Il tormentone dell'estate? E' nato a... Usmaci Velaci
"Estate a Usmate Velate" è la colonna sonora del momento ed è firmata dai "The Pax Side of the Moon"

Quella che doveva essere una semplice goliardata, si è trasformata invece in un vero e proprio tormentone estivo. E se in questi mesi Usmate Velate è sulla bocca di tutti, il merito è di Filippo Pascuzzi, 42 anni di Velate, cantante dei "The Pax Side of the Moon", che nelle scorse settimane è balzato in testa alle classifiche con "Estate a Usmate Velate", brano leggero e travolgente che a ritmo di samba sta facendo ballare tutta la Brianza e non solo.
Il tormentone dell'estate? E' nato a... Usmaci Velaci
"La mia vuole essere un’ode a Usmate Velate, un tributo a un paesino che in realtà è un piccolo grande mondo in cui ognuno può ritrovarsi",
A dirlo è Pascuzzi, di professione regista e autore, ma che "mangia" musica da quando ha 18 anni. Un progetto nato per scherzo, «più per stare con gli amici e fare grigliate», dice lui, ma che nel tempo ha dato enormi soddisfazioni:
"Siamo partiti facendo degli “unrequested tour”, ovvero esibizioni non richieste - racconta Pascuzzi, nato a Bergamo ma cresciuto, artisticamente e non solo, tra Milano e la Brianza - Ci infilavamo in qualche festa di paese, nelle bocciofile o in altri locali e iniziavamo a suonare senza che nessuno ce lo chiedesse. Lo facevamo così, per ridere, ma anche per allietare un po’ le serate di chi ci stava davanti. Poi però abbiamo iniziato a fare sul serio (si fa per dire...) e sono arrivati i primi concerti. Veri, stavolta".
Da Velate a Zelig
Poi il grande salto. Prima con un concorso di "Zelig" vinto "grazie a un brano registrato in una Fiat Uno"; poi con il fiuto di due maestri della comicità come Gino e Michele, che vedono nel gruppo quel mix straordinario di talento e irriverenza che è perfetto per diventare la band ufficiale del celeberrimo show comico. Il tutto senza passare da talent show o social: "Siamo un’anomalia in questo panorama", scherza il velatese. Nel 2020, in piena pandemia e sotto l’etichetta di Cesario dei mitici "Elio e le storie tese" (convinto, pare, a suon di grigliate e insistenze), arriva anche il primo disco: "Lombardia", un inno, sempre in chiave ironica, alla Regione che spopola anche grazie alla quarantena.
"Estate a Usmate Velate"
Ma è di questa estate la vera "hit" che permette al gruppo di spopolare praticamente ovunque:
"Recentemente mi sono rimesso a scrivere ed è uscita “Estate a Usmate Velate”, anzi “Usmaci Velaci” - prosegue il cantante, che in paese ha trovato l’amore della moglie Serena, anche lei professionista della musica - E’ un brano nel quale ho voluto mettere l’attaccamento alla comunità. Perché in fondo tutti abitiamo a “Usmate Velate” nel senso più ampio del termine: ognuno, nel brano, ci vede le peculiarità belle o brutte del proprio paese, della propria quotidianità che, nel bene o nel male, vive in maniera viscerale. E con il cuore".
Una piccola realtà universale
E così la spiaggia del brianzolo «doc» diventa la tangenziale, tra fatture e semafori (tutti rigorosamente rossi), le tre chiese e le tre farmacie, gli oratori ("uno a Usmaci e uno a Velaci"), la biblioteca, i negozi e via discorrendo. Tutti luoghi simbolo di Usmate Velate, che però rappresentano l’universalità di ogni piccola realtà di provincia. Anche con tutti quei difetti che, agli occhi di chi le abita, diventano sempre dei pregi. E alla quale, ognuno di noi, prima o poi, sente di dover tornare, anche dopo aver girato per il mondo. Una "saudade" tutta brianzola che, dopo l’esordio alla "Festa di Curnitt" di inizio giugno, ora spopola nelle radio e nelle televisioni di tutta Italia:
"Onestamente non ci aspettavamo questo successo - prosegue Pascuzzi - Come detto, questa voleva essere un’ode a Usmate Velate e siamo veramente contenti che il pezzo sia stato accolto così bene e anche con una bella dose di autoironia dagli usmatesi, che non era affatto scontata. E’ quello che speravamo, però, perché a noi piace stare a contatto con la nostra realtà e raccontarla nelle nostre canzoni. E poi Usmate Velate meritava di essere “riabilitata” dopo essere stata descritta come il classico paesino grigio alla periferia di Milano nel film “Benvenuti al Sud”, con Claudio Bisio che interpretava il direttore delle Poste. Anzi, la canzone gliel’abbiamo anche mandata: spero apprezzi non solo il testo, ma anche le bellezze di Usmate Velate".
Anzi, Usmaci Velaci.