Povertà e disagio sociale: l'indagine sugli "invisibili" di Meda
E' stata svolta dalle associazioni Caritas, San Vincenzo, Movimento per la vita e Unitre.

Una serata per riflettere su povertà e disagio sociale, fare luce sugli «invisibili» della città e sottolineare l’importante ruolo del volontariato. Nell’auditorium dell’oratorio Santo Crocifisso di Meda, le associazioni locali della Caritas, San Vincenzo, Movimento per la vita e Unitre hanno organizzato l’incontro «L’aria che tira», presentando l’indagine che hanno realizzato per fornire un quadro delle situazioni di disagio ed emarginazione, attraverso i dati e i numeri del 2024 relativi alle loro attività e alle persone assistite.
Povertà e disagio sociale
«Con il concetto di povertà si intende una condizione di privazione continua in coloro che non dispongono sufficientemente del necessario per vivere, mentre non c’è una definizione univoca di disagio sociale - ha sottolineato Denis Moretto, referente di Caritas Meda - Nel nostro territorio varie associazioni di volontariato intervengono su diversi aspetti del disagio, fenomeno che affligge diverse fasce della popolazione e comprende difficoltà educative, economiche, relazionali, abitative, problemi di salute mentale, di discriminazione ed esclusione sociale».
Anche in una città ricca come Meda ci sono situazioni di povertà
Ha quindi spiegato l’obiettivo della serata, quello di «fornire un report delle attività svolte dalle associazioni e portare alla luce le condizioni di disagio. Vorremmo inoltre puntare i riflettori sulle situazioni che restano spesso invisibili ed è importante sottolineare come anche a Meda, città inserita nella seconda provincia più ricca d’Italia e dal reddito pro capite di 24.600 euro nel 2022, sono presenti sacche di disagio».
Le associazioni assistono 295 persone
I quattro sodalizi assistono 295 persone, di cui 203 con famiglia. La maggior parte delle persone che chiedono aiuto, contrariamente a quanto si possa pensare, sono italiani ed europei in generale.
«Le nostre associazioni, oltre a devolvere 45.735.000 euro annui come aiuti, coinvolgono attivamente 44 volontari che donano 8.895 ore all’anno, il che ci mostra quanto sia prezioso il loro aiuto», ha aggiunto Moretto.
Il Centro di ascolto Caritas
I Centri di ascolto della Caritas, promossi dalle parrocchie, sono un importante strumento di connessione con il mondo del lavoro, come ha spiegato la referente Silvana Viganò:
«Un ascolto empatico può dare già un senso di accoglienza. Dopo aver valutato la situazione, i nostri operatori cercano di definire con le persone un percorso di aiuto specifico, che quando necessario offre degli aiuti materiali. Riceviamo per lo più richieste di aiuti economici, ma tra le altre necessità è ampia quella del lavoro. Cerchiamo quindi di mettere in contatto domanda e offerta, come nel caso delle badanti, oppure il secondo canale è quello del fondo “Diamo lavoro”, mediante offerte di tirocini o corsi per il reinserimento lavorativo».
La San Vincenzo
Importante anche l’apporto della San Vincenzo, come illustrato dalla presidente Patrizia Candian:
«Nel 2024 come conferenza abbiamo seguito 84 famiglie con 252 componenti. Cerchiamo di dare una vicinanza umana, morale, educativa e la spinta per far uscire dallo stato di indigenza le persone che incontriamo. Il nostro pacco alimentare non è l’inizio e la fine di quello che facciamo. Lo scorso anno abbiamo pagato corsi formativi, bollette, affitti, visite specialistiche, gite scolastiche, corsi di musica, partecipazione a tornei di calcio, anticipato quote per permettere un Erasmus, pagato patenti, assicurazioni e pellegrinaggi, abbiamo sostenuto un doposcuola per i bambini e stiamo gestendo il Centro anziani Busnelli insieme alla cooperativa La Brughiera. Il nostro avvicinare le famiglie a casa loro ci permette di capire quale sia l’aiuto più urgente e le modalità per erogarlo».
Il Movimento per la vita
Per il sostegno delle future mamme e dei loro piccoli c’è il Movimento per la vita.
«Aiutiamo le donne che si trovano in difficoltà per una gravidanza inaspettata - ha spiegato la volontaria Giada Pivello - Con il Progetto Gemma si offre un sostegno economico che permette alle donne di portare a termine la gravidanza con maggiore serenità e le accompagna fino al primo anno di vita del bambino. Offriamo anche ausili per la prima infanzia, come vestiario e giocattoli, e consegniamo un pacco alimentare mensile agli assistiti».
L’Unitre
Significativa è la richiesta di corsi di italiano per stranieri, come spiegato dalla docente di Unitre Claudia Crippa:
«In questi due anni abbiamo ricevuto circa 90 iscritti, per la maggioranza donne. Questi corsi aiutano gli studenti a uscire da una condizione di marginalità sociale creata dalla non conoscenza della lingua, mentre gli studi più avanzati sono importanti per la richiesta della residenza o della cittadinanza».
Al termine della serata, il professor Pasquale Seddio, docente universitario ed ex presidente dell’Opera Cardinal Ferrari, ha raccontato l’esperienza e l’operato della nota realtà caritativa milanese.