Giornata Nazionale contro la Pedofilia e Pedopornografia, nel 2025 aumentano denunce e arresti
I numeri riflettono l'intensificazione delle attività di contrasto e monitoraggio da parte della Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica

È online il report della Polizia Postale in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia che si è celebrata ieri, lunedì 5 maggio, con i dati aggiornati al primo trimestre del 2025.
Giornata Nazionale contro la Pedofilia e Pedopornografia, nel 2025 aumentano denunce e arresti
La tutela dei diritti di bambini e adolescenti, il contrasto alle nuove minacce online e la promozione di attività preventive per rafforzare la sicurezza in rete rappresentano una priorità per la Polizia di Stato che attraverso la Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica opera quotidianamente in uno scenario complesso, delicato e in continua evoluzione.
Nel dettaglio, nel primo trimestre del 2025, i dati relativi alla lotta contro la pedopornografia e l'adescamento online mostrano un aumento significativo nei casi trattati (+10%), nelle persone arrestate (+293%) e indagate (+53%), così come nelle perquisizioni effettuate (+28%). Anche il numero di siti inseriti nella Black List è cresciuto (+2%), mentre si registra una diminuzione nel numero di siti visionati (-31%). Questi numeri riflettono l'intensificazione delle attività di contrasto e monitoraggio da parte della Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica.


Analisi e rischio distribuito per fasce d'età
Un’analisi più approfondita dei dati - sottolinea la Polizia Postale nel report - mostra come il rischio non sia distribuito in modo uniforme tra le diverse fasce d’età. Se è vero che i bambini tra 0 e 9 anni rappresentano ancora una quota relativamente minore di vittime, con 26 casi nel 2024 rispetto ai 32 del 2023, è altrettanto vero che si tratta di una tipologia di vittime particolarmente fragili per le quali un approccio sessuale precoce e tecnomediato può costituirsi come trauma concreto con potenzialità dannose piuttosto elevate. Spesso è nei luoghi virtuali del gioco che gli adescatori “avvicinano” le loro vittime, sfruttando l’entusiasmo di vincere una partita nel gioco online preferito, nascondendosi dietro profili falsi di sedicenti coetanei.
La fascia d’età 10-13 anni, che registra 207 casi in entrambi gli anni, continua a essere la più esposta. In questa fase dello sviluppo i minori iniziano a esplorare il mondo digitale in maniera più autonoma utilizzando i social media e le chat per stringere nuove amicizie. Gli adescatori sfruttano questa apertura per avvicinarsi alle vittime, fingendo di condividere interessi comuni e instaurando un rapporto basato su fiducia e manipolazione.
È in questo contesto che la Polizia Postale ha rafforzato le proprie strategie di prevenzione, promuovendo campagne di sensibilizzazione rivolte sia ai ragazzi che ai genitori, affinché possano riconoscere segnali di pericolo e adottare comportamenti più sicuri online.
Il dato più significativo riguarda la fascia 14-16 anni, che mostra un incremento del 24%, passando da 114 casi nel 2023 a 141 nel 2024. Questo aumento riflette la crescente esposizione degli adolescenti a dinamiche digitali complesse, che vanno dal sexting alla condivisione di immagini intime, talvolta indotte con minacce o ricatti. Gli adescatori mirano a minori di questa età consapevoli della loro naturale curiosità per la seduzione, la sessualità e l’interazione libera, consapevoli di quanto i ragazzi si sentano sicuri in un dominio, quello digitale, in cui credono di muoversi con maggiore dimestichezza, minore esposizione corporea senza particolari controlli.
La sextortion
La sextortion rappresenta una delle minacce più insidiose e devastanti per i minori nel panorama dei crimini online. Questo fenomeno si manifesta attraverso il ricatto sessuale: i malintenzionati inducono le vittime, spesso con l'inganno o la manipolazione emotiva,
a condividere immagini intime per poi minacciarle della diffusione di tali materiali al fine di ottenere ulteriori contenuti, denaro o favori personali.
La sextortion può avere gravi conseguenze psicologiche, portando i minori a vissuti di panico, ansia, vergogna e, nei casi più gravi, alla depressione e al rischio di autolesionismo.
Per questo motivo il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) si impegna per l’identificazione e la denuncia dei responsabili ma offre accoglienza alle vittime e alle loro famiglie, fornendo strumenti concreti per affrontare le conseguenze emotive del reato e riprendere il controllo della propria vita.
Dati a confronto:
Il materiale sessualmente esplicito autoprodotto e il Revenge Porn
Il revenge porn, ovvero la pubblicazione o diffusione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è una delle forme più gravi di aggressione online, con conseguenze devastanti per le vittime, in particolare quando sono minorenni. Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) è costantemente impegnato nel contrasto a questa minaccia attraverso attività investigative avanzate, azioni di prevenzione e supporto psicologico alle vittime realizzato dall’U.A.C.I.


Nel primo trimestre del 2025 - come si evince dalla tabella sopra riportata - i dati relativi alla diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti che coinvolgono vittime minori mostrano una significativa diminuzione dei casi trattati (-79%) rispetto agli anni precedenti. Si registra un caso nella fascia di età 0-9 anni, mentre non ci sono casi per la fascia 10-13 anni. Per le vittime di età compresa tra 14 e 17 anni, i casi trattati sono diminuiti passando dagli 11 casi registrati nel primo trimestre del 2024 ai 2 casi trattati nell’analogo periodo del 2025 con un decremento pari al -82%. Questi numeri evidenziano una riduzione complessiva dei casi trattati in tutte le fasce d'età.
L’intelligenza artificiale generativa
L'intelligenza artificiale generativa - sottolinea la Polizia Postale nel suo report aggiornato - sta cambiando il modo in cui interagiamo con il mondo digitale, in considerazione della possibilità di creare contenuti nuovi come immagini, video, testi e audio. Purtroppo, si sta verificando un aumento nei casi di abuso di questi strumenti per creare materiale di sfruttamento sessuale dei più piccoli. Tale fenomeno può riguardare sia minori reali, la cui immagine può essere artificialmente modificata in contenuto pedopornografico, ovvero può essere utilizzata per creare contenuti illeciti raffiguranti bambini inesistenti nel mondo reale.
Recentemente, si è dimostrato che l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per agevolare condotte di adescamento online, revenge porn e sextortion. Infatti, le capacità di generare messaggi su misura per il tipo di interlocutore può essere sfruttata dai malintenzionati per aumentare le possibilità di interazione con le loro vittime. In tal senso l’IA può sopperire al gap generazionale, originando messaggi realistici come se fossero scritti da minorenni, in modo da instaurare interlocuzioni digitali con i minori.
Questi nuovi fenomeni e la pericolosità degli strumenti ha sollecitato la riflessione a livello globale che ha reso necessaria l’adozione del recente disegno legge del 20 marzo 2025 n. 1146/24 contenente Disposizioni e delega al governo in materia di intelligenza artificiale, che ha inteso anche apportare diverse novità sull’impianto normativo delle fattispecie penali.
Il cyberbullismo
E poi uno sguardo al fenomeno del cyberbullismo. Le prepotenze online fra minori rappresentano una realtà che affligge bambini e ragazzi in fasce d’età sempre più precoci. Il legame tra questo fenomeno e la pedopornografia è purtroppo in via di incremento: attraverso la diffusione incontrollata di immagini intime, sessualmente esplicite, su chat di classe, si realizzano vere e proprie campagne denigratorie in danno di coetanei, i quali, esposti loro malgrado al giudizio sommario di gruppi di altri minori, diventano bersaglio di attacchi tecnomediati duraturi.
I meccanismi della viralità online risultano poi particolarmente rapidi e violenti quando riguardano “materiale scottante” e per le vittime si apre la strada dell’isolamento sociale, della vergogna e della difficoltà di trovare interlocutori in grado di aiutarli a risolvere un problema di cui si sentono spesso corresponsabili.
Le social challenges e i “gruppi dell’orrore”
Il report della Polizia Postale analizza poi anche le cosiddette social challenges, le “prove di coraggio”, che in molte culture rappresentavano la celebrazione del passaggio dall’infanzia all’età adulta, e che nell’era digitale hanno assunto la forma più evanescente delle challenges online, in cui l’esercizio di misurarsi con i propri limiti attraverso un test di coraggio assume forme talvolta singolari e decisamente problematiche.
Già da qualche anno è emersa la tendenza di adolescenti a ricercare online non solo sfide che prevedano azioni irrazionali o pericolose in cui cimentarsi, filmandosi con gli smartphones per poi diffonderli in rete e guadagnare popolarità.
Più recentemente, accade che i ragazzi accettino di partecipare a gruppi chiusi di messaggistica, popolati da migliaia di utenti sconosciuti, nei quali circola e si contribuisce a far circolare materiale dai contenuti eterogenei: da esecuzioni capitali a incidenti mortali, dalle violenze sessuali fino alla pedopornografia e alle torture. Ogni immagine visionata sconvolge, colpisce le coscienze favorendo una desensibilizzazione dei giovani e giovanissimi, con evidenti effetti negativi sul loro sviluppo psicoemotivo
L’Unità di Analisi del Crimine Informatico- UACI del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica è un’équipe composta da psicologi della Polizia di Stato, che svolge, sin dagli anni 2000 un’opera di affiancamento alle principali attività svolte nella direzione della protezione dei minori e delle vittime fragili dai rischi online.
Le operazioni
Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online ha intensificato il proprio impegno nella lotta alla criminalità informatica e, in particolare, alla prevenzione e repressione dei reati legati allo sfruttamento sessuale dei minori online. Le attività investigative hanno visto il coinvolgimento di diverse articolazioni territoriali e l’impiego di tecnologie avanzate, sia in modalità tradizionale che sotto copertura, dando luogo a operazioni complesse e articolate che hanno permesso di ottenere importanti risultati operativi.
Tra queste ne citiamo una in cui stata direttamente coinvolta la Lombardia:
OPERAZIONE STREAM
L’operazione avviata dal C.N.C.P.O. in collaborazione con il C.O.S.C. Campania ha visto il coinvolgimento nella fase esecutiva dei Centri Operativi della Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Veneto e Sardegna.
La cooperazione con il collaterale tedesco nell’ambito di una più ampia operazione coordinata da Europol e le complesse analisi delle blockchain hanno permesso di identificare i soggetti che hanno effettuato diversi pagamenti in criptovaluta per accedere alla piattaforma nel Dark web denominata “KidFlix”, utilizzata per la riproduzione ondemand di contenuti multimediali a carattere pedopornografico raggruppati per categorie.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di 4 persone per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico, la denuncia in stato di libertà di 11 indagati. Sono stati individuati e sequestrati 9 wallet utilizzati per l’acquisto di materiale pedopornografico.
Il Commissariato di P.S. online e l’attività di prevenzione
L’attività di prevenzione svolta quotidianamente dalla Polizia Postale ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi a un uso consapevole della tecnologia e per la conoscenza dei fenomeni e dei rischi legati all’uso della rete, con particolare attenzione a reati come l’adescamento e la pedopornografia, e alle implicazioni legali delle condotte online, che spesso hanno ripercussioni anche emotive.
L’attività si svolge principalmente nelle scuole, attraverso incontri mirati che hanno la finalità di prevenire e intercettare situazioni di disagio, devianza e vulnerabilità sociale.
Tra le attivitià di prevenzione che hanno coinvolto direttamente la provincia di Monza e Brianza segnaliamo la mostra fotografica “Supereroi”.
La Mostra fotografica itinerante “Supereroi – proteggiamo i bambini insieme” è un progetto sull'importante lavoro svolto dalla Polizia Postale nel contrasto all'adescamento e all'abuso online sui minori. Realizzata con il sostegno di Enel, Terre des Hommes e la Fondazione “Coriandoli per Shanti Bhavan – Onlus”, “Supereroi” mostra il delicato e complesso lavoro degli operatori impegnati nel contrasto alla pedopornografia online attraverso la lente della Polizia Postale, accompagnando i visitatori in un percorso di conoscenza e consapevolezza rispetto a un fenomeno grave e complesso.
Avviata nel 2024, la mostra fotografica itinerante ha fatto tappa a Roma, Milano, Monza, Bergamo, Brescia, e Trani, con oltre 10000 visitatori, tra cui 3000 studenti. Nel 2025 è stata allestita a Sanremo, durante la settimana del Festival della Canzone Italiana, e a Pavia, accogliendo oltre 4000 visitatori, tra cui 1400 studenti. Dal 19 al 23 maggio verrà allestita anche nella città di Napoli.
Qualche suggerimento per gli adulti e per i ragazzi

