Dottoressa aggredita e rapinata: «Basta, lascio»
Il gravissimo episodio è successo nell’ambulatorio della guardia medica di via Monteregio domenica pomeriggio

Ha chiesto che la dottoressa di guardia gli prescrivesse un farmaco che non rientrava nelle sue competenze. E quando quest’ultima si è opposta, nonostante si fosse proposta di aiutarlo telefonando lei stessa in ospedale, è andato in escandescenza e l’ha aggredita, rifilandole una gomitata al volto e scappando con cellulare, timbro e una ricetta bianca.
Dottoressa aggredita e rapinata: «Basta, lascio»
E’ gravissimo quanto accaduto nel tardo pomeriggio di domenica scorsa all’ambulatorio di continuità assistenziale di via Monteregio a Casatenovo: vittima di quella che a tutti gli effetti si prefigura come una rapina è la dottoressa Nadia Attafi, residente a Montesiro (frazione di Besana in Brianza), conosciuta in diversi paesi del Casatese anche per essere stata fino a un anno e mezzo fa medico di medicina generale a Nibionno, prima di trasferirsi a Desio. L’autore dell’aggressione è lo stesso che a ottobre dello scorso anno si era scagliato sempre contro di lei, di domenica sera, nell’ambulatorio di Casatenovo, costringendola anche in quella occasione a chiedere l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri.
«Non mi sono accorta subito che fosse lui, ma quando è entrato e ho sentito il suo nome mi sono spaventata - ha confidato la dottoressa, scossa per l’accaduto - Si tratta di un soggetto violento, noto alle forze dell’ordine, speravo che dopo l’aggressione di alcuni mesi fa non si facesse più rivedere, invece è tornato per chiedermi la prescrizione di un farmaco che, anche volendo, non è di mia competenza perché serve una ricetta di uno specialista. Temendo che si arrabbiasse, mi sono resa disponibile a telefonare io stessa all’ospedale, ma non me lo ha nemmeno lasciato fare, si è avventato sulla mia scrivania».
L’uomo, in stato di alterazione, ha arraffato una ricetta e il timbro della dottoressa.
«Ho cercato di riprendermi almeno il timbro, ma mi ha rifilato una gomitata in faccia, ha rubato anche il cellulare della guardia medica, forse pensando fosse il mio, ed è scappato dicendo che sarebbe andato in farmacia a Montevecchia a ritirare quel medicinale - ha raccontato la dottoressa - Ho chiamato i Carabinieri e dopo qualche minuto la farmacista, avvertendola che la ricetta che le avrebbe presentato sarebbe stata falsa: in quel momento ce l’aveva proprio davanti a sé...»
Il folle, nella fuga, ha distrutto il cellulare della continuità assistenziale. «Sicuramente pensava fosse il mio personale, però così facendo ha lasciato tanti cittadini senza la possibilità di telefonare all’ambulatorio» ha proseguito il medico.
Quanto accaduto domenica riapre il fronte delle aggressioni ai camici bianchi, avvenute nei mesi scorsi anche alla guardia medica di Merate.
«Ammetto di aver provato anche un po’ di vergogna nel chiamare i Carabinieri per un episodio simile a quello dell’altra volta, sembra che succedano tutte a me... - ha confidato la dottoressa Attafi - Io vengo al lavoro con lo spray al peperoncino, ma non ho avuto la prontezza di riflessi di utilizzarlo. Forse è stato meglio così, altrimenti chissà cosa mi avrebbe fatto. Non posso vivere in questo modo, sono dieci anni che faccio il servizio di guardia medica e tanti pazienti mi vogliono bene, ma ora ho paura e ho deciso di rassegnare le dimissioni».