A Monza arrivano i primi autobus elettrici
Da domani, sabato, ne inizieranno a circolare tre. Saranno 26 in tutto entro l'inizio del prossimo anno

Entreranno in servizio domani, sabato 12 luglio 2025, i primi tre autobus elettrici di Monza. I mezzi sono stati destinati a coprire - affiancando i mezzi a gasolio già circolanti - la linea urbana di Net z206 Ospedale San Gerardo-via della Robbia.
A Monza arrivano i primi autobus elettrici
Ma, si tratta, come ha fatto notare il sindaco Paolo Pilotto oggi, presentando i nuovi veicoli, «solo il primo passo verso un piano più ampio di rinnovo della flotta che nei primi mesi del 2026 vedrà l’arrivo di altri 23 mezzi full electric, 12 destinati a Net, 11 ad Autoguidovie, per un totale di 26 e-bus». Entro i primi mesi del 2026 due intere linee saranno quindi completamente elettriche: oltre alla z206, lo sarà anche la z201 Sant’Alessandro-Sant’Albino.
Obiettivo parco circolante full electric entro il 2035
Gli e-bus vanno ora a inserirsi in un parco veicolare di mezzi (sia ibridi che a motore endotermico) che ha in media tre anni e mezzo. E il grande obiettivo è poi quello di arrivare, entro il 2035, a una flotta composta unicamente da mezzi elettrici. L’investimento complessivo per i 26 mezzi è stato di 15 milioni di euro circa. Una cifra che è stata finanziata con fondi del Pnrr e del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile.
La riconversione del deposito di via Aspromonte
Contestualmente è in corso la riconversione del deposito di via Aspromonte gestito da Net (che ospiterà l’intera flotta di e-bus), con l’installazione di 21 colonnine di ricarica. Per quanto riguarda i tempi di ricarica, ammonteranno a 4 ore, «ma abbiamo anche installato colonnine di ricarica veloce che dimezzano i tempi», hanno assicurato il direttore dell’Agenzia di Tpl Luca Tosi e il presidente Net (che è del gruppo Atm) Francesco Manzulli. L’autonomia sarà di 400 chilometri e la vita media dei mezzi elettrici, a oggi stimata intorno ai 10 anni, «si spera che con le continue e costanti evoluzioni tecnologiche possa arrivare a 18 anni superando quella dei mezzi a motore endotermico che si attesta intorno ai 15 anni».
Un iter complicato
L’arrivo dei primi bus elettrici a Monza non è però stato semplice, né l’iter, così come hanno spiegato il primo cittadino e il vice, è stato breve. «Sappiamo che sulla mobilità la pazienza è una dote importante - ha esordito il sindaco alludendo proprio ai non pochi ostacoli affrontati - E’ stato impegnativo il percorso legato alla fermata della ferrovia Monza Est, ma passo dopo passo, ora si sta materializzando. O ancora l’iter che stiamo percorrendo per il prolungamento della M5. E ciò vale anche nel caso della partecipazione a progetti e bandi, cosa che abbiamo fatto per riuscire a portare i primi autobus elettrici in città». Il rischio, ha precisato il vicesindaco e assessore al Bilancio Egidio Longoni, «è stato quello di non riuscire proprio ad acquistarli. Nel momento in cui sono state aggiudicate le risorse Pnrr per acquistare a livello nazionale i nuovi bus elettrici, mancavano componenti e forniture per poterli assemblare e per poterlo fare nelle tempistiche dettate dal Pnrr. Finalmente ora possiamo vederli assemblati e pronti a essere messi in servizio. Il trasporto pubblico nel nostro territorio deve essere rilanciato e questo è un investimento importante in tal senso».
Il futuro? Guarda anche all'idrogeno
Il sindaco Pilotto guarda però anche ad altri vettori energetici: «Attualmente stiamo puntando sull’elettrico, non solo per i suoi vantaggi a livello ambientale, ma anche perché i bandi che mettono a disposizione le risorse finanziarie riguardano ancora tutti questo comparto. Ma Monza è la capitale del gas liquido, e soprattutto dell’idrogeno, con due aziende grandissime che se ne occupano, e dunque, quando cominceranno a essere predisposti bandi anche in tal senso, sicuramente saremo della partita».
Nuovi sistemi di videosorveglianza
Tornando al presente l’assessora alla Mobilità Irene Zappalà ha puntato l’attenzione, non solo sulla «sostenibilità degli autobus elettrici, ma anche sulla loro accessibilità alle persone con problemi di deambulazione, nonché sulla loro sicurezza, vista la presenza di nuovi impianti di videosorveglianza a tutela sia dell’utenza che di conducenti e controllori, troppo spesso vittime di aggressioni sia fisiche che verbali».
Il direttore del Tpl Luca Tosi ha parlato di «inizio di un processo che nei prossimi anni vedrà una significativa trasformazione della mobilità del territorio. Il servizio, entro i prossimi dieci anni, sarà auspicabilmente a emissioni zero».
Le altre novità dei bus elettrici
Il presidente di Net Manzulli è entrato invece nello specifico, illustrando i dettagli tecnici dei bus: «Abbiamo scelto due linee da elettrificare per un totale di 15 mezzi (oltre ai tre entrati in servizio da sabato si devono conteggiare i 12 in arrivo a inizio 2026, ndr). Si tratta di autobus che possono ospitare due persone su sedia a rotelle e che hanno sistemi di videosorveglianza collegati in tempo con le sale operative». Ma, prosegue Manzulli, «hanno anche un sistema di mirror camera che vanno a sostituire i vecchi specchietti oltre che un sistema di schermi a bordo che offrono informazioni sulle fermate in tempo reale. L’acquisto di un autobus elettrico è solo l’inizio: stiamo trasformando il deposito di via Aspromonte, dove stiamo andando a creare delle infrastrutture di ricarica, così come stiamo andando a formare i conducenti. E’ un processo che Atm ha avviato nel 2018 a Milano, dove oggi abbiamo 280 mezzi elettrici e arriveremo a 600 nel corso del 2026».