"Nella notte della democrazia Gaza muore": veglia per fermare gli orrori della guerra
Il messaggio di Andrea Bona, medico di Emergency a Gaza: "Non fermiamoci, perché le bombe non si fermano da sole. Restiamo umani"

"Nella notte della democrazia Gaza muore. Sanzioni subito": centinaia di candele e luce accese in piazza Conciliazione a Desio per fermare la guerra. Un'iniziativa che si è tenuta in tante piazze italiane.
"Gaza muore", candele e solidarietà al popolo palestinese
In tanti hanno risposto all'appello e aderito all'iniziativa, per evidenziare la propria solidarietà al popolo palestinese, stremato e martoriato dalla guerra. Candele accese hanno illuminato la piazza centrale di Desio, con il pensiero rivolto agli orrori dei continui attacchi. "Stop bombing Gaza" l'invito e la speranza. "Il genocidio di Gaza è la notte di tutte le democrazie inerti", da qui l'invito al governo a "chiedere subito sanzioni contro Israele e a interrompere ogni trasferimento di armi". E nel giorno della ricorrenza della festa della Repubblica anche la sollecitazione a inondare la mail di Giorgia Meloni presidente@pec.governo.it con questo testo:
"Il 2 giugno è la festa della Costituzione, ma c'è un modo solo per festeggiare la Costituzione: attuarla. Se vuole davvero attuarla, deve fare una cosa: Fermare Israele. Sanzioni Subito. Fermare Gaza. Notte della democrazia. Ultimo giorno di Gaza, Sanzioni Subito. Desio c'è!"
Il messaggio di Andrea Bona, medico desiano di Emergency
Ad accompagnare il flash mob in piazza Conciliazione è arrivato anche il messaggio di Andrea Bona, medico desiano di Emergency a Gaza.
"Due settimane fa (in occasione della marcia della pace) ci siamo riuniti in piazza a Desio per ribadire il nostro NO alla guerra, il nostro diritto a vivere in un mondo di pace. Consentitemi di usare il plurale del noi, perché vedendo le immagini delle vie del centro di Desio colorate con l’arcobaleno delle bandiere della pace anche io mi sono sentito parte di quella manifestazione. In quell’occasione ci siamo guardati l’un l’altro e ci siamo promessi che avremmo continuato ad opporci tutti insieme alla deriva guerrafondaia del mondo di oggi. Ci siamo promessi impegno, aiuto reciproco, ci siamo promessi di non lasciarci soli, inermi di fronte alla violenza dei conflitti che a Gaza come in tutte le altre parti del mondo continuano a fare vittime innocenti. La piazza di oggi deve continuare a spronarci, deve rinnovare la promessa reciproca che ci siamo fatti due settimane fa.
La testimonianza in diretta
In questi 15 giorni a Gaza centinaia di persone innocenti sono morte sotto le bombe, centinaia di migliaia di palestinesi sono stati cacciati dalle loro case che successivamente sono state distrutte dall’artiglieria. Migliaia di bambini hanno continuato a patire la fame e ad ammalarsi, per le condizioni terribili in cui sono costretti a vivere. Emergency non si è fermata. La clinica, pur non ricevendo alcun farmaco aggiuntivo, ha continuato a curare gratuitamente uomini, donne e bambini, vittime di questo massacro in atto ormai da più di seicento giorni. I nostri colleghi gazawi non si sono fermati. Ogni giorno, puntuali, hanno lavorato, nonostante le esplosioni di sottofondo, nonostante anche loro sono vittime della guerra e dell’assedio. Se loro, sfollati, senza acqua corrente e senza cibo sufficiente, trovano la forza di resistere alla guerra, il nostro compito non può che essere quello di resistere al loro fianco restando in piazza e pretendendo dai nostri governi le azioni umanamente necessarie per fermare questa guerra senza senso".
La campagna di Emergency
"Non fermiamoci, perché le bombe non si fermano da sole. RESTIAMO UMANI", conclude il medico desiano.


