Un'impresa di famiglia

Tre generazioni... di Cereda alla gloriosa "Milano - Taranto"

Giorgio Cereda, il figlio Daniele e il nipote Riccardo hanno preso parte alla mitica rievocazione storica dedicata alle moto d'epoca

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Prendete una grande passione e tramandatela alle vostre generazioni successive. Prendete poi una buona dose di sana incoscienza, adrenalina quanto basta, e infine spalmate il tutto su oltre 800 kilometri. Ecco che avrete servita la straordinaria ricetta della famiglia Cereda di Carnate.

Tre generazioni... di Cereda alla gloriosa "Milano - Taranto"

Sono loro, Giorgio, Daniele e Riccardo, i protagonisti di una storia, anzi una traversata, tutta da raccontare. Proprio così, perché i tre carnatesi hanno partecipato alla 38esima edizione della leggendaria "Milano-Taranto", una delle rievocazioni storiche amatoriali più longeve e suggestive della nostra tradizione motoristica dedicata alle due ruote d’epoca, che quest’anno si è tenuta dal 6 al 12 luglio.

Una grande passione di famiglia

Filo rosso di questa impresa di famiglia, dicevamo, la grande passione per le moto. Passione che Giorgio, 78 anni, coltiva fin da quando era poco più che ragazzino:

"Quando ancora andavo alle elementari facevo il garzone in un’officina qui in paese, poi mi sono messo in proprio - spiega lui, reduce dalla maratona - Quando ho messo su famiglia però ho chiuso bottega e sono andato a lavorare in Comune a Milano per cercare maggior stabilità. La passione però l’ho sempre coltivata, mi è rimasta nel cuore e ho cercato di trasmetterla a chi è arrivato dopo di me".

Più di 800 kilometri in una settimana

Pettorale numero 74 per Giorgio, che in sella a una "Gilera Sport 175" ha gareggiato nella categoria "Le Gloriose". Stesso discorso per il figlio Daniele, 51 anni, anche lui su una "Gilera" del 1956 con il numero 73; un gradino più in basso, infine, il nipote, 16 anni, che con la casella numero 69 ha gareggiato sempre su una "Gilera Sport 125" del 1952. Sei le tappe affrontate attraversando lo Stivale, per un totale di circa 840 kilometri in una settimana.

"Devo ammettere che la partenza non è stata facile, ho avuto qualche difficoltà e mi sono ritrovato nelle retrovie - prosegue Giorgio - Ho dovuto inseguire per tutta la settimana, ma grazie alle due tappe speciali del sabato ho rimontato alla grande e alla fine mi sono portato nelle posizioni di testa".

Eppure, al di là dei riconoscimenti, la soddisfazione più grande resta quella di aver completato l’impresa insieme ai propri cari. Un’emozione senza pari anche per un veterano delle corse come il nostro Giorgio.

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