Il traguardo

Venticinque anni di emozioni e di cultura

L'associazione Mnemosyne, guidata da Ettore Radice, ha rinnovato il direttivo e ora si prepara a nuove sfide

Venticinque anni di emozioni e di cultura
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Un quarto di secolo di cultura. L’Associazione Mnemosyne, quest’anno festeggia un traguardo importante: 25 anni di attività, durante i quali ha conquistato il cuore di Monza.

Venticinque anni di emozioni e di cultura

Al centro di questa storia c’è un uomo che incarna lo spirito dell’associazione: Ettore Radice, presidente di Mnemosyne, figura poliedrica e instancabile divulgatore. Con la sua pacatezza e una profonda conoscenza della storia locale (e non solo), Radice riempie teatri e sale civiche, trasformando ogni evento in un’esperienza coinvolgente, capace di unire generazioni e ceti sociali. Perché, come ama ricordare, la cultura è un bene del popolo, e solo se diffusa rende l’uomo libero e la società più forte.

Tanti auguri a Mnemosyne

Fondata nel 2000, Mnemosyne – nome che evoca la dea greca della memoria e madre di tutte le muse – ha iniziato la propria attività con una rassegna dedicata a Edith Stein e una al regicidio di Umberto I, entrando nell’albo dei pionieri delle rassegne storiche in città. Da allora, l’associazione non ha mai smesso di proporre iniziative di alto livello, legate alla storia, all’arte e alla musica.

Le rassegne

Uno dei progetti più significativi è stato Monza loves Puccini, organizzato nel 2024 in occasione del centenario della morte del Maestro. Un palinsesto ricco di eventi – conferenze, concerti, spettacoli teatrali, presentazioni di libri e laboratori per bambini – che ha coinvolto le principali associazioni culturali monzesi e attirato migliaia e migliaia di partecipanti. Tra i momenti più emozionanti, Radice ricorda la serata del 27 giugno, quando, in via Bergamo, tra il pubblico accorso ad ascoltare le arie pucciniane, spiccavano anche giovani, segno di un’opera di divulgazione riuscita.

Le battaglie

Non meno memorabile l’iniziativa del 2021, in piena pandemia, quando la Villa Reale riprese vita grazie alla rassegna Napoleone riapre la villa. Le sale si riempirono al punto da dover replicare ogni evento tre volte al giorno, nel rispetto delle norme sanitarie, dimostrando quanto la cultura possa essere un antidoto all’isolamento.
Rassegne culturali, ma non solo. Mnemosyne è anche intervenuta in diverse occasioni prendendo posizioni ben precise. Nel 2010, ad esempio, gli esponenti dell’associazione espressero fermamente il loro disappunto circa una manifestazione organizzata da Scenaperta, l’allora partecipata del Comune incaricata di organizzare gli eventi e che poi sarebbe stata liquidata.

Il "caso chiosconi"

Altro capitolo significativo fu la battaglia del 2016 contro l’installazione dei chiosconi, strutture temporanee contro le quali Mnemosyne raccolse 3000 firme, contribuendo a bloccare il progetto. «In entrambi i casi – sottolinea Radice – l’intervento non fu politico, ma a difesa dei cittadini e dei luoghi che abitano».
Radice ancora oggi sogna una Monza sempre più capace di attrarre turismo culturale, sull’esempio di Mantova, dove il festival della letteratura ha triplicato gli introiti. Un primo passo in questa direzione è il progetto Camminare con i Promessi Sposi, un itinerario permanente con 18 targhe e video nei luoghi manzoniani della città. L’installazione delle targhe è stata rinviata dopo il Gran Premio, priorità che ha lasciato Radice amareggiato: «La cultura dovrebbe essere al centro, non in secondo piano».

"La strada è quella giusta"

Oggi l’associazione conta 73 iscritti, con l’obiettivo di arrivare a 100 entro fine anno. Un traguardo possibile, grazie alla passione di Radice e alla sua capacità di trasformare ogni evento in un’occasione di condivisione.
In una società in cui la cultura fatica a trovare spazio e risorse, viene spontaneo chiedergli: perché continuare? «La risposta è nel pubblico», dice con un sorriso. «L’entusiasmo di chi partecipa alle mie rassegne mi dice che la strada è giusta. Giovanni Spadolini sosteneva che “la cultura è l’anima della politica”. E io la politica la faccio, ma a modo mio: non nei partiti, non in Consiglio Comunale, ma raccontando la nostra storia a tutti».
Una missione che lo vede coinvolto in numerose realtà: da Italia Nostra alla Pro Monza, dagli Amici dell’Autodromo alla Casa della Poesia, fino all’Associazione Mazziniana, di cui è vicepresidente. Ma è con Mnemosyne che Ettore Radice ha creato qualcosa di unico: uno spazio dove la cultura è viva, accessibile e condivisa.

Il nuovo direttivo

E mentre Monza e la Brianza continuano a riempire le sale per ascoltare le sue storie, Ettore Radice sorride: «Finché ci sarà qualcuno disposto ad ascoltare, io continuerò a raccontare». Intanto è stato recentemente rinnovato il direttivo. I componenti sono: Ettore Radice (presidente), Sonia Multari, Adalberto Spadari, Gloria De Remigis, Dario Sarno, Crystal La Fata, Marco Vimercati.

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