Erba alta al Parco, gli utenti si lamentano, ma c'è un motivo
I visitatori hanno sollevato il problema, ma il Consorzio spiega: "Gli sfalci programmati per tutelare la biodiversità"

Alcuni dei visitatori che avevano preso d'assalto il Parco di Monza durante il primo sole dei Ponti di primavera avevano criticato l’erba ritenuta da alcuni utenti troppo alta, tanto da impedire la fruizione dei prati. Eppure c'è un motivo e a spiegarlo è stato il Consorzio del Parco e della Villa Reale.
Erba alta, lamentato il disagio
A segnalare, con un certo disappunto, la crescita da lui considerata sin troppo rigogliosa dell’erba è stato anche il consigliere di opposizione Stefano Galbiati (Noi con Dario Allevi).
«Una giornata di festa con tanto sole e migliaia di persone che volevano semplicemente godere della natura - ha spiegato il consigliere anche sui social - Ma è risultato praticamente impossibile fruirne, visto che il Parco somigliava più a un safari...Non un prato tagliato, un luogo dove ci si potesse sdraiare per leggere un libro, per fare un piccolo picnic o semplicemente per far giocare i bimbi stando in famiglia. Tutto assomiglia più a una savana».
Una situazione riscontrata anche nei Giardini della Villa «che assomigliavano a campi di frumento, sicuramente non all’altezza della maestosità della nostra Villa - ha osservato ancora il consigliere Galbiati rivolgendosi poi al sindaco Paolo Pilotto (che è anche presidente del Consorzio) - E’ questo il biglietto da visita che vogliamo offrire ai turisti? Questa non è biodiversità, questa si chiama incuria. Perché non trovare una soluzione di «compromesso» andando a sfalciare i prati più frequentati, lasciandone altri, magari quelli meno raggiunti dalle persone, più «selvatici» proprio per garantire la biodiversità?». E conclude mettendo in evidenza come «in conseguenza a ciò la gente vada ad accalcarsi sul prato della Villa che inevitabilmente si rovina».
La motivazione alla base
A difendere le scelte di gestione differenziata e sostenibile che il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza adotta nei 3 milioni di mq di superficie occupata da prati verdi è stato lo stesso direttore Bartolomeo Corsini.
«I prati presenti all’interno del compendio svolgono un’importante funzione ecosistemica: rivestono un importante ruolo nella termoregolazione, nella riduzione delle sostanze inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, nella protezione dall’erosione del suolo, nel controllo delle acque meteoriche e anche nella costituzione di habitat naturali».
Ecco perché i prati del Parco sono sottoposti a regolare sfalcio, ma il momento del taglio è scelto in modo attento, considerando la qualità delle erbe. Spiega il Consorzio: «Occorre evitare sia un intervento troppo precoce, sia uno tardivo, per evitare sprechi e avere un foraggio di buona qualità».
L'erba diventa poi foraggio
Dello sfalcio si occupa infatti l’Azienda Agricola Colosio, che ha sede nella Cascina Mulino San Giorgio perché l’erba essiccata diventerà poi il fieno per l’alimentazione degli animali. Questa filiera corta termina con lo yogurt biologico venduto nel distributore automatico posto presso la cascina stessa.
«In ogni caso all’interno del Parco sono presenti grandi zone sfalciate a rotazione, dunque pienamente fruibili, in particolare nelle aree Ippodromo, Cascina del Sole, Saint George, Cascina Pariana», ribadisce il direttore del Consorzio Bartolomeo Corsini. Consorzio che provvede anche allo sfalcio nei Giardini Reali. Qui sì il taglio programmato è più frequente poiché prevale l’esigenza di garantire spazi maggiormente destinati alla fruizione. «Tuttavia è confermato il rispetto di modalità di cura capaci di contenere il calpestio e il compattamento, anche al fine di conservare la comunità vegetale e la sua biodiversità per una gestione differenziata, sostenibile e virtuosa dei prati, in termini sia economici, sia ambientali. Così i visitatori possono ancora osservare prati che sono ben diversi da quelli presenti in un parco pubblico urbano che proprio con questa modalità permette di garantire habitat ancora in gradi di ospitare numerose specie di animali, vegetali e fungine».