Le farmacie in crescita sostengono gli altri servizi
Grazie all’utile di 320mila euro del 2024 e a 290mila euro stanziati direttamente dal Comune coperti i costi di refezione scolastica e trasporto sociale

Farmacie in crescita, in particolare quella di via Madonnina (+15 per cento quest’anno), ma per refezione e trasporto sociale il Comune ha dovuto integrare i costi di 610mila euro (nel 2023 erano stati 500mila). In Consiglio comunale a Nova Milanese si è tornati poi sulla questione dell’aumento delle tariffe della mensa e del recupero crediti delle famiglie che non pagano (l’insoluto è di 113mila euro).
Le farmacie in crescita sostengono gli altri servizi
Nei giorni scorsi è stato approvato il bilancio d’esercizio anno 2024 dell’Azienda comunale servizi - Azienda speciale che gestisce refezione, trasporto sociale e tre farmacie comunali. L’opposizione si è astenuta.
La relazione è stata l’ultima presentata dalla presidente dell’Azienda, Roberta Tagliavini, che ha rassegnato le sue dimissioni per motivi personali ma resterà in carica fino al 30 settembre per consentire il passaggio di consegne con il suo successore.
Il 2024 si è chiuso con utile di 8.731 euro. I costi di servizi alla persona coperti dall’Azienda, quindi con il contributo del Comune, sono stati 443mila per la refezione (nel 2023 erano stati 330mila euro) e 158mila per il trasporto. Sono stati quindi utilizzati l’utile delle farmacie, cioé 320mila euro e risorse del Comune pari a 290mila euro.
«Le farmacie sono l’unico business che genera utile - ha ricordato Tagliavini - nel dettaglio dei ricavi dei prodotti da banco, sono cresciute tutte dall’1 al 6 per cento. La farmacia 1 in particolare, nei primi sei mesi di quest’anno è cresciuta del 15 per cento, a fine giugno aveva raggiunto il budget dei ricavi del 2025».
Questione refezione
Quanto alla refezione, nel 2024 il contributo del Comune è stato di 113mila euro in più rispetto al 2023. «Le tariffe nuove sono entrate in vigore a settembre, quindi il 2024 ha risentito dello sbilanciamento dei costi per azienda e cittadino» ha ricordato Tagliavini. Sempre l’anno scorso i pasti preparati sono stati 277mila, con un incremento del costo pari al 16 per cento, per un totale di 1,4 milioni. «Sono aumentate le tariffe ma anche i costi dei pasti, quindi quest’anno dovremmo atterrare alla stessa marginalità dell’anno scorso» ha spiegato la presidente dell’Acs.
Quanto alle famiglie che non pagano sono stati stralciati crediti inesigibili per 65mila euro (il 34 per cento). Intanto con il recupero crediti sono rientrati 43mila euro su un affidato di 127mila euro.
Tra gli utenti attivi si registra un positivo di 21mila euro ma il problema sono gli utenti non attivi, cioé famiglie di studenti che hanno concluso il ciclo scolastico, dove permane un insoluto di 113mila euro. Per evitare che il debito si accumuli nel corso dell’anno e poi diventa difficile da recuperare a scuola conclusa, Tagliavini ha suggerito di introdurre una sorta di sbarramento a metà anno: «Consentirebbe di far fuori una bella fetta di furbetti, ma è una scelta politica e dovrà decidere l’Amministrazione».
L’opposizione ha nuovamente contestato gli aumenti delle tariffe della mensa scolastica, questione che già l’anno scorso aveva infervorato genitori e Consiglio comunale. Gli ha risposto il sindaco Fabrizio Pagani: «Per questi servizi il Comune ha tirato fuori 610mila euro. Ci si è fossilizzati su 113mila euro di arretrato, vanno recuperati ma su 1,2 milioni di fatturato annuo l’insoluto è dello 0,9 per cento, io credo che non ci sia azienda che non sarebbe felice di fare queste perdite. Gli aumenti delle tariffe sono stati fatti perché il costo in fase di gara è di almeno un euro in più a pasto e 6 euro a pasto li paga chi ha 40mila euro di Isee, capite che è anche una questione di giustizia».