«Le ruspe scavano senza sosta, ma non si sa nulla dei cantieri di Pedemontana»
La denuncia di Piumatti che chiede all’Amministrazione di attivarsi per un incontro pubblico con la società, il cantiere e la diossina preoccupano

«Pericolo diossina: si scava ma gli operai non vengono messi al corrente dei rischi». Iaia Piumatti, di Desio Bene Comune (La Sinistra per Desio e Movimento 5 Stelle) chiede un incontro urgente coi vertici di Pedemontana per chiarire il progetto legato alla nuova autostrada.
«Le ruspe scavano senza sosta, ma non si sa nulla dei cantieri di Pedemontana»
Lo ha comunicato in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì della scorsa settimana.
«Forse non tutti sanno che l’autostrada Pedemontana Lombarda impatterà sul territorio di Desio con un percorso maggiore di ogni altro Comune coinvolto - ha evidenziato - Di conseguenza, avremo il numero maggiore di chilometri di asfalto e di cementificazione, con una devastazione del territorio ancora verde, maggiore che negli altri Comuni delle varie tratte. Questo peggiorerà la crisi climatica in corso, aumentando i rischi idrogeologici con danno alla salute di tutti gli esseri viventi, umani compresi».
Non solo, «l'autostrada interromperà il corridoio verde faticosamente ricostituito con l'unione del Parco Brianza Centrale con il parco Grugnotorto Villoresi e la formazione del Grubria - ha proseguito - Desio è piena di recinzioni e di cantieri lungo tutto il percorso che attraverserà l’autostrada a sei corsie».
La consigliera di Desio Bene Comune, che da anni instancabilmente combatte contro la realizzazione della nuova infrastruttura, ha espresso preoccupazione:
«Nelle ultime settimane operai e ruspe stanno lavorando senza sosta per “fare spazio” ai maxi-cantieri di Pedemontana. Negli scorsi mesi, Desio Bene Comune insieme ad altri comitati del territorio, ha raccolto delle firme per chiedere alla scorsa Amministrazione di organizzare, insieme ai vertici di Pedemontana, un incontro pubblico, aperto alle domande della cittadinanza, dove sia possibile ricevere le informazioni che riguardano le cantierizzazioni, le vaste aree messe a disposizione per il deposito terra e l'impatto causato dal continuo passaggio di enormi camion nelle nostre vie cittadine, in mezzo alle case, in zone altamente popolate creando una serie di problematiche che andranno a intaccare ovviamente la qualità della vita di chi ci abita».
Piumatti si è soffermata anche sull’impatto del traffico locale, «su cui inciderà, eliminando lo svincolo Desio nord dall' utilizzo giornaliero e gratuito, con l'uscita di San Giorgio in direzione Lecco della Statale 36 che verrà chiusa, perché lì ci sarà lo svincolo ormai tristemente famoso per il suo primato».
Secondo la consigliera chi vive in città deve essere informato, così come deve sapere «dove saranno stoccate le terre di risulta e per quanto tempo vi rimarranno. È un dovere della società Pedemontana, informare e rispondere alle domande dei cittadini e delle cittadine».
A oggi non ci sono state informazioni, le uniche, ha rimarcato la consigliera, «pochissime e sporadiche, sono quelle avute dai tecnici di ditte in appalto, andando personalmente in alcuni di questi cantieri, a porre domande in merito alla loro attività».
In questo modo, fa presente, «abbiamo scoperto che i lavoratori non sono stati messi al corrente del fatto che alcuni terreni dove stavano scavando, con grandi ruspe, si trovano nella zona B e quindi contaminati da diossina dal disastro del 10 luglio 1976. La terra è stata scavata a più di un metro di profondità, per la ricerca di ordigni bellici e di reperti archeologici, senza nessuna protezione. Eppure lo sappiamo che la diossina non se n’è andata e, anche se sotto le soglie stabilite "per legge", è comunque ancora presente e quei terreni non andrebbero toccati. Andare a scavare significa riportare la diossina in circolo, senza controllo alcuno e senza nessuna bonifica».
Per questo, «è urgente un incontro con la società Pedemontana, organizzato dall’Amministrazione comunale così come si sono svolte già in diversi Comuni della tratta». Una richiesta, «che molti cittadini stanno facendo da tempo».