Svolta alla Rovagnati: i sindacati confederali ottengono 140 internalizzazioni
Stabilizzazione e diritti: per i lavoratori internalizzati il contratto alimentare, più tutele e premio di 1.750 euro nel 2025.

Svolta alla Rovagnati di Biassono e Villasanta dove i sindacati confederali hanno ottenuto 144 internalizzazioni.
È il risultato di un lungo e paziente lavoro delle organizzazioni sindacali degli alimentaristi e del settore logistico di Cgil e Cisl per superare le divisioni tra lavoratori all’interno del perimetro aziendale di Rovagnati.
Dopo decenni di affidamenti di diverse fasi della produzione ad altre aziende, Rovagnati inverte la rotta e firma un accordo per internalizzare 140 lavoratrici e lavoratori su un totale di circa 300 addetti dei Consorzi distribuiti nei due stabilimenti di Biassono e Villasanta.
Stabilizzazione e applicazione del Contratto nazionale dell'Industria Alimentare
Un grande risultato dei sindacati confederali che viene così sintetizzato da Stefano Bosisio, Ferdinando Sannino, Moreno Rezzano e Giovanni Riccardi, rispettivamente dirigenti sindacali di Fai Cisl Mbl, Fit Cisl Mbl, Flai Cgil Monza e Brianza, Filt Cgil Monza e Brianza: “I vantaggi principali per le lavoratrici e i lavoratori internalizzati saranno anzitutto una maggiore stabilizzazione dell’attività lavorativa all’interno di Rovagnati e l’applicazione, a partire dalla data di assunzione, del Contratto Collettivo Nazionale dell’Industria Alimentare”.
“A questi elementi si aggiungono tutti i benefici previsti dalla contrattazione integrativa aziendale, rinnovata nel novembre 2023, che introduce importanti trattamenti migliorativi: permessi a sostegno della salute e della genitorialità, ticket sostitutivi della mensa negli stabilimenti che ne sono sprovvisti, indennità specifiche per le mansioni esposte a condizioni di freddo o gelo e, non da ultimo, un premio di risultato pari a 1.750 euro per il 2025, con possibilità di conversione parziale o totale in Welfare aziendale”, aggiungono i dirigenti sindacali.
Già all’inizio del 2020 era stato firmato un protocollo che puntava ad avviare processi di inclusione tra dipendenti di aziende diverse, con trattamenti diversi ma tutte e tutti impegnati nel processo di produzione della Rovagnati.
Obiettivi erano il miglioramento delle condizioni complessive di lavoro, compresa l’applicazione di uguali misure di tutela della salute e della sicurezza, il mantenimento dei livelli occupazionali e lo sviluppo delle competenze professionali degli addetti. “Una delle questioni poste in questi anni è stata proprio la necessità di riportare progressivamente all’interno di Rovagnati una parte della gestione della produzione”, rivendicano dalle organizzazioni di categoria di CGIL e CISL.
Una richiesta sindacale che ha incontrato la volontà di Rovagnati di sperimentare nuovi modelli organizzativi per affrontare un mercato fortemente competitivo.
L'accordo con Rovagnati per gli stabilimenti di Biassono e Villasanta
L’accordo prevede l’assunzione diretta da parte di Rovagnati di 97 lavoratrici e lavoratori già operanti nel sito di Villasanta, a partire dal 1° luglio. Altri 44 che fanno riferimento allo stabilimento di Biassono, dal prossimo anno verranno assunti da Rovagnati e passeranno dal contratto nazionale della logistica a quello applicato alle aziende della produzione alimentare industriale.
Un risultato importante che costituisce davvero una svolta inedita nella storia recente di Rovagnati.
“Non abbiamo risolto tutti i problemi che riteniamo essere presenti in Rovagnati, ma questo accordo è davvero importante e inedito. Molti lavoratori vengono assunti direttamente da Rovagnati e vengono internalizzati interi pezzi della produzione”, commentano da Cgil e Cisl.
“Ora lavoreremo ad altri obiettivi, a partire dalla contrattazione inclusiva di sito che deve ridurre le differenze tra lavoratori”, aggiungono ancora.
Il lavoro, insomma, non è certamente finito: “Le organizzazioni sindacali confederali ritengono necessario nelle prossime settimane aprire una nuova fase della contrattazione aziendale che coinvolga anche coloro che sono rimasti dipendenti delle società appaltatrici, in particolare tutti gli operatori addetti alla logistica. L’obiettivo è sempre lo stesso: una contrattazione inclusiva che riduca progressivamente le differenze tra lavoratori e contribuisca a migliorare le condizioni di lavoro e la stessa qualità del processo produttivo”, concludono i sindacalisti.