Problemi coi lavori nel palazzo. Oltre duecento famiglie senza gas
Un disagio che va avanti da circa un mese quello di via De Chirico 4

Oltre duecento famiglie senza gas per cucinare, da circa un mese. Succede a Monza, in un complesso di via De Chirico, traversa di via della Guerrina, a metà strada fra lo stadio Brianteo e il quartiere Libertà.
Problemi coi lavori nel palazzo. Oltre duecento famiglie senza gas
Il civico 4 (peraltro il numero in facciata non c’è) è l’unico della via: 216 alloggi in un complesso a corte costruito circa 25 anni fa: la prima licenza edilizia è del 1996, allora nel progetto presentato in Comune si chiamava Residenza Est.
Al piano terra, fronte strada, gli ex uffici per Minori dei Servizi sociali (spazi ora vuoti) e un bar pizzeria.
Il complesso dall’esterno appare in ordine, è stato oggetto di un completo rifacimento recentemente, grazie ai bonus legati al 110%. Però manca il gas.
Gente che va e viene, dal condominio, non manca: chi riporta i figli a casa da scuola, chi esce per lavorare, chi va a passeggio, chi rientra con la spesa. Poca però la voglia di raccontare quello che accade. A mancare sarebbe solo il gas per la cottura dei cibi, non quello per l’acqua calda e il riscaldamento.
Tra chi va e viene c’è chi parla di problema in via di soluzione, chi dice che sarà risolto in una prossima assemblea condominiale, chi ne ha solo sentito parlare ma non sa bene, chi nega addirittura che ci sia qualcosa che non va.
Una signora però si sbottona: «Manca il gas in cucina, ci arrangiamo a cucinare col forno elettrico, col microonde, con la friggitrice ad aria. C’è chi ha messo le piastre a induzione». Un altro inquilino dice di aver sentito in passato puzza di gas.
Interpellato dal Giornale di Monza, l’amministratore di condominio dice di non poter dire nulla: «C’è un contenzioso in corso».
Ad Acinque non risulta nulla, la sua competenza si ferma ai contatori.
Qualche lume arriva dai vigili del fuoco, intervenuti per garantire la sicurezza. «C’è stato un esposto da parte di un termotecnico, che era già in causa col condominio - spiega il comandante Vito Cristino - Come consulente di parte ha verificato che i cavedi non sarebbero aerati e quindi non ci sarebbe conformità alle norme di sicurezza. Quindi ha fatto la segnalazione a noi».
I vigili del fuoco, un mese fa, si sono rivolti all’amministratore di condominio «chiedendo di fornirci la certificazione che gli impianti siano a norma e che non ci siano sacche o ristagni di gas. La certificazione non l’abbiamo ancora avuta, l’amministratore ha quindi giustamente, in via cautelativa, chiuso le condotte».
E ora? «Ci risulta -prosegue il comandante - che ci sarebbe un contenzioso in tribunale tra direzione dei lavori del 110% e alcune ditte. Il presidente del tribunale ha in questi giorni nominato un consulente tecnico d’ufficio che dovrà verificare lo stato di fatto delle opere e ci fornirà indicazioni sulla presunta correttezza (o meno) delle opere realizzate. Aspettiamo quindi che l’amministratore ci comunichi che tutto è stato rimesso a norma».
Tempi di risoluzione dei problemi non prevedibili, al momento. Intanto i tubi del gas restano chiusi e chi deve cucinare si arrangia come può.