Clima e ambiente

"Da domenica stop al caldo ma occhio ai temporali in Brianza", intervista al meteorologo Flavio Galbiati

Caldo e afa, che ci hanno accompagnato da giugno hanno le ore contate secondo la previsione del noto meteorologo villasantese

"Da domenica stop al caldo ma occhio ai temporali in Brianza", intervista al meteorologo Flavio Galbiati
Pubblicato:

Caldo e afa, che ci hanno accompagnato da giugno hanno le ore contate. Dopo settimane di caldo opprimente finalmente la Brianza si appresta ad un significativo cambiamento a partire da domenica. Infatti il Nord Italia sarà attraversato da una perturabazione che porterà ad un netto calo delle temperature, segnando una vera tregua dall’afa estiva per la prima volta in questa stagione. Aria più fresca dunque che rappresenta una vera boccata d'ossigeno dopo giorni roventi.

Una previsione confermata anche dal meteorologo villasantese brianzolo Flavio Galbiati, intervistato da Primamonza.it.

Ricordiamo che Galbiati analizza le condizioni meteo ora dopo ora attraverso la stazione meteo  installata sul tetto della scuola elementare Perugino di Arcore già da qualche anno.

 

Stop al caldo da domenica 6 luglio

"Questa lunga ondata di caldo opprimente sta per terminare - ha sottolienato Galbiati - oggi, venerdì 4 luglio, farà ancora molto caldo; nella tarda serata/notte e nelle prime ore di sabato possibili temporali e qualche grado in meno. Domenica giornata di svolta per l’arrivo di una perturbazione: peggiora con rischio di forti piogge e temporali  e termine del caldo intenso, con circa 10 gradi in meno. Nella prossima settimana il caldo così intenso non tornerà".

Giugno rovente, ecco le cause

"Vorrei anche cogliere l'occasione per spiegare ai vostri lettori cosa ha determinato da noi un mese di giugno così rovente, con una temperatura media che si contende il record del terribile giugno 2003 - ha continuato Galbiati -  Abbiamo avuto infatti punte massime oltre i 35 gradi, notti “tropicali” (cioè temperature minime superiori ai 20 °C), zero termico sulle Alpi sopra i 5000 metri. E vi ricordo che le temperature misurate giornalmente si riferiscono ai valori ufficiali rilevati dai sensori delle centraline; la temperatura avvertita camminando in città nelle ore più calde può spesso superare i 45 °C, a causa di edifici, traffico, suolo cementificato: il fenomeno dell’isola di calore urbana. La scienza del clima afferma che il riscaldamento globale (Global Warming) provocato dall’aumento dei gas climalteranti in atmosfera (gas serra), contribuisce a estremizzare gli eventi meteo a cui stiamo assistendo: ondate di caldo più intense e prolungate, siccità, forti temporali con nubifragi, grandine e violente raffiche. Quindi non dobbiamo limitarci a parlare di “episodi di maltempo”, ma impariamo ad andare oltre, collegandolo all’andamento climatico globale (l’Italia e il Mediterraneo sono tra le aree che lo subiscono maggiormente), che ha modificato anche la circolazione atmosferica spingendo sull’Europa l’Anticiclone africano. Cosa fare? Le strategie sono: 1) mitigazione, ridurre le emissioni per rallentare il riscaldamento dei prossimi decenni. 2) adattamento, più alberi e verde ovunque, soprattutto in città, aree esondabili per i fiumi che periodicamente provocano alluvioni, più informazione e consapevolezza per i cittadini e i politici".

Insomma, la seconda settimana di luglio porterà un cambiamento significativo dopo settimane di caldo afoso e insopportabile, offrendo un sollievo tanto atteso dalla popolazione.

Il corpo fatica ad adattarsi

Il meterologo, volto noto al grande pubblico per le previsioni meteo e le rubriche di approfondimento relative a eventi meteo estremi e cambiamenti climatici, condotte nei notiziari delle Reti Mediaset  e non solo ha anche voluto porre l'accento sul cambiamento climatico.

"Per quelli della mia età, fino al 2003, il termine "ondate di caldo" non esisteva affatto - ha continuato Galbiati - Pochi giorni fa, sui Social, ho visto una previsione fatta dal colonnello Bernacca che, negli anni '80, parlava di temperature elevate di circa 30 gradi di massima. Oggi viene da ridere viste le temperature massime che si raggiungono in estate e che sono ben al di sopra dei 30 gradi. Il corpo fatica ad adattarsi a questi picchi di caldo. In città si soffre per via delle isole di calore. Senza contare i danni all'ambiente e all'agricoltura. Bisogna invertire la rotta, basta alle colate di cemento e via libera alla riprogettazione delle città".

 

Necrologie