Il futuro dell'azienda

La situazione di StMicroelectronics al centro dell'incontro in Commissione Attività Produttive

Alessandro Corbetta: "Dispiace l’assenza della governance aziendale, ma il messaggio deve arrivare forte: un piano industriale che depotenzi Agrate va rispedito al mittente”

La situazione di StMicroelectronics al centro dell'incontro in Commissione Attività Produttive
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Oltre che di Peg Perego, oggi la Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia si è occupata anche del caso della StMicroelectronics di Agrate Brianza.

La situazione di StMicroelectronics al centro dell'incontro in Commissione Attività Produttive

L'audizione si è tenuta nell’Aula del Consiglio regionale a Palazzo Pirelli ed è stata presieduta dal Presidente Marcello Ventura (FdI) e dalla Vice Presidente Silvia Scurati (Lega). La richiesta dell’audizione era stata sottoscritta in una lettera da 23 Sindaci, che avevano espresso “fondate preoccupazioni in merito a un possibile ridimensionamento degli investimenti e a una contrazione dei livelli occupazionali relativi al sito di Agrate Brianza in seguito alla presentazione del Piano industriale 2025-27”.

Hanno partecipato alla riunione odierna sulla situazione di STMicroelectronics numerosi Consiglieri regionali, funzionari del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell’Economia, numerosi Sindaci, il Presidente della Provincia di Monza Brianza Luca Santambrogio e funzionari di Regione Lombardia.

La Cisl "Ribadita ancora una volta la gravità della situazione"

A seguito dell'incontro, le dichiarazioni di Enrico Vacca, Segretario Generale FIM CISL Monza Brianza Lecco:

"Come FIM CISL, assieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo sfruttato l'occasione per ribadire ancora una volta la gravità della situazione chiedendo, anche in vista del prossimo incontro ministeriale del 28 luglio, che l'azienda innanzitutto interrompa qualsiasi forma di attuazione ufficiosa e sotterranea del piano industriale che stiamo ormai contestando da mesi e che la Regione Lombardia, assieme a tutte le altre istituzioni coinvolte, cioè i comuni e la provincia di Monza e Brianza, in occasione del tavolo del 28 luglio presso il Mimit richieda, assieme al sindacato, il ritiro del piano presentato dall'azienda ad aprile, la dichiarazione di zero esuberi e l'annuncio di nuovi investimenti produttivi sul sito di Agrate. All'audizione di questa mattina erano presenti anche i funzionari del Ministero delle Finanze che rappresenta sostanzialmente la proprietà statale di ST e del MIMIT. Abbiamo registrato con favore la loro presenza ma e’ chiaro che a partire dal 28 luglio auspichiamo che il ruolo di entrambi i ministeri sia deciso a supporto delle richieste delle organizzazioni sindacali, delle lavoratrici e dei lavoratori di ST”.

Presenti all'incontro anche i rappresentanti della Fiom cgil che hanno ribadito che il tempo sta scorrendo pericolosamente.

"Il piano industriale presentato da ST è inadeguato, sbilanciato sulla riduzione dei costi - sostiene il sindacato -, e non risponde né alle esigenze del sito di Agrate, né a quelle dell’industria nazionale della microelettronica".

"Abbiamo denunciato con forza che mentre si discute nei tavoli istituzionali, ST sta procedendo unilateralmente alla dismissione di produzioni e allo smantellamento di macchinari, con trasferimenti verso la Francia e Singapore, in netta contraddizione con le richieste di revisione avanzate dal Governo, dalla Regione e dagli enti locali", afferma il segretario generale della Fiom Cgil in Brianza Pietro Occhiuto.
"Inoltre, è necessario smascherare una mistificazione - continua - gli investimenti annunciati per il sito di Agrate non sono nuovi, bensì impegni già presi negli anni passati e mai realizzati. Non si tratta di un rilancio, ma del recupero in ritardo di promesse disattese, che non possono bastare per salvare il futuro industriale del sito".
"Per questo, chiediamo che venga fermato ogni processo di trasferimento tecnologico e produttivo fino a quando non sarà definito un nuovo piano industriale, vero, condiviso e orientato alla crescita", conclude il segretario generale della Fiom Cgil in Brianza.
Il prossimo 28 luglio, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato un incontro tra Governo, sindacati e STMicroelectronics.
Quell’incontro non può essere un’occasione sprecata. - afferma ancora Occhiuto - Il Governo, azionista pubblico dell’azienda tramite il MEF, deve pretendere impegni vincolanti da parte di ST: un nuovo piano industriale basato su investimenti veri, innovazione e lavoro stabile; lo stop immediato a ogni delocalizzazione di attività oggi svolte in Italia; l’azzeramento degli esuberi e la valorizzazione delle competenze.
La Fiom Cgil Brianza si presenterà a quel tavolo forte della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che prosegue senza sosta. "Il futuro di ST in Italia si difende con la trasparenza, l’impegno pubblico e la lotta per un’industria solida e strategica" conclude il segretario generale della Fiom Cgil in Brianza.

Corbetta: "Un piano industriale che depotenzi Agrate va rispedito al mittente"

 “Dall’audizione di questa mattina è emerso un dato chiaro: il territorio non accetterà mai la penalizzazione della STMicroelectronics di Agrate, un’eccellenza industriale e strategica per tutta la Lombardia e l’Italia. Dispiace l’assenza della governance aziendale, ma il messaggio deve arrivare forte: un piano industriale che depotenzi Agrate va rispedito al mittente.”

Lo dichiara Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Lombardia, intervenuto oggi in audizione.

“Dopo aver ricevuto ingenti fondi pubblici è inaccettabile pensare di sacrificare un sito come quello di Agrate, dove lavorano migliaia di persone e dove si produce innovazione. Oggi si conferma la necessità di incalzare la governance, ricordando che si tratta di una società con partecipazioni pubbliche di due Stati, per arrivare a una profonda revisione del piano. La Lega chiede equilibrio: si guardi al futuro e si salvaguardi l’occupazione. Agrate è un cuore tecnologico della Lombardia e tale deve restare.”

“Il tavolo del 28 luglio al Ministero sarà il momento decisivo – conclude Corbetta – sia Regione Lombardia sia il Governo ribadiranno con fermezza questa posizione davanti all’azienda”

Dozio (FI): «Bene le rassicurazioni dei Ministeri, resto al fianco dei lavoratori»

«La crisi di ST Microelectronics continua a preoccuparmi, ma le rassicurazioni avute oggi dai Ministeri dell’Economia e Finanza e del Made in Italy mi fanno ben sperare per evitare tagli di personale nel sito di Agrate» così il consigliere Jacopo Dozio di Forza Italia.
«ST resta un’azienda strategica per il nostro territorio occupandosi di semiconduttori, i Ministeri hanno posto giustamente una clausola sull’occupazione del personale a fronte del piano industriale che la società italo-francese ha presentato nei mesi scorsi - ha detto Dozio -. Ora seguirò con attenzione anche il vertice a Roma il prossimo 28 luglio perché si possa giungere a una soluzione condivisa che tuteli tutte le maestranze. Io resto al fianco dei lavoratori».

In chiusura dell'incontro, il Presidente della Commissione Marcello Ventura ha commentato:

“Le posizioni espresse dai rappresentanti ministeriali e da quelli istituzionali sono perfettamente in linea con l’azione di Regione Lombardia, che vede rafforzata la richiesta di revisione del piano industriale, del mantenimento dei livelli occupazioni e della necessità di assicurare la competitività del sito di Agrate”.

Ponti (Pd): " Regione compatta contro i licenziamenti; e il Governo?"

Per il Partito democratico era presente il consigliere regionale brianzolo Gigi Ponti

“Per il caso della StMicroelectronics è stato un momento di confronto importante, perché è emerso chiaramente, una volta di più che Regione Lombardia è compatta nel chiedere il blocco dei licenziamenti - dichiara Ponti -  Il punto vero, e che ho ribadito nel mio intervento, è cosa intende fare il Governo – visto che lo Stato è azionista di Stm, quindi è il suo ‘padrone’ – rispetto a questa situazione”,

“Non solo - aggiunge Ponti - A differenza di quanto pensa il dirigente del Ministero delle Imprese, non riesco a non trovare l’assenza della Stm in questa sede uno sgarbo verso i sindaci presenti, la provincia di Monza Brianza e anche la stessa Regione. Il punto in questione è proprio questo: la vicenda è aperta da troppo tempo. Abbiamo presentato interrogazioni in Parlamento, in consiglio regionale, si sono mossi i sindacati, è da dicembre che vengono reiterate le richieste di chiarimenti. Considerato che i mesi passano e non è vero che al momento non c’è nulla che sia in pregiudicato, perché invece di cose ne sono accadute, a questo punto vogliamo sapere cosa ha chiesto il padrone, o azionista di riferimento, all’azienda. È stato detto di bloccare il processo che porta la Stm, in particolare nel sito di Agrate, a dismettere l’attività e a non procedere con i licenziamenti? Quando sento parlare di ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro prima di aver chiuso una trattativa, mi preoccupo”.

“Ora, questa riscrittura della situazione rischia di essere parziale - conclude il Dem -  Non capisco cosa possa succedere tra il 17 e il 28 luglio per modificare l’orientamento della società. Ecco perché il confronto è e sarebbe stato importante. Ma, ribadisco, dobbiamo sapere cosa hanno chiesto a STmicroelectronics gli azionisti. Noi non guardiamo solo a un ridimensionamento più indolore possibile: siamo preoccupati per quanto riguarda la politica industriale lombarda e il futuro del nostro territorio. E vedo che tutti i partiti, in modo trasversale, condividono questo timore. Noi vorremmo vedere un rappresentante dello Stato che, con la schiena dritta, dice che la dismissione si ferma, che non ci saranno riduzioni di personale, che non verrà spostato il materiale, che non saranno fatte certe azioni sui magazzini, con l’autorità di un padrone che dice senza tema di smentita che questa situazione non deve proseguire. Poi è un bene che a livello ministeriale si lavori, ma abbiamo alle spalle mesi di incertezza e di richieste di chiarimenti e di risposte per il futuro che vorremmo condivise a livello istituzionale. Per noi è cruciale la partecipazione a eventi come questo che cambiano la nostra vita, quella dei nostri territori. Altrettanto lo è sapere quali sono state le indicazioni date fino adesso e avere una prospettiva certa”.

Per lunedì 28 luglio è stato convocato a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il tavolo nazionale tra le parti, “appuntamento che ci auguriamo - hanno dichiarato i rappresentanti sindacali - sia decisivo ai fini di un cambiamento radicale del Piano industriale e per un impegno a rilanciare gli investimenti e a dire con chiarezza no agli esuberi”.

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