Opere edilizie senza titolo, Comune ordina due demolizioni
Gli uffici hanno emesso due ingiunzioni per l’abbattimento di una tensostruttura e dei locali creati in un sottotetto reso abitabile

I lavori non sono stati autorizzati, il Comune di Nova Milanese ne ordina l’abbattimento. Nei giorni scorsi il responsabile del settore Governo del territorio ha emesso due ordinanze per ingiungere la demolizione di due opere edilizie ritenute abusive: un sottotetto reso abitabile in via Parini e una nuova tensostruttura in via Brodolini.
Opere edilizie senza titolo, Comune ordina due demolizioni
Le ordinanze sono state emesse al termine del procedimento scaturito dai sopralluoghi effettuati nel mese di maggio da Polizia Locale e personale dello Sportello unico per l’edilizia.
Riguardo il caso di via Parini è stato rilevato un intervento edilizio di trasformazione di un deposito in spazio abitabile senza che vi fosse appunto la necessaria autorizzazione alla ristrutturazione edilizia da parte del Comune.
Durante il controllo è stata accertata la realizzazione di nuove pareti divisorie, nuovi lucernari e impianti tecnologici. Gli ambienti erano stati anche arredati.
L’ente locale ha fatto quindi notare che tali opere necessitano del permesso di costruire o di segnalazione del certificata di inizio attività, titolo abilitativo che non risulta agli atti degli uffici di piazza Gioia. In particolare viene contestato il mancato rispetto delle altezze dei locali ad uso abitativo.
Le opere inoltre non sono suscettibili di sanatoria, quindi al proprietario dell’immobile è stata ordinata la demolizione e il ripristino dello stato originario dei luoghi.
In via Brodolini invece, sempre in seguito ai controlli congiunti del personale degli uffici comunali nel mese di maggio, è stata rilevata la presenza di una nuova tensostruttura metallica ampia circa 130 metri quadrati. Anche in questo caso gli uffici hanno rilevato che tali opere edilizie rientrano tra quelle di nuova costruzione e sono dunque subordinate all’ottenimento di permesso di costruire che non risulta agli atti. Anche quest’opera non è ritenuta sanabile: il manufatto infatti, date anche le dimensioni, si configurerebbe come nuova edificazione soggetta a permesso di costruire, inoltre non rispetterebbe la distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade. Quindi, anche in questo caso, l’ingiunzione di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi.
Ora entrambi i proprietari hanno 90 giorni di tempo per procedere con la demolizione ma possono anche impugnare l’ordinanza del Comune e promuovere un ricorso al Tar.