Non c'è solo la crisi, Tenaris distribuisce maxi premi ai dipendenti
Il colosso siderurgico, che ha sede anche ad Arcore ha erogato premi di produzione record ai propri dipendenti

C’è chi ride, come il colosso siderurgico arcorese della "Tenaris Dalmine" che elargisce premi di produzione importanti ai propri dipendenti e operai, da circa 15mila euro, e chi piange come "Peg" e "St" che nelle ultime settimane hanno annunciato pesanti tagli al personale.
Le due facce della medaglia del Vimercatese. A fare notizia, dicevamo, è il buon andamento dell’azienda che produce tubi in acciaio senza saldatura per vari settori, tra cui l'industria energetica, l'automobilistica e la meccanica.
Il colosso siderurgico Tenaris e i premi di produzione
Tenaris, ricordiamo, è anche un leader nella produzione di bombole e componenti per l'industria automobilistica. Già nel 2023 era stato da record il premio erogato ai dipendenti della Tenaris Dalmine. Nel 2024 è aumentato di un altro 8-12%, con un consolidamento a vertici assoluti a livello nazionale e un valore reso ancora più significativo dal fatto che viene erogato a più di 2 mila persone, tra la sede principale di Dalmine e i siti di Costa Volpino e Sabbio, Arcore (che conta ben 130 addetti tra impiegati e operai) e Piombino. Per gli operai il premio medio pro capite erogato nell’ultimo anno è così salito da 12.768 a 14.264 euro lordi, per gli impiegati da 14.902 a 16.139 euro e per i quadri da 14.616 a 16.450 euro. L’incremento è legato al migliore risultato degli ultimi anni messo a segno nel bilancio 2023, con il fatturato balzato a 1.781 milioni e l’utile netto a 296 milioni. Nel 2024, i ricavi sono scesi a 1.519 milioni con un utile di 152 milioni; comunque il secondo miglior risultato del decennio mentre il 2025 è iniziato sulla linea di fine 2024.
Tenaris elogiata anche dalla premier Meloni
"L’area Oil&Gas, negli ultimi 2 anni, ha avuto una forte ripresa, anche per la criticità dell’approvvigionamento di gas e petrolio per ragioni geopolitiche - ha spiegato Francesca Pisa, direttore Comunicazione Europa per il gruppo Tenaris - Siamo anche leader mondiale nella fornitura di linepipe (tubazioni offshore) per trasporto di gas e petrolio".
La multinazionale arcorese, insieme a Saipem, è stata recentemente portata come esempio di eccellenza italiana dalla premier Giorgia Meloni nella visita in Turchia per la loro partecipazione allo sviluppo del giacimento di gas di Sakarya; l’anno prossimo parteciperà a un progetto di pipeline della Total da oltre 10 miliardi di dollari, per il quale la Tenaris produrrà 35 mila tonnellate di tubi che verranno poi rivestiti in Messico e posati nel Suriname, per un valore, per l’intero gruppo Tenaris, di 160-170 milioni di euro. Quest’anno invece Dalmine consegnerà 15 mila tonnellate di tubi alla Shell per un progetto di estrazione nel Golfo del Messico.
Tenaris e i dazi di Trump
"La presenza globale di Tenaris, anche negli Usa, consente di avere un impatto meno significativo rispetto ad altri player del settore dal punto di vista dei dazi introdotti dal presidente Trump - ha continuato Pisa - Sicuramente per TenarisDalmine, che pure non ha una forte esposizione verso gli Usa, la presenza dei dazi è un elemento non positivo. Invece l’impatto indiretto dei dazi americani è un aspetto molto critico; il mancato accesso al mercato americano degli altri paesi esportatori in Usa comporterà un cambio dei flussi, quello cinese in primis, che, non trovando sbocco negli Stati Uniti, potrà riversarsi anche e soprattutto in Europa. In India abbiamo iniziato a consegnare nel 2021-22 duemila tonnellate all’anno di semilavorati per produrre bombole destinate all’automotive, operazione non banale sul piano logistico: ora siamo a quasi 25 mila all’anno. Questo significa che produrre in Europa resta possibile. Diversi concorrenti hanno chiuso, ma noi ci crediamo. L’appoggio all’industria che la nuova Commissione europea sembra sia intenzionata a dare è però fondamentale".
Energie rinnovabili
Come si pone l'azienda sul tema rinnovabili? «In ambito decarbonizzazione, a fronte della strategia di gruppo che prevede una riduzione del 30% delle proprie emissioni specifiche di gas ad effetto serra rispetto ai livelli del 2018, gli stabilimenti TenarisDalmine hanno già ridotto la propria impronta specifica di carbonio di circa il 20%, attraverso varie attività - ha concluso Pisa - Per quanto attiene al tema delle rinnovabili sono in fase connessione due impianti fotovoltaici nei siti di Arcore e Sabbio con una potenza di picco di circa 5 MW ciascuno. Per l’impianto di Sabbio l’energia prodotta sarà interamente autoconsumata dagli stabilimenti di Sabbio/Dalmine, mentre quello di Arcore immetterà nella rete nazionale una quota fra il 20-30% di quanto genererà.