Editoriale

Il saluto del parroco don Angelo Puricelli

"Grazie per la dedizione che mi avete insegnato; chiedo scusa a tutti per le cose che avrei potuto fare meglio.."

Il saluto del parroco don Angelo Puricelli
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Dopo dieci anni di permanenza in città Don Angelo Puricelli si prepara a salutare Concorezzo. Al suo posto, ricordiamo, arriverà arriverà in città don Paolo Brambilla, attuale responsabile della comunità pastorale Sant’Antonio a «La Valletta Brianza».

Originario di Milano, classe 1971, venne ordinato sacerdote nel giugno del 1996 dall’allora cardinale Carlo Maria Martini. Don Brambilla è stato in passato viceparroco a Sant’Ildefonso a Milano (fino al 2004) e poi, con lo stesso incarico, alla chiesa del Sacro Volto sempre a Milano fino al suo trasferimento a La Valletta nel 2013.

Il saluto del parroco don Angelo Puricelli

Don Puricelli, dicevamo, la scorsa settimana si è congedato dai suoi ormai ex parrocchiani con un editoriale toccante pubblicato sull’informatore «Emmaus». Concetti, quelli spiegati da don Puricelli, ispirati alle parole di Simeone nel Vangelo, sottolineando la sua missione come luce per il popolo e annunciatore di salvezza.
Don Puricelli, 60 anni, dopo 10 anni trascorsi a Concorezzo, dove è arrivato nel 2015, proseguirà il suo ministero sacerdotale ad Abbiategrasso, nella comunità pastorale San Carlo Borromeo, come prevosto; prenderà il posto di monsignor Innocente Binda, classe 1950, tra qualche settimana compirà 75 anni, ad Abbiategrasso dal 2014.

Don Angelo, nato a Malnate, in provincia di Varese, nel 1964, venne ordinato sacerdote nel 1990 all’età di 26 anni. L’ormai ex parroco è laureato in Teologia, professore di Religione e ha guidato, come rettore, il collegio arcivescovile «Volta» di Lecco dal 2008 al 2015, all’interno del quale ha lasciato un'impronta indelebile, contribuendo a dare ulteriore slancio all'impegno educativo dell'istituzione che oggi presenta un'offerta formativa completa dalla scuola dell'infanzia fino ai licei Artistico e Scientifico. Dopo aver trascorso il diaconato a Milano, il neo parroco ricevette l'incarico a Venegono, dove seguì la pastorale giovanile fino al 1998, anno in cui accettò il trasferimento a Melzo e dove vi rimase fino al 2008, anno in cui ricevette l’incarico di rettore a Lecco.

Tante le sfide che don Puricelli ha dovuto affrontare in questi anni a partire dal turbolento passaggio di testimone con il suo predecessore, don Pino Marelli, scomparso nel 2020. Proprio quest’ultimo, ricordiamo, durante la sua messa di saluto celebrata in oratorio, si era congedato dalla comunità dei Santa Cosma e Damiano non senza polemiche.

«In questi 9 anni io c’ero sempre in oratorio, ma non mi sono mai sentito di casa» aveva tuonato don Marelli durante l’omelia. Don Puricelli, con grande carisma e determinazione, ha saputo far rifiorire una comunità parrocchiale che ancora oggi rimane un unicum nel panorama diocesano, con una sola parrocchia (per oltre 15mila abitanti) e un oratorio molto frequentati da giovani e adulti. Una comunità frizzante, grande, viva e con un tessuto sociale ben consolidato e orientato a non lasciare indietro nessuno. In tutti i concorezzesi c’è un grande e forte senso di appartenenza con una percentuale molto alta di fedeli praticanti.

L’ex parroco lascia una attività pastorale florida che spazia dai bambini, in oratorio, fino agli anziani e ai malati, che hanno vissuto una vita in città, e che oggi sono ricoverati in casa di riposo. Nel cuore dei concorezzesi rimarranno soprattutto le omelie di don Angelo, mai banali e sempre impregnate di teologia e il suo continuo approfondimento della parla di Dio.

«L’onda della salvezza - ha scritto don Puricelli - è stata impetuosa pensando ai tanti bimbi che in quell’acqua benedetta del fonte battesimale sono rinati ad una nuova vita. Essa si è tramutata in forza perseverante nella grazia del celebrare ogni giorno un’eucaristia; L’onda è passata in quell’accoglienza incondizionata e affettuosa che il popolo di Dio riserva ad un prete e che a Concorezzo ho sperimentato ogni giorno. L’attesa dei malati per poter ricevere il Signore, il calore riservato a chi visita la famiglia per una preghiera».

Nel suo bilancio di questi dieci anni il parroco ha anche voluto chiedere scusa.

«Guardo indietro a questa lunga giornata di dieci anni e penso che tante cose si sarebbero potute fare meglio, che in molti casi ho sbagliato, che qualcuno si sarà sentito offeso o non capito - ha proseguito don Puricelli - Eppure, al di là d’ogni umana valutazione sull’efficienza e l’efficacia del ministero, prevale il senso dello stupore, generato dalla fede».

Nel lungo editoriale non è mancato un riferimento all’oratorio «cuore pulsante della vita del nostro paese» e ai vari ringraziamenti, in primis ai sacerdoti e alle religiose. E, come nello stile di don Puricelli, non poteva mancare una poesia.

«Sapete che amo segnare i passaggi della vita con una poesia - ha concluso il parroco - Ne ho scelta una di Giorgio Caproni dal titolo “il congedo del viaggioatre cerimonioso”. Non penso che sia necessario alcun commento perché con lucidità interpreta molto dei sentimenti che attraversano la mia vita in questo momento».

L’eredità «materiale» del parroco, un bilancio parrocchiale in salute e un giro d’«affari» da oltre 1,5 milioni di euro

La Chiesa di Concorezzo, a differenza di tante altre realtà parrocchiali brianzole e non solo, si conferma l’eldorado dal punto di vista dei bilanci parrocchiali. Un giro d’affari complessivo di oltre 1,5 milioni di euro con la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano che fa registrare utili per quasi 90mila euro, l’oratorio per 100mila euro, il cine-teatro San Luigi per 50mila euro. Tre dati, rappresentativi dei tre grossi pilastri sui quali poggia l’impegno pastorale, che la dicono lunga sullo stato di salute più che buono dei conti parrocchiali.

Insomma, accanto all’eredità spirituale ce n’è una materiale altrettanto importante che il parroco è pronto a lasciare nelle mani di don Paolo, il suo successore. Il rendiconto 2024, solo per quanto riguarda la parrocchia, fa segnare un risultato più che positivo. In totale le entrate arrivano a sfiorare i 400 mila euro (tra questi quasi 300mila euro arrivano da offerte mentre 70mila euro sono le rendite da fabbricati). Le uscite, invece, si attestano sulle 308 mila euro (tra le voci più importanti, 80mila euro di utenze, 66mila euro di remunerazione ai religiosi e quasi 40mila euro di tasse).

Importante anche il bilancio del cine-teatro San Luigi che, a differenza dei suoi competitor della zona, riesce non solo a mantenere un elevato livello qualitativo degli spettacoli proposti ma anche a chiudere l’anno con utili per 50 mila euro (363mila euro le entrate, 314mila euro le uscite).

Importante anche il capitolo «oratorio» che vede 435mila euro di entrate e 348mila euro di uscite.

«Grazie per la vostra generosità - ha commentato il parroco don Angelo - La parte di ciascuno ha reso possibile una grande vivacità del nostro paese e della comunità. Il tutto a beneficio dei nostri ragazzi e dei tanto poveri vicini e lontani. Sono grato con le persone che mi hanno accompagnato e sostenuto anche nel gravoso compito di amministrare. Il parroco, da solo, non ha tutte le competenze necessarie a ben gestire il patrimonio della parrocchia e per quasta ragione ha la necessità di trovare persone affidabili e disinteressate. A Concorezzo queste figure non sono mai mancate».

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