«Danno alla concorrenza», ricorso contro la farmacia
Dopo la raccolta firme dei residenti contro lo spostamento, la diffida della struttura di via Borgazzi

Prima lo avevano chiesto i residenti, sottoscrivendo una petizione con 1500 firme, depositata in Comune contro lo spostamento della farmacia comunale numero 5 che oggi ha sede a Casignolo in via Borgazzi al 155 a Monza, in prossimità della futura Casa di comunità.
Diffida contro lo spostamento della farmacia
Adesso però ad opporsi allo spostamento c’è anche la vicina farmacia «Borgazzi» presente al civico 38 «a soli 200 metri», precisa Simone Mattioli, amministratore della struttura privata già esistente, dalla futura collocazione della Comunale (che avverrà in prossimità dell’ex Tpm, dove verrà creata la nuova struttura sanitaria).
Da qui la decisione di presentare una diffida al Comune, contestando la decisione presa dall’Amministrazione Pilotto di concerto con Farmacom in quanto «grave pregiudizio alla concorrenza e alla sostenibilità della sede privata al civico 38».
La contestazione, arrivata al tavolo del sindaco Paolo Pilotto nei giorni scorsi, è stata inviata per conoscenza anche ad Ats, all’ordine dei Farmacisti diretto da Andrea Mandelli e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Così Mattioli: «La sede farmaceutica n. 35 è stata istituita dallo Stato a seguito del concorso straordinario del 2017. Il trasferimento della Comunale 5 avverrebbe a una distanza poco superiore ai 200 metri dalla scrivente farmacia, in una zona già a fortissima densità farmaceutica e senza apparente motivazione di servizio».
Un quartiere sguarnito, l'altro sovraccarico
Mattioli fa poi riferimento al fatto che la farmacia comunale (oggi in 80 mq a Casignolo) risulterebbe oggetto di trasferimento presso una nuova struttura all’interno della futura Casa di Comunità finanziata con fondi Pnrr, con ampliamento fino a circa 600 mq. «L’ampliamento della sede comunale non risulta supportato da dati demografici o viabilistici che giustifichino l’incremento di superficie di quasi 9 volte rispetto all’attuale - si legge nella diffida - Il territorio interessato non ha registrato incrementi significativi di popolazione né presenta carenze strutturali nel servizio farmaceutico, attualmente assicurato da ben 36 sedi sul territorio comunale. Non si ravvisano esigenze di salute pubblica, urgenze assistenziali o documentate richieste dell’utenza che giustifichino il progetto»
Mattioli contesta poi cha la realizzazione dei locali destinati alla farmacia comunale e agli studi medici «sarà a carico diretto del bilancio comunale, in assenza di un reale fabbisogno territoriale o di evidenze sanitarie. Tale scelta, oltre a determinare un impiego di risorse pubbliche per scopi concorrenziali, introduce un presidio iper-dimensionato in una zona già ampiamente coperta, configurando un’alterazione del mercato in contrasto con i principi di correttezza e imparzialità dell’azione amministrativa».
Mattioli contesta poi la scelta di concentrare servizi in zona già servita e il fatto che «l’utilizzo di risorse pubbliche comunali per l’ampliamento e l’inserimento della farmacia all’interno del nuovo complesso, senza adeguate motivazioni sanitarie, potrebbe rappresentare un’operazione economicamente distorsiva e strategicamente lesiva della concorrenza».
Pronto al ricorso in Tribunale
Se le proteste della cittadinanza, al momento, non sembrano aver ricevuto riscontro, nemmeno Mattioli è riuscito a ottenere al momento udienza dal sindaco. «Sono in contatto con il Comitato anti spostamento che ci sostiene, perché è chiaro che spostando la farmacia a un chilometro di distanza, lascia un buco nell’altro quartiere, andando su una zona già satura con cinque farmacie sulla stessa via. Io sono una farmacia piccola, con un fatturato basso, se fanno quest’operazione mi mettono a rischio sostenibilità economica e i posti di lavoro dei tre dipendenti che abbiamo. Le farmacie comunali nascono per offrire un servizio, non per fare business», ha aggiunto.
Non per questo il titolare della farmacia Borgazzi si fermerà. Oltre ad aver chiesto tutta la documentazione al Comune relativa allo spostamento e alle valutazioni fatte, ha fatto sapere che se non ci sarà riscontro agirà nelle sedi competenti. «Se non verrà sospeso il trasferimento faremo ricorso al Tar per annullamento di autorizzazioni e provvedimenti illegittimi, avvieremo un’azione risarcitoria per danni patrimoniali e di avviamento commerciale; presenteremo segnalazione all’Agcm e alla Corte dei conti per valutazione su abuso di posizione dominante e uso di fondi pubblici e chiederemo l’intervento all’Ordine dei Farmacisti e all’Ats per il riesame della compatibilità territoriale».
Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia Massimiliano Longo: «Non comprendo le scelte che vengono fatte da questa Amministrazione: sono totalmente insensate. C’è stato un bando che ha dato l’assegnazione a un privato, che ha investito, che ha assunto personale e adesso gli piazza di fronte una farmacia di 600 mq lo ammazzerà e in più sposta la farmacia che serve un quartiere periferico come Casignolo danneggiando soprattutto le persone anziane o chi ha problemi a spostarsi. Quale il senso?».