La scoperta

Tra i libri del padre trova Bot del 1950 che oggi valgono almeno 118 mila euro

Un piccolo tesoro scoperto di recente da un sovicese nella dimora di famiglia in provincia di Venezia

Tra i libri del padre trova Bot del 1950 che oggi valgono almeno 118 mila euro
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Nella vecchia casa dei genitori ha trovato Bot del 1950 che oggi valgono almeno 118 mila euro. E’ l’incredibile scoperta fatta di recente da un sovicese, classe 1948, che si è rivolto a uno studio legale per ottenere il rimborso dei titoli di Stato, peraltro cosa non facile.

Tra i libri del padre trova Bot del 1950 che oggi valgono almeno 118 mila euro

Nel sistemare casa a Noventa di Piave, in provincia di Venezia, il sovicese ha infatti trovato, nascosti tra alcuni libri, otto Bot, emessi negli anni Cinquanta, per un valore nominale complessivo di 2.000 lire.

«I predetti titoli sono stati stimati da un nostro consulente che ha valutato un rimborso, con il favore degli interessi legali, della rivalutazione e ella capitalizzazione, dalla data di emissione a quella del ritrovamento, pari a 118.300,00 mila euro» spiega l’avvocato Giovanni Rossetti per Giustitalia, associazione che si occupa a livello nazionale di richieste di rimborso di titoli e buoni di vecchia emissione.

Il sovicese è attualmente seguito dall’avvocato Sara Gitto del Foro di Roma, che si occupa, tra le altre cose, su scala nazionale e internazionale del rimborso di buoni postali e dei titoli di Stato ovvero di agire, al fine del recupero della somma, presso Poste italiane e presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze obbligati in solido a «onorare» tutti i debiti esistenti anche prima dell'avvento della Repubblica Italiana.

«Per quanto concerne la presunta prescrizione del diritto al rimborso eccepita da Poste italiane, l'articolo 2.935 del codice civile stabilisce che "la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere".

Uno degli otto Bot rinvenuti da un sovicese che oggi hanno un valore stimato di 118.300 mila euro

Quindi, nel caso in questione, il giorno di decorrenza della prescrizione che è decennale comincia a decorrere dalla data del ritrovamento del titolo stesso, e diversamente non potrebbe essere, visto che l'interessato prima di tale dato ignorava l'esistenza del credito» sottolinea Giovanni Rossetti.

La Banca d'Italia riceve frequentemente richieste di rimborso o di informazioni sul possibile rimborso di titoli di Stato e buoni postali fruttiferi di vecchia emissione e ormai scaduti.

«Solo per offrire qualche dato statistico: in Italia ci sono circa 10 milioni di titoli di credito "antichi", tra buoni postali, libretti bancari, Bot, eccetera, non riscossi e ancora riscuotibili e, purtroppo, c'è molta disinformazione anche da parte degli Enti preposti al pagamento - spiega Rossetti - Noi come associazione operiamo a livello nazionale e cerchiamo di dare una mano alle persone che si ritrovano in questa situazione per fargli avere ciò che gli spetta. Si tratta di un vero e proprio tesoro sommerso. Al momento siamo in attesa di una risposta alla nostra diffida all’Ente preposto al pagamento. Abbiamo diversi contenziosi aperti in vari fori e la maggior parte delle procedure sono in corso. E’ un fenomeno abbastanza recente e diciamo che la casistica è molto varia. Va allestita un'adeguata istruttoria, nel senso che tutte le circostanze vanno dimostrate. Soprattutto quella del tempo del ritrovamento, più che del luogo. E ci deve essere anche legittimazione e successione: diciamo che va fatta un'istruttoria su ciascuna pratica».

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