Commemorazioni in alta quota

Alpini sull'Adamello per omaggiare Angelo Elli

Le Penne nere di Giussano hanno voluto portare una targa in memoria del soldato morto in battaglia nel 1918

Alpini sull'Adamello per omaggiare Angelo Elli
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Un gruppo di alpini della sezione di Giussano, nei giorni scorsi sono saliti a 3000 metri  per rendere omaggio e onore ad Angelo Elli, soldato pluridecorato caduto in battaglia nel 1913, proprio tra le montagne dell'Adamello.

Commemorazione in alta quota

Lo scorso 18 luglio un gruppo di Penne nere,  è partito per la Val di Genova per salire al rifugio «Ai caduti dell’Adamello» al passo della Lobbia a quota 3040 metri e lasciare un segno indelebile del compianto giussanese, Angelo Elli,  pluridecorato con la medaglia d’argento al valor militare e medaglia di bronzo nella Grande Guerra. Un valoroso alpino, cui è dedicata anche una via a Giussano.
E’ stata quindi un’ascesa molto particolare ed emozionante, commemorativa, in ricordo dell’alpino concittadino morto in combattimento il 13 agosto 1918, sull’Adamello, rimasto senza una sepoltura.

Targa sulla roccia per ricordarlo

Elli era un ardito del 5° Reggimento Alpini, Battaglione Monte Mandrone e aveva solo 23 anni quando cadde in battaglia nella zona del Sasso Matterot per la conquista della linea Stabel - Menicigolo. Non si è mai saputo qual è il luogo della sua sepoltura ma gli alpini giussanesi hanno voluto tornare sull’Adamello per posizionare una piccola targa sulla roccia, lasciare una corona e pregare per lui.
Nel gruppo di Penne nere c’erano il nipote che porta lo stesso nome di Elli e il pronipote, Euro.
Angelo Elli è stato il primo di undici fratelli e di mestiere faceva il contadino.
La medaglia d’argento gli fu conferita il 19 luglio 1918 nella riconquista del Corno Cavento. La motivazione dice che «dopo essersi lanciato all’attacco di munitissima posizione, sotto intenso fuoco di artglieria nemica, da solo si gettava alla baionetta in una caverna costringendo alla resa più di cinquanta nemici».

 

giussano, alpini sull'Adamello

Le medaglie ritrovate e donate agli Alpini

Un vero eroe, tra i più decorati. I parenti però nonostante le tante ricerche non avevano mai trovato le sue medaglie e neppure all’albo de decorati risultavano le motivazioni per la medaglia al volor militare. Dopo 106 anni, per un caso fortuito, mentre l’alpino Fabrizio Folcio stava lavorando in un’abitazione a Verano - quella del pronipote Euro Elli - ha notato appese alla parete le medaglie e i diplomi di Angelo Elli con le motivazioni. Una scoperta che è diventata una festa e che nel mese di marzo si è trasformata in una cerimonia pubblica alla Baita Alpini con tanto di presenza del sindaco e alcuni storici dell’associazione «Cime e trincee», che hanno ricordato la figura dell’ardito alpino.
Le medaglie sono state donate dai familiari al gruppo alpini di Giussano, esposte alla vista di tutti.
La decisione di tornare sull’Adamello è stato dunque l’ultimo anno ufficiale per commemorare il suo sacrificio e simbolicamente un ritorno a casa. Allora i parenti poterono solo piangere la sua scomparsa senza mai sapere dove portargli un fiore. Ora però ad oltre 3000 metri di quota, tra le vette bianche dell’Adamello, c’è una targa a suo nome che onora la sua memoria e il suo valore.

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