I romantici del pallone lo sanno bene: la solitudine è spesso la più grande compagna per un portiere. E lo è stata forse anche per lui, Mario Penati, storico “numero 1” della Cosov di Villasanta, scomparso sabato all’età di 76 anni.
Triplice fischio per “Meo” Penati
Se il nome non suona subito familiare è perché a Villasanta tutti lo hanno conosciuto come “Meo”, soprannome coniato prendendo spunto dal nome di papà Romeo. Nato e cresciuto a Villasanta, classe 1949, era entrato da giovanissimo nelle fila della società calcistica oratoriana e fin da subito aveva voltato le spalle alla porta infilandosi i guantoni:
“Mario è stato un portiere per vocazione, così come lo era stato Piero “Genoa” Viganò, anche lui scomparso pochi anni fa – ricorda Franco Radaelli, amico di lunga data e compagno di squadra negli anni ruggenti della Cosov – Ha fatto tutta la trafila delle giovanili, poi come da prassi per l’epoca, era passato tra i più “grandi” dell’Ac Villasanta. Qui era rimasto ancora per qualche anno, sfiorando anche la Prima Squadra”.
Storico portiere e allenatore
Al calcio giocato si è dedicato fino alla metà degli anni ‘60. Poi, svestiti i panni del portiere, aveva vestito quelli dell’allenatore, facendo “ritorno” alla Cosov sulla panchina dei bambini:
“Sul finire degli anni ‘90, per un paio di stagioni, era stato anche allenatore dei portiere al Fiammamonza – prosegue Radaelli – E anche qui, come del resto a Villasanta, aveva un po’ stupito tutti per la straordinaria competenza in ambito atletico e tecnico. Competenza che era seconda solamente alla sua passione e all’attaccamento per la maglia del Villasanta, cui è sempre stato molto legato fino alla dismissione delle attività nel 2008”.
I funerali saranno celebrati domani, mercoledì 10 settembre, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Sant’Anastasia.
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