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L’artista da strada che «caccia» i maranza dalla piazza

Lo spettacolo di giocoleria si è trasformato, suo malgrado, in un momento di satira sociale a Monza in piazza Trento sabato sera

L’artista da strada che «caccia» i maranza dalla piazza
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Uno spettacolo di giocoleria, acrobazie e comicità che si è trasformato, suo malgrado, in un momento di satira sociale sabato sera, in piazza Trento a Monza.

L'artista che caccia i maranza

Nell’ambito della rassegna «Non solo clown», l’artista di strada protagonista della serata ha dovuto fronteggiare la presenza ingombrante di un gruppetto di «maranza» seduti rumorosamente sui gradini del Palazzo Comunale, alle spalle dello spettacolo. E lo ha fatto a modo suo, con sarcasmo e intelligenza, strappando risate e consensi dal pubblico. «Non sapevo che tutta la delinquenza della Lombardia fosse qui a Monza» ha esclamato ironicamente durante lo show, attirandosi gli applausi dei presenti.

Poi ha rincarato la dose: «Bambini, studiate sennò finite come i maranza qui alle mie spalle» e ancora, quando un ragazzo si è aggiunto al gruppo: «Guarda che gli spinelli li hanno già finiti tutti, sei arrivato tardi».
Una comicità pungente, apparentemente leggera, ma capace di mettere a disagio i diretti interessati, che dopo qualche borbottio si sono alzati e se ne sono andati. A distanza, senza bisogno di interventi esterni, il risultato è stato raggiunto: la piazza è tornata alla sua atmosfera familiare, senza eccessi e senza provocazioni, piena di famiglie e di persone che si sono messe ad ascoltare lo show.

Le critiche di Longo

Sull’episodio è intervenuto anche Massimiliano Longo, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale: «Spiace constatare che nessuno dell’Amministrazione fosse presente all’evento. Fa sorridere che dove non siano riuscite le autorità sia riuscito l’artista, cioè ad allontanare i maranza».

Critiche sono arrivate anche all’organizzazione generale della serata. Nessun palco, nessuna sedia, pubblico in piedi come fosse una performance improvvisata e, soprattutto, assenza di un presidio fisso delle forze dell’ordine. Solo una volante passava ogni mezz’ora senza mai fermarsi, e nessun agente a piedi tra la gente. Un evento nato per divertire, che ha finito per raccontare, le fragilità di uno spazio pubblico lasciato troppo spesso senza controllo. E dove, sabato sera, a riportare l’ordine non sono stati i vigili, ma un artista con il microfono e tanto coraggio.

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