Pubbliche scuse dopo la condanna per diffamazione
Il consigliere comunale ai due ex sindaci: "Chiedo scusa a loro, alle loro famiglie e alle persone che li stimano. Ho sbagliato".

"Chiedo scusa a loro, alle loro famiglie e alle persone che li stimano. Ho sbagliato". Così, Claudio Trenta, 74 anni il prossimo 16 agosto, ha scritto sulla sua seguitissima pagina Facebook "Succede a Barlassina e dintorni (ditelo al Trenta)".
Pubbliche scuse dopo la condanna per diffamazione
"Non è bello passare davanti all'edicola e vedere il proprio nome a caratteri cubitali sulla locandina", commenta il consigliere comunale di minoranza pubblicando la foto della recente locandina del Giornale di Seregno che dà notizia della sua condanna in sede civile per diffamazione aggravata nei confronti dell’ex sindaco Piermario Galli e dell’ex sindaco e presidente della Fondazione Porro Anna Maria Frontini.
Il post incriminato è stato cancellato
Trenta avvisa di avere provveduto a cancellare il post scritto sei anni fa, quando non era consigliere comunale, per il quale è stato condannato in primo grado al risarcimento di 16.526,25 euro a ciascuno dei due ex amministratori pubblici. E aggiunge: "Colgo l’occasione per esprimere pubblicamente le mie scuse nei confronti di queste due persone che per anni si sono spese a favore della comunità di Barlassina che tutti abbiamo a cuore. Non era mia intenzione offenderli a livello personale, ma ho commesso dei gravi errori di valutazione".
Bersaglio di accuse tanto gravi quanto infondate
Galli e Frontini avevano intentato la causa civile per essere diventati "in modo ingiustificato, bersaglio di accuse tanto gravi quanto infondate, ossia che il sindaco di Barlassina avrebbe fatto ingerenza nell’attività della Fondazione Porro per favorire l’inserimento nei suoi alloggi di una famiglia di extracomunitari, il tutto con la cooperazione della neoeletta presidente Frontini, scelta dal sindaco non per la sua competenza ma perché appartenente allo stesso schieramento politico", si legge nella sentenza della sezione 2^ civile del Tribunale di Monza.