Festa della Liberazione ridotta per "sobrietà": monta la polemica e le celebrazioni... si sdoppiano
L'Amministrazione aveva deciso di limitare il programma rinunciando alla banda della scuola e agli interventi dell'Anpi e di conseguenza sono stati organizzati due differenti momenti di commemorazione
Tra sobrietà e polemiche, a Carnate il 25 aprile si celebra due volte: una a scuola, con i ragazzi; la seconda al Monumento dei Caduti, con l'Amministrazione comunale e le autorità cittadine. E così il giorno che dovrebbe, almeno per una volta, unire tutti gli italiani nella festa finisce ancora per creare divisioni e frizioni.
Festa della Liberazione ridotta per "sobrietà"
Per comprendere meglio cosa sia accaduto questa mattina occorre però fare un passo indietro. In seguito alla morte di Papa Francesco, infatti, il Governo ha proclamato lutto nazionale per cinque giorni, invitando i Comuni a celebrare le manifestazioni pubbliche (quindi anche la Festa della Liberazione) con "sobrietà". Un termine che a molti aveva fatto storcere il naso, se non altro perché nessuno aveva capito cosa volesse dire nel concreto. E se qualcuno ha tirato dritto ritenendo che non fosse necessario porre alcun limite ai programmi delle cerimonie, qualcun altro, come Carnate appunto, ha preferito agire diversamente cambiando il copione della giornata.
Le polemiche dopo la decisione
No alla banda della scuola e nessun intervento dell’Anpi (che esprimendo rammarico e dissenso ha parlato di "deplorevole decisione che non consente la doverosa celebrazione di questa Festa Nazionale") o di altre associazioni, ma solo il discorso del sindaco, la benedizione del parroco e le note del Corpo Musicale di Bernareggio. Stop. La comunicazione, arrivata ai diretti interessati tra il 23 e il 24 aprile, però non è affatto piaciuta. Scuola, Anpi e opposizioni (per il PD la festa è diventata mortificazione, "una scorrettezza che va oltre la sobrietà") hanno subito cercato di far cambiare idea all’Amministrazione comunale, che però non è tornata sui propri passi. Anche perché, come qualcuno ha fatto notare, il resto del programma della festa di Carnate in corso in questi giorni non è affatto cambiato se non per una sospensione, dalle 10 alle 13, delle attività del luna park in occasione dei funerali del Papa. Per il resto, invece, tutto confermato. Tutto tranne la giornata del 25 aprile.
La prima celebrazione a scuola
E così la Festa... si è sdoppiata. Ore 10: appuntamento nel cortile della scuola media. Dove, tra bandiere della pace e delle associazioni antifasciste, la banda dei ragazzi ha dato vita al concerto che avrebbe dovuto tenere nel momento istituzionale concordato con il Comune: l’inno di Mameli, Bella Ciao e un paio di altre canzoni della tradizione partigiana italiana insieme alla lettura di alcune testimonianze legate al tema della giornata. Un momento organizzato in "protesta" alla decisione del Comune valutando "l’importanza dell’impegno civile profuso da docenti ed alunni nella preparazione delle attività connesse alla celebrazione dell’anniversario degli 80 anni della festa della liberazione dal nazifascismo, certi di testimoniare gli ideali in difesa dei diritti alla libertà e alla giustizia di tutti gli uomini, anche degli ultimi della terra, sostenuti per tutto il suo pontificato da Papa Francesco".
Poi l’intervento della preside, Gabriella Fumagalli, che ha preferito concentrarsi sul tema della giornata piuttosto che sulle polemiche:
"La Festa della Liberazione ci insegna quanto sia importante scegliere sempre da che parte stare e ce lo ha dimostrato anche il Pontefice, che si è sempre schierato al fianco degli ultimi. Grazie ai ragazzi e ai professori, ma grazie anche ai genitori e alla comunità di Carnate che oggi ha risposto presente a questo momento di riflessione sugli eventi della storia. La memoria va mantenuta viva per costruire il futuro di tutti noi".
La seconda celebrazione al Monumento dei Caduti
Ore 11.45: corteo istituzionale proposto dall'Amministrazione alla presenza del sindaco Rosella Maggiolini e della sua Giunta, così come dei consiglieri comunali e delle istituzioni cittadine, tra cui il parroco don Adelio Molteni, il comandante della Polizia locale Claudio Puglisi e dei Carabinieri della stazione di Bernareggio, il maresciallo Antonino Di Marco. Con loro anche i rappresentanti delle associazioni, che però hanno partecipato alla cerimonia semplicemente con il proprio gonfalone. Poi, l’alzabandiera degli Alpini, la benedizione del parroco e il discorso del primo cittadino, che ha voluto rendere omaggio ai caduti e ai protagonisti della Resistenza che hanno dato la propria vita per la liberazione dell’Italia dal regime fascista.
"Non c’è alcuna motivazione di carattere politico come invece qualcuno sostiene - ha spiegato poi il sindaco Maggiolini al termine della celebrazione - Abbiamo tuttavia ritenuto di agire in questo modo nel rispetto delle indicazioni ricevute da parte della Prefettura sul tono delle cerimonie, limitandoci al momento puramente istituzionale. Mi rendo conto che possa essere nata qualche incomprensione, ma non c'è stata alcuna censura. Avevamo chiesto anche alla scuola di posticipare l'intervento musicale dal 25 al 27 aprile, giorno della festa di Carnate, ma la proposta non è stata accolta. Per quanto mi riguarda, comunque, nessuna polemica e nessun rancore".
Acqua sul fuoco, dunque. Resta il dispiacere di quella che, a tutti gli effetti, sembra essere stata un’occasione persa. Peccato.
Ha sbagliato la Sindaca, e ne sono rimasta meravigliata, parliamo tanto e scarichiamo molto su cosa e come far apprendere i valori ai ragazzi e poi ???? questo è un esempio non inclusivo e di non collaborazione fra Istituzioni. Secondo me un'occasione persa, e anche Papa Francesco non avrebbe approvato Lui sicuramente avrebbe sostenuto il loro protagonismo, condividendo, dopo tutto è ciò che gli diceva, "fate rumore".
Articolo incompleto, a me risulta che c'è stata una o più voci di Contestazione al Sindaco, ed uno di questi liberi cittadini che ha espresso la sua idea, è stato identificato dai Carabinieri!!!!