Per combattere il russamento e le apnee notturne servono i «MAD» e un netto cambio di stile di vita
I dottori Gianluca Santoni e Andrea Ormellese spiegano come affrontare il problema

Le roncopatie, ovvero il russamento, e le apnee ostruttive del sonno (OSAS) sono disturbi sempre più diffusi, che influenzano la qualità della vita di chi ne soffre e, in alcuni casi, anche dei familiari. «Il russamento non è solo un fastidio acustico, ma può essere il segnale di problemi più seri come le OSAS, caratterizzate da interruzioni ripetute della respirazione durante il sonno», spiegano i dottori Andrea Ormellese e Gianluca Santoni del Centro Medico Brianza. Questi fenomeni, se non trattati, possono portare a stanchezza cronica, sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione e persino rischi cardiovascolari. Fortunatamente, oggi esistono soluzioni efficaci come i dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD), apparecchi orali che rappresentano una valida opzione terapeutica. Ma non bastano da soli: per risultati duraturi, è necessario un approccio integrato che consideri peso corporeo, attività fisica e sane abitudini di vita.
Cosa sono roncopatie e OSAS?
Il russamento, o roncopatia, è il rumore prodotto dalla vibrazione dei tessuti molli delle vie aeree superiori durante il sonno, spesso legato a un restringimento parziale del passaggio dell’aria. «Quando il rilassamento muscolare notturno riduce il calibro delle vie aeree, l’aria passa con difficoltà, causando il tipico suono del russamento», chiarisce il dottor Ormellese. Le OSAS, invece, sono una condizione più grave: si verificano pause respiratorie (apnee) o riduzioni del flusso d’aria (ipoapnee) dovute al collasso completo o parziale delle vie aeree. Questo disturbo è misurato tramite l’indice di apnea-ipoapnea (AHI), che quantifica il numero di eventi ostruttivi per ora di sonno. Le OSAS si classificano in lievi, moderate e gravi, e possono colpire chiunque, sebbene siano più comuni in persone con sovrappeso, collo largo o anomalie anatomiche delle vie aeree.
I rischi non sono da sottovalutare. «Le apnee notturne riducono l’ossigenazione del sangue, stressando cuore e polmoni e aumentando il rischio di ipertensione, infarto o ictus», avverte il dottor Santoni. Inoltre, la frammentazione del sonno compromette il riposo, portando a sonnolenza diurna e cali di produttività. Per questo, intervenire tempestivamente è fondamentale.
I MAD: come funzionano i dispositivi di avanzamento mandibolare
Tra le soluzioni disponibili, i dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD) si stanno affermando come un’opzione efficace e non invasiva.
«I MAD sono apparecchi orali progettati per spostare in avanti la mandibola durante il sonno, ampliando lo spazio delle vie aeree superiori e riducendo il rischio di collasso», spiega il dottor Ormellese. Questo movimento anteroinferiore della mandibola stabilizza anche l’osso ioide e impedisce alla lingua di scivolare indietro, un fenomeno noto come glossoptosi, tipico soprattutto in posizione supina.
Il meccanismo d’azione è preciso: il dispositivo attiva muscoli chiave come il genioglosso, che spinge la lingua in avanti, e i muscoli dilatatori della faringe, migliorandone la tonicità e la contrattilità. «L’effetto è particolarmente evidente a livello velofaringeo, la zona dietro il palato molle, dove si amplia lo spazio e si riduce la vibrazione responsabile del russamento», aggiunge il dottor Santoni. In pratica, i MAD aumentano il volume e la pervietà (apertura) delle vie aeree, favorendo una respirazione più fluida e un sonno di qualità migliore.
Esistono diverse tipologie di MAD, classificate in base a materiali e metodi di fabbricazione:
Universali: realizzati in resina morbida, si adattano alle arcate dentali deformandosi con la pressione del paziente.
Preformati: si modellano a casa, riscaldandoli per conformarli all’occlusione.
Individuali: costruiti su misura da un clinico, basandosi sulle impronte delle arcate dentali.
Questi ultimi si dividono in:
non regolabili, monoblocchi con un grado di avanzamento fisso, deciso all’inizio della terapia:
regolabili, permettono di modificare la protrusione mandibolare in base alle necessità, ottimizzando il comfort e l’efficacia.
«I MAD regolabili offrono maggiore flessibilità, consentendo di adattare l’avanzamento alle esigenze del paziente senza dover rifare l’apparecchio», sottolinea il dottor Ormellese. La scelta del dispositivo giusto è cruciale e deve essere affidata a specialisti, come odontoiatri esperti in disturbi del sonno, che collaborano con medici per una valutazione completa.
Un approccio integrato per risultati duraturi
I MAD, pur efficaci, non sono una soluzione isolata. «Per ottenere benefici stabili e duraturi, è essenziale agire su più fronti», afferma il dottor Santoni.
Il peso corporeo gioca un ruolo chiave: l’eccesso di grasso, soprattutto intorno al collo, comprime le vie aeree, aggravando russamento e apnee. Perdere peso attraverso una dieta equilibrata può fare la differenza. Anche l’attività fisica regolare aiuta, migliorando il tono muscolare e la capacità respiratoria. Sane abitudini, come evitare alcol e sedativi prima di dormire, mantenere orari regolari e dormire sul fianco anziché supini, completano il quadro.
«Non si tratta solo di indossare un dispositivo: il paziente deve impegnarsi in un cambiamento dello stile di vita per massimizzare i risultati», sottolinea il dottor Ormellese. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga medici, odontoiatri e, se necessario, nutrizionisti o fisioterapisti, è fondamentale per affrontare il disturbo in modo completo.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Non tutti i pazienti sono candidati ideali per i MAD. Tra le controindicazioni assolute vi sono l’assenza di denti (edentulismo), problemi parodontali attivi, mobilità dentale, bruxismo severo o disfunzioni preesistenti dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Fattori anatomici, come un’altezza facciale ridotta, un palato molle corto o un avanzamento mandibolare limitato (inferiore a 5-7 mm), possono ridurre l’efficacia del trattamento.
Gli effetti collaterali, generalmente lievi e transitori, includono:
- Dolore mandibolare o muscolare al risveglio;
- Eccesso di salivazione o secchezza delle fauci;
- Discomfort all’articolazione temporo-mandibolare;
- Modifiche lievi dell’occlusione, come riduzione dell’overjet (distanza orizzontale tra incisivi superiori e inferiori) o dell’overbite (sovrapposizione verticale);
- Possibili rumori articolari, come click o crepitii.
«Questi effetti tendono a diminuire con l’adattamento, soprattutto se si usano MAD regolabili, che permettono una progressione graduale», rassicura il dottor Santoni. Studi dimostrano che, anche a lungo termine, i MAD non causano problemi significativi all’articolazione temporo-mandibolare.
Chiedere agli specialisti
I dispositivi di avanzamento mandibolare rappresentano una soluzione efficace e consolidata per roncopatie e OSAS, ma il loro successo dipende da una valutazione accurata e da un approccio personalizzato. Per questo, è fondamentale rivolgersi a medici specialisti, in grado di analizzare il quadro clinico, verificare l’idoneità al trattamento e monitorare i progressi.
A chi soffre di russamento o apnee notturne, il Centro Medico Brianza, in via Castello 5/A a Colnago di Cornate d’Adda, offre una prima visita senza impegno.
«Non sottovalutate questi disturbi - concludono i dottori Ormellese e Santoni - una diagnosi precoce e un trattamento mirato possono cambiare la qualità della vita migliorandola come non ci si sarebbe mai immaginati».