Preoccupazioni

Fari puntati su diossina e Bosco delle Querce

Mercoledì in sala civica Radio liste civiche e gruppi ambientalisti hanno espresso le loro preoccupazioni su Pedemontana

Fari puntati su diossina e Bosco delle Querce
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Monitoraggio e informazione, i due nodi centrali del lavoro di liste civiche e gruppi ambientalisti che ormai da tempo si occupano di Pedemontana e delle criticità connesse, partecipando anche al Tavolo permanente insieme ai sindaci della tratta B2.

Fari puntati su diossina e Bosco delle Querce

Mercoledì sera della scorsa settimana, in sala civica Radio a Meda, si è tenuto un incontro per sviscerare le questioni più critiche dei lavori di scavo e di bonifica di Pedemont25ana. Gli organizzatori sono Sinistra e Ambiente di Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica di Cesano Maderno, Altra Bovisio di Bovisio Masciago, Comitato Ambiente di Bovisio Masciago e Cittadini per Lentate.
A preoccupare gli ambientalisti è il monitoraggio delle polveri. I lavori di trasporto dei terreni contaminati implicano serrati controlli per verificare la dispersione di diossina nell’aria. Il campionamento sarà giornaliero, ma le analisi dei campioni richiedono tra i 7 e i 10 giorni, non permettendo quindi un’interruzione immediata dei lavori qualora ci fossero criticità.

Pedemontana conta di chiudere i lavori di bonifica entro settembre 2025 in tutti i Comuni interessati, ma «c’è un notevole ritardo sulle tempistiche dei giorni di scavo e dei trasporti di materiale contaminato», ha spiegato Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente. Soglie più tutelanti, più informazione per i cittadini e dati più chiari sono tra le principali richieste avanzate.

«Chiediamo informazione, prevenzione e protezione per la popolazione residente o presente nelle aree circostanti la bonifica e l’applicazione delle misure per contenere i rischi secondo i Piani operativi di sicurezza», hanno ribadito.

Il sindaco di Meda, Luca Santambrogio, presente alla serata, ha spiegato che «a Meda la bonifica non è ancora iniziata, ma a mettere in difficoltà sono le tempistiche non certe di Pedemontana».

Al centro del dibattito anche l’ingente danno che subirà il Bosco delle Querce. «Perderemo più di 3200 alberi e 2 ettari saranno ricoperti di cemento e asfalto in cambio di denaro ai Comuni di Meda e Seveso -  ha detto Gemma Beretta di Legambiente Seveso - Il verde e gli ecosistemi persi verranno monetizzati».

La preoccupazione per il futuro del Bosco delle Querce si riaccende, dato che i progetti di Pedemontana che interesseranno l’area porteranno al disboscamento di una grande quantità di alberi e di verde pubblico.

La richiesta

La richiesta, già accettata da entrambe le amministrazioni di Seveso e Meda, è di investire il denaro interamente a favore di una concreta espansione del Bosco delle Querce nelle zone di via della Roggia.

«L’Amministrazione di Seveso, così come da noi chiesto, destinerà la monetizzazione all’ampliamento del Bosco delle Querce a Est, verso via della Roggia e via dei Vignee - ha spiegato Gemma Beretta - Tuttavia la vasca di laminazione e la viabilità complementare alla Pedemontana sottrarranno una parte importante del possibile ampliamento nella parte ora area di cantiere per la bonifica da diossina, con scarificazione dei terreni, disboscamento e fascia di delimitazione in prossimità delle case».

Inoltre, per rendere possibile il collegamento tra l’attuale Bosco delle Querce e l’area di ampliamento, è stato chiesto un ponte verde faunistico, un elemento considerato fondamentale dalle liste ambientaliste.

«I soldi delle compensazioni non bastano»

Le richieste delle liste civiche e dei gruppi ambientalisti sulla destinazione della monetizzazione per le opere di compensazione è chiara: rimarginare la ferita del verde perso con l’arrivo dell’autostrada. Tra i temi affrontati mercoledì, in sala civica Radio, anche le opere di compensazione ambientale.
«Bisogna indirizzare i fondi verso opere di compensazione forestale», la richiesta di Legambiente Seveso e Seveso Futura per il Comune di Seveso.
«Siamo nel territorio più urbanizzato d’Italia e tra i più inquinati d’Europa - ha detto Giorgio Garofalo di Seveso Futura - Chiediamo un allargamento del Bosco delle Querce, cerchiamo di salvare il verde e il territorio dove vogliamo vivere».

Al Comune di Meda spettano 2 milioni e 300mila euro.

«Le cifre sono state stabilite nel 2009, quando i prezzi erano molto più bassi. Ora questa somma serve a coprire solo gli espropri», ha spiegato il sindaco di Meda Luca Santambrogio. «Meda è stata la prima a confermare il progetto elaborato dal Politecnico per la Valle dei Mulini e ha incamerato 230mila euro per la progettazione. Importante la richiesta da parte delle liste ambientaliste di aumentare i fondi per le compensazioni».

La richiesta è un’integrazione delle somme, ma non solo. Si chiede a Regione Lombardia che il cento per cento dei fondi resti nel luogo dove il danno è stato consumato.

Cesano Maderno ha ricevuto da poco la firma da parte di Pedemontana, che consegnerà le risorse al Comune (3,1 milioni di euro assegnati nel 2009).
Come ha spiegato l’assessore di Cesano Maderno Massimiliano Bevacqua (Passione Civica):

«L’idea è di creare due chilometri in più di verde in mezzo alla città cementificata. Stiamo facendo ragionamenti più approfonditi su compensazioni che possano entrare nei quartieri dove c’è più bisogno, cioè nelle zone più danneggiate anche dal traffico. Non solo le frange della città, ma anche all’interno».

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