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Da Unci riconoscimento alla Nefrologia che si è distinta durante l'emergenza Covid

"Ha avuto un ruolo fondamentale per quel che riguarda tutto il presidio durante la pandemia"

Da Unci riconoscimento alla Nefrologia che si è distinta durante l'emergenza Covid
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Un riconoscimento di merito alla Struttura complessa di Nefrologia dell'ospedale di Desio, diretta dal dottor Rodolfo Rivera, ricevuto da Unci (Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sezione Monza e Brianza).

Il premio alla Nefrologia consegnato al primario

Lo ha consegnato Alessio Varisco, consigliere nazionale e presidente provinciale di Unci. L'Unione Nazionale Cavalieri d'Italia,  da tempo schierata al fianco di chi soffre, ha deciso di conferire il premio alla Nefrologia del presidio desiano, per il fatto che si era distinta durante il Covid, "sia in termini di risorse strutturali - ha spiegato Varisco - sia per l’impiego di risorse umane per la gestione del Covid-19, risorse impiegate per gestire anche l’intervento straordinario dell’Esercito italiano, che ha contribuito per oltre sei mesi, dal 2021, ad affrontare l’emergenza Covid. Non ultimo, per il fatto che in modo disinteressato avete portato avanti attività di prevenzione sul territorio, con tutto lo staff. Un’azione per cui si è speso il primario, dottor Rodolfo Rivera, unitamente alle Amministrazioni comunali e alla Protezione Civile».

"Ha avuto un ruolo fondamentale durante il Covid"

Rivera ha da parte sua ringraziato per il riconoscimento.

"Una struttura complessa la Nefrologia - ha rimarcato - che negli anni ha avuto il merito di essere un’interfaccia molto importante rispetto alle dinamiche ospedaliere, attraverso il funzionamento dal punto di vista clinico-assistenziale, e ha avuto un ruolo fondamentale per quel che riguarda tutto il presidio durante l’emergenza Covid. Ricordiamo che la Nefrologia è stato l’unico reparto a essere chiuso per un periodo di due anni, dedicandosi all’attività Covid, con l’utilizzo non solo delle strutture, ma anche delle risorse umane. Questo è stato un impegno veramente grande per tutti noi, sia dal punto di vista strutturale che delle risorse umane, e anche per la formazione, l’adeguamento e l’integrazione, con il supporto dato all’Esercito italiano, che aveva qui cinque medici militari, affidati alla nostra attività. La Nefrologia ha poi riaperto con piena funzione nel 2023, nonostante tutti i problemi che ha avuto con il Covid e il periodo di assorbimento di Monza».

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