A Monza gru e cantieri ovunque, ma c'è un motivo
L’assessore Lamperti e il segretario del Pd Imperatori hanno fatto il punto sui lavori pubblici

Dai marciapiedi alle piazze, dai parchi alle biblioteche, Monza è un grande cantiere aperto.
Cantieri e gru ovunque
Opere grandi e piccole che stanno trasformando il volto della città, grazie a investimenti record mai registrati prima e - inutile nasconderlo - anche per mezzo degli oneri di urbanizzazione entrati, a Monza ci sono in questo periodo gru dappertutto. «Ma sono anche gru che ci piacciono, che stanno trasformando la città, portando nuovi servizi», garantisce Valerio Imperatori, segretario cittadino del Pd che venerdì ha fatto il punto dalla sede del Pd di via Arosio, assieme all’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti sui lavori pubblici avviati e in programmazione.
A Monza i numeri parlano chiaro: negli ultimi tre anni sono stati programmati oltre 100 milioni di euro in opere pubbliche, con un picco previsto nel 2025.
Lamperti, dopo essere stato il bersaglio delle più feroci critiche di associazioni ambientalisti e comitati di quartiere che - neppure troppo velatamente - lo accusano di essere un «cementificatore», ha messo qualche puntino sulle i.
«Non è solo una questione di cifre. La nostra è stata una visione coerente: mobilità, urbanistica e qualità della vita devono procedere insieme. Stiamo trasformando la città con interventi strutturali, e ora cominciano a vedersi i risultati», ha spiegato.
Gli interventi realizzati
Nel 2021 gli investimenti in opere pubbliche erano fermi a 18 milioni. Poi la crescita nella programmazione: 24,5 nel 2022, 32,5 nel 2023, 50 nel 2024, 35 nel 2025. Ma è sul fronte dell’attuato che emerge il salto più evidente: nel 2025 non saranno solo programmati, ma anche stanziati tra i 20 e i 30 milioni di euro per interventi che saranno realizzati.
«Abbiamo lavorato per rigenerare spazi, aumentare la qualità urbana e rispondere ai bisogni concreti dei cittadini», spiega Lamperti.
Un esempio su tutti è l’area di via Colombo: al posto dell’area dismessa di piazzale Virgilio sorgerà assieme all’Iperal anche un parco e un biolago. L’investimento è di 1,6 milioni di euro, con apertura prevista per marzo 2026 sia della struttura di vendita che dello spazio pubblico.
Sempre sul fronte del verde, è stato completato il parco Sacconaghi, intervento da 1,9 milioni. A questi si aggiungono i 300mila euro per il restauro del cimitero, a cui seguirà in autunno un ulteriore intervento da 400mila euro. E ancora le facciate del Comune rifatte per 232mila euro, area Cambiaghi e piazza D’Annunzio riqualificate e il nuovo chiosco della Boscherona, che dopo due anni di ritardi dovrebbe essere finalmente pronto per settembre (120mila euro per i 40mq di chiosco).
Gli interventi futuri
«Cultura e servizi non restano indietro», avvertono Lamperti e Imperatori.
Dopo l’intervento all’asilo notturno e su spazio 37, si concluderanno a luglio i lavori di sistemazione del piazzale della stazione.
In partenza anche la nuova biblioteca Cederna (12 mesi di cantiere) per cui l’intervento vero e proprio sarà avviato entro fine 2025. Così come si dovrà attendere dicembre 2026 perché sia concluso il teatrino di Cederna (il cantiere in parte è già stato avviato).
L’elenco degli interventi in fase di progettazione è altrettanto lungo. In via di definizione ci sono la ristrutturazione della Biblioteca civica (1,8 milioni per 12 mesi di lavoro), il superamento delle barriere architettoniche all’Arengario (700 mila euro) e la riqualificazione dell’ex Lavatoio e del deposito della Polizia Locale (per altri due milioni). «Sull’Arengario ci sarà un incontro prossimamente con archistar, Comune e Soprintendenza per individuare il progetto dell’ascensore che lo renderà accessibile e spero di poter vedere il progetto avviato entro la fine del mandato», ha rimarcato Lamperti.
Sempre di futura realizzazione (Lamperti non ha nascosto di volerla attuare anche questa prima della fine del mandato) c’è l’area cimiteriale riservata alle fedi religiose diverse da quella cattolica a cui si aggiunge la creazione al camposanto di via Foscolo della sala del commiato.