Il dibattito

"Con questa proposta la nostra città rischia la paralisi": l’allarme di cinquanta tecnici sul Pgt

Architetti, ingegneri e geometri preoccupati per il nuovo strumento di pianificazione urbanistica in via di adozione

"Con questa proposta la nostra città rischia la paralisi": l’allarme di cinquanta tecnici sul Pgt
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Sono professionisti - cinquanta tra architetti, ingegneri e geometri - che operano sul territorio comunale di Cesano Maderno. Dopo essersi confrontati nel corso dell’ultimo mese sulla proposta del nuovo Piano di governo del territorio attualmente in fase di revisione, venerdì della scorsa settimana  hanno deciso di manifestare la loro preoccupazione per un documento che «rischia di compromettere il delicato equilibrio tra sviluppo urbano e sostenibilità, paralizzando di fatto l’attività edilizia, a partire dai suoi aspetti più semplici come ristrutturazioni, sopraelevazioni, ampliamenti e recupero dei sottotetti, fino agli interventi di demolizione e nuova edificazione».

L’allarme di cinquanta tecnici sul Pgt

Sei i principali nodi critici del nuovo impianto normativo. Il primo è l’estensione del cosiddetto Tessuto di impianto tradizionale: "L’ampliamento di questa classificazione urbanistica interessa anche aree prive di effettivo valore storico, soprattutto legata all’edilizia spontanea e speculativa degli anni Cinquanta e Sessanta, imponendo vincoli che ostacolano la trasformazione del tessuto edilizio obsoleto". Il secondo è l’introduzione generalizzata del Permesso di costruire convenzionato: "L’obbligo di sottoscrivere convenzioni con l’Amministrazione anche per interventi edilizi minori rappresenta un ostacolo alla tempestività e all’efficienza operativa dell’iniziativa privata, nonché un sistema discrezionale di gestione degli interventi". Non convince poi la nuova classificazione di Tessuto poroso introdotta in diverse aree della città: "Le limitazioni imposte in queste aree bloccano qualsiasi possibilità di trasformazione architettonica, impedendo persino lo sviluppo verticale, quindi senza consumo di suolo, di fatto congelando lo stato esistente". E nemmeno le restrizioni al recupero abitativo dei sottotetti: "In contrasto con le direttive regionali per la riduzione del consumo di suolo, tali limitazioni rendono di fatto inattuabili numerosi interventi, in alcune zone totalmente vietati, in altre fortemente limitati".

Critiche anche all’aumento dei requisiti di parcheggio: "Le richieste sproporzionate di spazi privati e pubblici per la sosta rendono economicamente insostenibili anche interventi di piccola entità e, nei contesti storici, rischiano di bloccare completamente operazioni di demolizione e ricostruzione". Infine, i tecnici segnalano il mancato inserimento nel documento del tracciato esecutivo di Pedemontana: "Il mancato riporto di un’opera sovraccomunale come Pedemontana che ha un alto impatto socio-economico sul territorio, rappresenta una grave insufficienza dell’intera Valutazione ambientale strategica dell’adeguamento del Pgt".

Dietro l’apparente tutela del costruito, il documento attuale introdurrebbe insomma vincoli e limitazioni che di fatto rallenterebbero o bloccherebbero anche gli interventi edili più semplici. A fronte della dichiarata intenzione di promuovere una trasformazione urbana, lasciando spazio all’iniziativa privata e alla progettazione architettonica e urbanistica, il nuovo Pgt introdurrebbe invece "un insieme di vincoli tali da disincentivare ogni forma di rigenerazione". Non ci sarebbe un adeguato bilanciamento, insomma, tra tutela del territorio e incentivazione alla rigenerazione urbana. "Cesano Maderno ha bisogno di una visione più ambiziosa, in grado di superare vecchie logiche urbanistiche e di favorire un’architettura contemporanea, coerente con l’evoluzione della società", il severo giudizio dei cinquanta architetti, ingegneri e geometri (tra questi amministratori come l’ex sindaco-geometra Maurilio Longhin e l’ex assessore-ingegnere Salvatore Ferro, ma anche la vicesindaco di Meda, l’architetto Stefania Tagliabue e l’ex vicesindaco di Bovisio Masciago, l’architetto Massimiliano Zanierato).

L'incontro in Municipio

I professionisti hanno chiesto (e ottenuto) un incontro urgente con il sindaco Gianpiero Bocca per sottoporre alla sua attenzione "osservazioni e forti dubbi", e per manifestargli la piena disponibilità a collaborare con l’Amministrazione comunale, offrendo competenze e idee progettuali per contribuire all’elaborazione di un piano urbanistico "moderno, flessibile e realmente orientato al futuro".

Al tavolo, nei giorni scorsi in Municipio, oltre al primo cittadino c’erano l’assessore all’Urbanistica, Massimiliano Bevacqua, l’ingegnere Bruno Cirant, il dirigente dell’Area tecnica comunale, e l’architetto Fabrizio Monza, il progettista estensore del Pgt. Per i professionisti del territorio, invece, una delegazione-rappresentanza che ha consegnato a tecnici e amministratori un documento condiviso (primo firmatario l’architetto Antonio Zardoni) "con spirito costruttivo e approccio propositivo, e nel pieno rispetto delle prerogative istituzionali", con le osservazioni alla Valutazione ambientale strategica del nuovo Pgt. Nero su bianco, nelle dodici pagine, l’illustrazione puntuale delle criticità tecniche e operative riscontrate nel documento. L’auspicio è che "le istanze possano essere oggetto di attenta valutazione da parte dell'Amministrazione". "Se non affrontate tempestivamente, queste problematiche rischiano di frenare il processo di rigenerazione urbana e compromettere la vitalità economica e sociale della città per i prossimi anni", mettono in guardia i cinquanta tecnici chiedendo una revisione approfondita e puntuale della proposta.

Con Bosio per Cesano: "Fermiamoci ed eliminiamo insieme le criticità"

"Non serve correre per adottare a tutti i costi questo Piano di governo del territorio entro fine giugno: prendiamoci il tempo che serve per migliorare l’impianto normativo in un rapporto di collaborazione tra maggioranza e opposizione eliminando le criticità a favore dell’attrattività e della qualità urbane, nel rispetto dei cittadini virtuosi che non meritano questo trattamento".

E’ la proposta che la civica Con Bosio per Cesano venerdì della scorsa settimana, quasi in contemporanea con la nota diramata dai cinquanta professionisti (tra loro anche l’architetto Luca Minniti, esponente della civica) ha deciso di lanciare pubblicamente alla coalizione di Centrosinistra che è alla guida della città.

Per il gruppo consiliare il Pgt in via di adozione presenterebbe, infatti, numerose lacune.

"E’ evidente che ha un carattere fortemente ideologico ed è diretta conseguenza della mancata visione urbanistica delle precedenti Amministrazioni, improntata allo sfruttamento del suolo in favore di un’edilizia incontrollata", commentano il capogruppo Luca Bosio e Cristiano Crippa, Ivan Romanò, Ambra Camisasca e Pietro Crotta. Principio sacrosanto, quello dello stop al consumo di suolo, "riteniamo però sbagliato che a pagare il prezzo maggiore siano i cittadini che negli anni passati non hanno gestito i propri terreni in modo speculativo e oggi si trovano cancellata qualsiasi possibilità d’intervento dettata dalla nuova classificazione urbanistica". Un esempio? "E’ antidemocratico e discriminatorio verso i privati cittadini che chi ha conservato un terreno di mille metri quadri per i propri figli magari costruendo solo un’abitazione, non abbia la possibilità di sfruttare in altezza la capacità edificatoria residua", spiegano.

Gli esponenti della civica si dicono "molto preoccupati dell’introduzione dell’obbligo del permesso di costruire convenzionato quale strumento necessario per superare le numerose restrizioni imposte dal Pgt: il sistema della trattativa continua con l’Amministrazione comunale oltre che aumentare la burocrazia e ridurre l’attrattività del territorio per gli operatori economici, rischia di creare un sistema discrezionale e clientelare che va contro ogni logica liberale nell’ambito dell’iniziativa privata".

Altro aspetto paradossale, per Con Bosio per Cesano, è che "certi ambiti di Cesano, figli dell’edilizia del boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, siano considerati di pregio, equiparati a immobili di valore storico da preservare come per esempio le corti del primo agglomerato urbano intorno alla Villa Borromeo".

Per la civica, infatti, "oggi non ci sono più i presupposti socio-economici che li rendevano quantomeno funzionali all’epoca e imporre la loro conservazione nei volumi e aggiungere ulteriori vincoli che rendono di fatto impercorribile la loro trasformazione, ci sembra estremamente anacronistico e senza un’idea chiara di sviluppo urbano e architettonico della città in relazione alle mutate esigenze della società contemporanea". La proposta di variante del Pgt per l'avvocato Bosio e i suoi "cristallizza l’immagine di Cesano e i suoi errori urbani, senza prevederne uno sviluppo in linea con i tempi". "Non è sicuramente semplice far coincidere la necessità dello stop al consumo di suolo con l’esigenza abitativa ma crediamo fermamente che sia possibile e che solo una visione ambiziosa di moderno sviluppo urbanistico e architettonico possa migliorare nei prossimi decenni la nostra città e garantire al Comune oneri che potranno tradursi in investimenti sul territorio", l’analisi. "Per quest’ultimo tema il paradosso è che viene reso oneroso il cambio di destinazione d’uso quando la legge regionale è molto chiara e prevede la gratuità totale dell’operazione", aggiungono.

Sindaco e assessore: "Ben vengano i contributi di chi vuole migliorare la proposta"

"L’impianto generale del Pgt è stato condiviso, e non era scontato che la proposta non venisse messa in discussione - commenta il sindaco Gianpiero Bocca - Detto questo, questo gruppo di professionisti ha evidenziato alcune criticità e ci ha consegnato un documento con delle osservazioni che saranno analizzate con attenzione come tutte le altre, nella complessità dell’operazione e nell’interesse generale. Alcune sono assolutamente condivisibili e già all’attenzione della politica".

Il sindaco Bocca è "sereno": "Il confronto in Municipio con me, l’assessore Bevacqua e i tecnici è stato costruttivo - spiega - Ben vengano i contributi di chi lavora sul territorio comunale e vuole migliorare il Pgt, nell’interesse della città". Nel corso del vertice in Municipio, giovedì 24 aprile, il sindaco Bocca ha chiesto ai professionisti che rappresentavano i cinquanta tecnici di provare a elaborare una controproposta.

"Chiaramente rispetto a un Pgt gli interessi sono tanti e contrapposti - aggiunge l’assessore delegato, Massimiliano Bevacqua - E’ nostro compito raccogliere tutti i punti di vista. Ai professionisti, che anche io ringrazio per il contributo, è stato detto chiaramente: tenendo fermi i capisaldi sulla tutela dell’ambiente e del suolo, alcune modifiche e integrazioni si possono già fare. E comunque, con l’adozione, il Pgt non viene scolpito nella pietra". Aggiunge l’assessore Bevacqua: "Sono contento di questo percorso partecipato che sta permettendo a tutti di confrontarsi ed esprimere un parere. Per questo non condivido la richiesta di diluire i tempi dell’iter avanzata da Con Bosio per Cesano: i consiglieri hanno in mano da gennaio i documenti e prima di arrivare all’adozione, a fine giugno, ci sono due mesi di tempo per confrontarci e apportare eventuali modifiche. Da parte nostra non ci sono problemi". "Andiamo avanti spediti: non accetto che mi si dettino i tempi", rimarca il sindaco Bocca.

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