FP CGIL, USB PI e UIL PA in piazza

Precari della giustizia, in città coinvolti 70 lavoratori

Le unità, assunte negli ultimi anni con contratto a tempo determinato grazie alle risorse del PNRR, hanno dato un apporto decisivo all'ammodernamento del sistema giustizia. I sindacati chiedono con forza la loro stabilizzazione

Precari della giustizia, in città coinvolti 70 lavoratori
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Passa anche da Monza la rivendicazione sindacale di FP CGIL, USB PI E UIL PA che, tra il 30 giugno e l'1 luglio, ha portato le lavoratrici e i lavoratori del Ministero della Giustizia davanti ai Tribunali di tutto il Paese.

A un anno dalla scadenza dei contratti dei precari assunti con il PNRR e a soli 6 mesi dall'approvazione della prossima legge di bilancio nella quale il Governo dovrà definire le risorse destinate alla stabilizzazione, le sigle sindacali chiedono con forza la stabilizzazione di tutte e tutti i 12.000 lavoratori e lavoratrici attualmente in servizio in Italia.

Precari della giustizia, in città coinvolti 70 lavoratori

Per il Tribunale di Monza parliamo di circa 70 unità, assunte negli ultimi anni con contratto a tempo determinato grazie alle risorse del PNRR, che hanno dato un apporto decisivo all'ammodernamento del sistema giustizia e alla riduzione dell'arretrato che rappresentava un serio problema causato da una carenza cronica di personale.

“L’attuale precarietà contrattuale rappresenta un elemento di forte instabilità e un ostacolo alla piena valorizzazione delle professionalità coinvolte”, dichiara Silvia Papini, segretaria della Funzione Pubblica CGIL di Monza e Brianza, che aggiunge: “Sollecitiamo le istituzioni competenti ad avviare un confronto immediato volto a individuare soluzioni concrete e tempestive per la trasformazione di tutti i contratti a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato”.

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La carenza di organico del Ministero che, anche a causa dei numerosi pensionamenti, andrà sempre più aumentando non troverà, infatti, compensazione con la stabilizzazione, ipotizzata dal Governo, di soltanto la metà dei precari.

“Una battaglia – spiega Papini – che coinvolge non solo le lavoratrici e i lavoratori esclusi dalla stabilizzazione ma che è anche battaglia del personale a tempo indeterminato che sarà costretto a caricarsi del lavoro di chi non verrà stabilizzato o a formare nuovo personale assunto con successivi concorsi”.

“Che senso ha – si chiede la segretaria della FP CGIL Silvia Papini – predisporre in futuro concorsi per selezionare nuove persone, quando abbiamo a disposizione migliaia di giovani che si sono già formati e che hanno dimostrato di poter dare un grande apporto al sistema della Giustizia italiano?”.

“Il Ministero della Giustizia – conclude la segretaria FP CGIL in Brianza – è da anni in una situazione critica e sembra mancare la volontà di mettere in campo soluzioni atte a risolvere questa criticità che, va ricordato, non coinvolge soltanto le lavoratrici e i lavoratori ma ha ricadute su tutti i cittadini e le cittadine che ne pagano il prezzo".

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