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Il Cortile compie 50 anni: «Valorizziamo l’Ecomuseo»

La fondatrice Mariuccia Elli ricorda l’impegno profuso dal sodalizio nella promozione della conoscenza del patrimonio locale: «Se non hai storia non hai radici»

Il Cortile compie 50 anni: «Valorizziamo l’Ecomuseo»
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Mezzo secolo dedicato a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e storico locale. L’associazione Il Cortile di Nova Milanese festeggia cinquant’anni di fondazione rinnovando l’impegno a mantenere viva la memoria della comunità e ribadendo la necessità di valorizzare l’Ecomuseo che custodisce la radici del territorio.

Il Cortile compie 50 anni: «Valorizziamo l’Ecomuseo»

Il Cortile nacque nel 1975 dall’idea di creare un progetto di identità del paese maturata durante un centro estivo della parrocchia. «Se non hai storia non hai radici - ama ribadire Mariuccia Elli, fondatrice e per moti anni presidente dell’associazione, nonché animatrice di quel progetto pionieristico - in quegli anni c’erano a Nova tante famiglie arrivate da tutta Italia per lavorare, ognuna con il suo vissuto e il suo dialetto e tra persone si cominciava a non capirsi più. Allora mentre i genitori erano al lavoro io e i loro figli andavamo nei cortili a raccogliere le storie degli anziani, così abbiamo scritto la prima storia di Nova».

Superate le diffidenze iniziali è stato un fiume in piena, Mariuccia e i suoi ragazzi hanno scovato una moltitudine di storie e canti popolari. Si è aggiunta poi una ricca raccolta di attrezzi agricoli, fotografie, arredi e oggetti d’uso comune che sono diventati poi patrimonio dell’Ecomuseo che è articolato in quattro sezioni e un percorso storico-didattico che tocca vari punti d’interesse diffusi sul territorio novese. L’associazione ha intensificato l’attività con laboratori nelle scuole e attività teatrali, un lavoro di ricerca sull’agricoltura con produzione di polenta e pan gialt (con la farina di mais). Particolarmente vivace è il gruppo di ricerca e canto popolare.

L’associazione ha fondato e gestito per quindici anni l’Ecomuseo, che ha ottenuto l’accreditamento di Regione Lombardia ed è comunale, ora continua ad occuparsi del Centro di documentazione e interpretazione istituito presso la sede del sodalizio in via Da Vinci. «Io continuo a fare da sentinella - ha ricordato Elli - Il nostro Ecomuseo è l’unico in Brianza e va valorizzato».

Le richieste

Ad aprile Elli ha incontrato il sindaco Fabrizio Pagani e l’assessore alla Cultura Aurelio Tagliabue per avanzare tre richieste. Una è già stata esaudita: nei giorni scorsi il Comune ha completato il restyling dei totem informativi che indicano i luoghi d’interesse sul territorio. Anche le altre mirano alla valorizzazione dell’Ecomuseo. «La sede istituzionale di Villa Brivio ha bisogno di alcuni lavori di ristrutturazione e andrebbe poi riaperta al pubblico - ha aggiunto Elli - anche la sezione agricola nel giardino della scuola di via Da Vinci è chiusa da tempo, dovrebbe essere sistemata perché ha subito anche degli atti vandalici».

Poi l’appello a riaprire la sezione Demoetnoantropologica, che inizialmente era esposta in Villa Brivio e successivamente trasferita nella scuola Segantini: «Durante il Covid, per motivi di spazio, è stata spostata in un magazzino ma ora andrebbe nuovamente esposta. Infine ci sarebbe da preservare l’archivio dell’Ecomuseo, trovando un luogo dove sistemarlo».

Il Cortile sta preparando le iniziative per celebrare il 50esimo che inizieranno con la festa del paese, in autunno. Si sta lavorando ad una pubblicazione, una mostra e persino a un film dedicato all’Ecomuseo.

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