliardi di dollari.
"Il programma prevede un’evoluzione delle dimensioni della forza lavoro e dell’insieme delle competenze richieste. Infatti, sistemi avanzati di produzione faranno spostare ruoli dai processi tradizionali che comportano compiti manuali ripetitivi a una maggiore attenzione al controllo di processo, all’automazione e alla progettazione"
Previsti un migliaio di esuberi
In questo scenario l'azienda ha ribadito il proprio impegno a gestire questa evoluzione attraverso importanti investimenti in formazione del personale funzionali a reskilling e upskilling, nonché con il supporto alla mobilità esterna su base volontaria, con un impegno costante a un dialogo costruttivo e negoziazioni con le parti sociali al fine di trovare soluzioni condivise. Durante l'incontro con la stampa non si è parlato di numeri, ma da una ricostruzione effettuata dalle sigle sindacali si parla di una cifra compresa tra gli 800 e i 1000 esuberi, compresi pre-pensionamenti, uscite volontarie e la chiusura di rapporti di lavoro a tempo determinato.
Il cambiamento del mercato
Azioni che l'azienda ritiene necessarie per mantenere STM ai vertici di un mercato che negli ultimi anni è andato incontro a molti cambiamenti dovuti a più fattori.
"Dal Covid in avanti è cambiato tutto - prosegue Colombo - Il carovita e l'aumento del costo delle materie prime ha influito tanto sulla possibilità di spesa delle famiglie, così come i conflitti internazionali e, non da ultima, la guerra dei dazi. Inoltre la concorrenza cinese è diventata feroce in questi anni , motivo per cui anche noi dobbiamo intervenire con dei cambiamenti al fine di diventare più performanti e più efficienti. L'obiettivo finale, testimoniato anche dagli investimenti che intendiamo portare avanti, è quello di garantire il futuro di tutti gli stabilimenti, in particolare quello di Agrate, dove oggi sono occupate più di 5mila persone"
Piano bocciato dalla Regione
Un piano che, al di là dei numeri e delle intenzioni, è stato bocciato da Regione Lombardia, che per mezzo dell'assessore Guido Guidesi ha chiesto cambiamenti radicali da qui al prossimo giugno. Preoccupate anche le sigle sindacali, che sempre all'azienda hanno chiesto maggiori garanzie e rassicurazioni sui posti di lavoro.