Trovata morta e legata nei boschi, arresti domiciliari per il pizzaiolo di Carate Brianza
Karine Cogliati, italo-brasiliana di 26 anni, fu rivenuta senza vita nell'area boschiva di Realdino nel pomeriggio dello scorso 16 febbraio. Il Gip ha disposto la misura restrittiva per Giuseppe Bernardini, già denunciato per occultamento di cadavere, con l'accusa di morte in conseguenza di altro reato e spaccio.

Morte in conseguenza di altro reato e spaccio di droga: è finito agli arresti domiciliari Giuseppe Bernardini, pizzaiolo di Carate Brianza, indagato per il decesso di Karine Cogliati, la 26enne originaria di Cesano Maderno ritrovata senza vita e legata nei boschi di Realdino lo scorso 16 febbraio.
La Procura aveva chiesto il carcere
La Procura di Monza aveva chiesto per lui il carcere, il Gip Marco Formentin ha disposto, invece, la misura restrittiva degli arresti domiciliari.
A seguito delle anticipazioni della conclusione della perizia medico-legale sulle cause del decesso, che hanno chiarito come la giovane sia morta per overdose di cocaina - al caratese è stata contestata la morte in conseguenza di altro reato. Di qui l'applicazione della misura dei domiciliari.
Bernardini, 45 anni, titolare di una pizzeria d'asporto in via Trento e Trieste, era a piede libero dopo essere stato denunciato per occultamento di cadavere e successivamente indagato in seguito alla confessione resa ai Carabinieri che lo avevano rintracciato quasi al confine con l'Austria, dove era fuggito a bordo della sua auto nel tentativo forse di far perdere le sue tracce.
Nel racconto ai militari, il pizzaiolo aveva quindi ammesso di avere assunto droga dopo essersi appartato in un motel della zona con la ragazza colta poi da un malore improvviso e quindi deceduta.
Il corpo era stato rinvenuto nei boschi di Realdino a Carate Brianza
Invece di chiamare i soccorsi, però, il 46enne caratese, incensurato, aveva spostato il corpo della 26enne italo-brasiliana, dopo averne fatto una sorta di fagotto legato con una felpa, trascinandolo fino alla zona boschiva sopra il corso del Lambro a Carate Brianza dove poi era stato rinvenuto da un pescatore di passaggio. L'uomo, rientrando verso casa a fine mattinata, aveva notato «un cumulo di vestiti abbandonati tra la boscaglia» che l’hanno convinto prima di rientrare presso la sua abitazione a raggiungere la stazione dei Carabinieri di Carate Brianza per segnalarne la presenza. La conferma che si trattasse del cadavere di una donna è arrivata quando i militari avevano raggiunto poco più tardi l’area boschiva a Realdino rinvenendo il corpo ormai senza vita della ventiseienne successivamente identificato.