Polemica

«Bella Ciao» alla patronale, scoppia la polemica

E’ stata cantata dal coro inclusivo «Liberi suoni» all’oratorio di Camnago non appena è arrivato l’assessore leghista Matteo Turconi Sormani per le premiazioni di «In goal per la pace»

«Bella Ciao» alla patronale, scoppia la polemica
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«Tra “Bella Ciao” e la locandina pro referendum, poi rimossa, non sembrava di essere alla patronale di Camnago, ma alla festa dell’Unità». E’ il commento dell’assessore leghista Matteo Turconi Sormani a margine della serata dell’8 giugno, quando si è recato all’oratorio della frazione, dove erano in corso i festeggiamenti per la patronale, per le premiazioni del torneo «In goal per la pace», una 24 ore di calcio no stop iniziato la sera precedente.

«Bella Ciao» alla patronale, scoppia la polemica

«Sarà stata una coincidenza, ma non appena ho messo piede in oratorio il coro “Liberi suoni” di Nembro che si trovava in quel momento sul palco, ha iniziato a intonare “Bella Ciao” - spiega l’assessore - Ho visto che c’era un gruppetto di simpatizzanti di Centrosinistra che sorridevano compiaciuti, fieri, quasi in aria di sfida».
Ma oltre alla canzone simbolo del 25 Aprile e della lotta partigiana intonata in un luogo della parrocchia, a far storcere il naso all’assessore è stata la presenza, qualche giorno prima, di una locandina pro referendum affissa sulla bacheca che si trova all’esterno dell’oratorio, in via Piave. Il volantino, che l’assessore attribuisce al Pd, è stato prontamente tolto dai volontari.

Due fatti che hanno portato Turconi Sormani a lanciare una proposta-provocazione per il prossimo 25 Aprile: «Proporremo al sindaco Laura Ferrari una cerimonia sobria, senza interventi istituzionali. Solo il canto, aperto a chiunque vorrà partecipare, perché “Bella Ciao” ha diritto a non essere più strumentalizzata. In fondo è una canzone con radici profonde che vanno oltre l’ultima grande guerra e appartengono a quel prezioso patrimonio universale costituito dai beni culturali immateriali, che va riconosciuto e valorizzato».

«Non sapevo della locandina e comunque non appartiene al Pd - la replica di Antonio Mandato, segretario del circolo locale dei dem - Può darsi che qualcuno dei Comitati pro referendum l’abbia messa senza pensarci troppo, non credo fosse un’azione intenzionale. E comunque la Cei (Conferenza episcopale italiana) ha invitato ad andare a votare».

Dal canto suo, il parroco don Marcello Grassi preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione, «perché non voglio che la parrocchia venga coinvolta in questa polemica».

«Non sapevamo che il coro avrebbe cantato “Bella Ciao”, non conoscevamo il suo repertorio - riferiscono dall’oratorio - E comunque è un gruppo che propone canti popolari e dialettali. Se è per questo ha intonato anche brani di Van de Sfroos, che solitamente viene accostato a una certa parte politica».

Per quanto riguarda la locandina, «è stata affissa sulla bacheca in via Piave che appartiene all’oratorio ma di fatto si trova sulla strada. Potrebbe averla messa chiunque, ma non appena l’abbiamo vista l’abbiamo fatta togliere».

(in copertina l’assessore leghista Matteo Turconi Sormani)

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