Ottant'anni dalla Liberazione: il 25 Aprile tra memoria storica e futuro

Durante la mattinata il corteo delle associazioni per le strade della città, il commissario straordinario Terribile: "L'augurio è che questa giornata possa portare concordia tra gli italiani".

Ottant'anni dalla Liberazione: il 25 Aprile tra memoria storica e futuro
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Anpi, Associazioni d'Arma e Combattentistiche, Croce Rossa, Alpini: queste alcune delle associazioni che, insieme ai cittadini, si sono riversate nelle strade di Desio per festeggiare il 25 Aprile, tra memoria storica e uno sguardo rivolto al futuro.

La celebrazione della Messa

Tanti i cittadini che alle 9 si sono ritrovati nel piazzale del Municipio per procedere, in corteo, verso la cappella dei Caduti, dove il prevosto don Mauro Barlassina ha celebrato la Messa.

"Oggi è nostro dovere ricordare le donne e gli uomini che hanno perso la vita per difendere la pace e la libertà - ha affermato il sacerdote - Anche noi dobbiamo continuare a essere operatori di pace".

L'onore ai caduti

Al termine della celebrazione, il corteo si è spostato al monumento dei Caduti per la Libertà, all'interno del parco della Resistenza, dove il commissario straordinario Alfonso Terribile ha deposto una corona d'alloro.

A seguire il momento dei discorsi istituzionali: primo a prendere la parola il presidente Associazioni d’Arma e Combattentistiche Walter Attisani.

"Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani che si riconoscono nella democrazia; è un giorno importante per tutti noi, rappresenta il momento in cui affondano le radici della nostra repubblica - ha affermato - La giornata di oggi ci ricorda di avere rispetto per la dignità: la dignità è opporsi al razzismo, alla violenza sulle donne, è opporsi alla tratta di esseri umani. Soprattutto, la dignità è essere liberi di scegliere".

Le parole del presidente Anpi

Durante le celebrazioni ha preso la parola anche il presidente della sezione desiana Anpi OrianoTagliabue, per ricordare il ruolo dei partigiani durante gli anni della Resistenza e l'importanza che il 25 Aprile ricopre ancora oggi.

"In questo momento storico c'è solitudine sociale, c'è paura; dobbiamo proporre agli italiani un mondo fatto di cose concrete, costruito su quei valori per cui donne e uomini hanno combattuto nei 20 mesi della Resistenza -  ha affermato il presidente - Nello scenario mondiale non dobbiamo dimenticare le guerre, come a Gaza, dove le forze armate israeliane stanno operando un violentissimo sterminio che avviene nell'assordante silenzio delle istituzioni; e come in Ucraina dove ancora non si vede la fine del conflitto".

"In questi giorni non ho potuto fare a meno di pensare a Papa Francesco, il Papa degli ultimi - ha proseguito Tagliabue - Ha denunciato la tragica assurdità della guerra, la sua scomparsa, avvenuta in un momento di grande incertezza è una perdita pesantissima per tutta l'umanità. Oggi voglio ricordare le sue parole, 'fate rumore'".

L'intervento del commissario

"Ricordiamo tutti i protagonisti delle giornate in cui molte città del nord vennero liberate dall'occupazione nazifascista, soprattutto le donne che ebbero un ruolo fondamentale - ha affermato il commissario Terribile - L'augurio è che questa giornata possa portare concordia tra gli italiani, che nel 1945 si liberarono con le proprie forze", ha concluso.

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