Oltraggiato il monumento del bandista, di nuovo il mazzuolo nel mirino dei ladri
Ad accorgersene è stata la nipote, la scrittrice Ketty Magni, che esprime sconcerto. Non è la prima volta

Un vero e proprio oltraggio alla celebre statua del bandista, uno dei simboli della città di Desio, dedicata a Vincenzo Secchi, per 72 anni tamburino nella banda cittadina, il Corpo musicale Pio XI.
Oltraggiato il monumento del bandista, di nuovo il mazzuolo nel mirino dei ladri
Non si sa bene quando sia successo, ma all’inizio della settimana scorsa la nipote, la scrittrice Ketty Magni, che è anche la presentatrice della banda, si è accorta che alla statua è stato sottratto il mazzuolo, lo strumento per battere la grancassa. La statua si trova in piazza Aldo Moro, davanti al palazzetto. Non è chiaro quando i furfanti abbiano agito, probabilmente di notte. E non è la prima volta che succede.
La nipote ha espresso sdegno e sconcerto per il gesto che non tiene conto del significato profondo che la statua del nonno riveste per la comunità e dell’affetto che i desiani hanno per uno dei punti di riferimento della cultura musicale cittadina.
«E’ già la terza volta che il monumento al bandista, un’opera dello scultore desiano Carlo Elli, viene preso di mira e depredato. La prima volta era stata sottratta la targa di bronzo che poi la contrada Santi Pietro e Paolo ha rifatto in marmo. Successivamente era stato rubato il mazzuolo e lo abbiamo rimesso. Ora l’hanno portato via di nuovo e a questo punto non lo sostituiremo più. Sono veramente sconcertata. Oltretutto, temo che abbiamo anche cercato di portare via la statua perché il basamento è danneggiato, è rialzato da tutte le parti, sembra che qualcuno abbia cercato di strapparla. Evidentemente il metallo prezioso fa gola a qualche banda di furfanti. Non c’è proprio rispetto. E questo si aggiunge al resto del degrado che si vede in ogni angolo della città».
Un’opera per Desio, in memoria di un simbolo della storia cittadina e dell’amore per la musica. Vincenzo Secchi aveva ereditato la passione musicale dal nonno Giuseppe e per 72 anni aveva suonato la grancassa nella banda cittadina, ma non solo, perché veniva chiamato a suonarla anche nei Comuni limitrofi. Proprio per il suo valore riconosciuto e simbolo della sua grande dedizione, la figlia Paola, mamma di Ketty e Viviana Magni, fece realizzare il monumento dedicato al bandista, il primo in Italia, che venne inaugurato nel novembre 2007. Alla banda Paola Secchi si dedicò con tutta se stessa. Ne fu presidente e presidente onoraria. E trasmise questa dedizione alla famiglia.