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La consigliera lumbard: «I nomadi? M… schifose». E sul Leoncavallo sgomberato: «Erano una feccia…»

Con due post durissimi via social, l’ex presidente del Consiglio Roberta Carena ha commentato i recenti fatti di cronaca avvenuti a Milano

La consigliera lumbard: «I nomadi? M… schifose». E sul Leoncavallo sgomberato: «Erano una feccia…»

«Zingari di merda» e «feccia della feccia»: il primo insulto rivolto ai quattro minorenni di origine rom, responsabili il 12 agosto della morte di una pensionata a Milano travolta e uccisa per strada dalla banda di ragazzini nomadi al volante di un’auto rubata, il secondo all’indirizzo degli attivisti del «Leoncavallo», lo storico centro sociale nel quartiere Greco di Milano sgomberato dopo decenni il 21 agosto scorso dalla Polizia.

Due post durissimi via social da parte dell’ex presidente del Consiglio comunale Roberta Carena

Ma lei, Roberta Carena, 59 anni, già presidente del Consiglio comunale, oggi consigliere comunale della Lega, di fronte a chi strabuzza gli occhi davanti a parole che non trasudano certo di umanità, tira diritto: «Non ritratto una riga di quello che ho scritto: ho vissuto sulla mia pelle esperienze che mi hanno toccato nel profondo…».

L’esponente del Carroccio, del resto, non è mai stata una con i peli sulla lingua. Da sempre. Era successo due anni fa, in seguito alle celebrazioni del 25 Aprile, quando un suo post pubblicato su Facebook aveva fatto indispettire l’Anpi, prima di finire poi al centro di un’interrogazione in Aula del centrosinistra. E, ancora, qualche mese più tardi dopo un commento seguito alle scritte no Vax comparse al cimitero del capoluogo per la morte improvvisa di un diciottenne.

Milanese trapiantata in Brianza, leghista convinta, cattolica con un passato da catechista in parrocchia («Ho lasciato però dopo che ho scelto di dedicarmi alla politica»), Roberta Carena «alza le spalle» di fronte a chi prova ad accusarla di essere andata, ancora una volta, decisamente «sopra le righe»…

“Il finto buonismo? Non mi è mai piaciuto”

«Il finto buonismo? Non mi è mai piaciuto… Sono sempre stata abituata a dire quello che penso e, sui due fatti avvenuti nelle scorse settimane, (la morte della pensionata milanese investita da un gruppetto di baby nomadi in fuga a bordo di un’auto rubata e lo sgombero del Leoncavallo, ndr) personalmente ritengo ci sia davvero poco da aggiungere…».

Non le sembra di avere utilizzato parole troppo forti arrivando anche ad augurare la morte a dei minorenni per chi, come lei, riveste un incarico pubblico?
So bene quello che dico. E quando parlo e scrivo lo faccio con cognizione di causa. Sulla mia pelle ho sperimentato cosa significhi trovarsi la propria casa letteralmente svaligiata e violata. Qualche anno fa fui vittima di un ingente furto: una banda di nomadi, come poi si scoprì, mi portò via tutto… Fu un colpo tremendo, che non dimenticherò mai e che mi ha lasciato il segno. Sa cosa le dico? Sono stata anche fin troppo tenera a definirli in quel modo…

E sullo sgombero del centro Leoncavallo perché tanto livore?
Per lo stesso motivo. A Milano ci sono nata e sono cresciuta. Ci ho vissuto e ho visto con i miei occhi quello che gravitava attorno a quel centro. Se oggi le cose sono cambiate, non provino adesso a dipingersi ad angioletti e a dispensatori di cultura: non si cancellano anni di abusivismo e soprattutto di illegalità.

(in copertina la consigliera della Lega, Roberta Carena, 59 anni, insieme a Matteo Salvini, ministro e leader del Carroccio)