Commercio in lutto

Concorezzo dice addio allo storico ortolano di via De Capitani

Si è spento l'86enne Angelo Brambilla. Il fruttivendolo aveva ereditato il negozio dal padre Bernardo e qualche anno fa passò il testimone al figlio Fabio

Concorezzo dice addio allo storico ortolano di via De Capitani

Concorezzo dice addio al suo storico ortolano di via De Capitani. Mondo del commercio in lutto per la scomparsa dell’86enne Angelo Brambilla. Figlio di Bernardo Brambilla e padre di Massimo e Fabio (quest’ultimo, dal 2011,  prosegue l’attività di famiglia fondata nel 1951), Angelo ha guidato lo storico negozio per molti anni, ereditando la passione dal padre.

Una attività, dicevamo, fondata da Bernardo Brambilla (che tutti chiamavano in dialetto semplicemente Bernard), che ebbe l’intuizione di trasferirsi insieme alla moglie Lucia Rota (mamma di Angelo) da Ornago a Concorezzo appena saputo che il negozio era rimasto chiuso.

Da allora, quando si vendevano solo polli e verdura e non c’era neppure una vera e propria vetrina, di cose ne sono cambiate davvero tante. Dopo Bernardo e Lucia, le redini del negozio passarono nelle mani di Angelo Brambilla, della moglie Alba e di Carla (sorella di Angelo) che iniziarono a lavorare in bottega da giovanissimi. Addirittura Angelo entrò in negozio all’età di 11 anni.

In negozio c’era sempre un’atmosfera da bottega

Successivamente subentrò la terza generazione con Fabio, figlio di Angelo, il quale, una volta terminato il militare e il percorso di studi in università, aveva preso le redini del negozio. Brambilla Frutta e Verdura ha avuto il pregio di mantenere sempre un’atmosfera da bottega, senza però rinunciare alle innovazioni. Per vincere la concorrenza dei grandi punti vendita, Fabio aveva deciso di puntare soprattutto sulla qualità, oppure ad esempio su marmellate e prodotti artigianali fatti appositamente per lui, o ancora sulla consegna a domicilio gratuita.

Il premio attività storica ricevuto nel 2017

Nel 2017 l’attività di via De Capitani ricevette anche il riconoscimento di attività storica da parte di Regione Lombardia. Si tratta di un tributo a tutte quelle insegne che hanno dato prova della capacità di preservare e valorizzare lo spirito della propria azienda o il luogo in cui essa ha sede da almeno 50 anni.

La storia

“La bottega venne aperta nel gennaio del 1951 da mio nonno Bernardo e dalla nonna Lucia Rota – aveva spiegato il nipote Fabio Brambilla, dal 2011 proprietario del negozio – Sin da subito, con loro, ha iniziato a lavorare il figlio Angelo di appena 11 anni.  Aprire il negozio era sempre stato il sogno di Bernardo. Ai tempi del fascismo per iniziare un’attività bisogna avere la tessera del partito e poiché lui si era sempre rifiutato di farla, non gli era concesso aprire alcun esercizio. I miei nonni investirono tutte le loro risorse economiche per l’affitto della bottega, tant’è che, per poter acquistare la prima merce da vendere, dovettero farsi prestare i soldi. Nel 1961 riuscirono a comprare i locali dove si trova ancora il negozio. All’inizio il retrobottega funzionava anche da abitazione. La stanza al piano superiore fungeva da camera da letto, mentre il retro del negozio era adibito a cucina. Il bagno si trovava nella corte esterna. La cella frigorifera non esisteva, e si sfruttava una sorta di ghiacciaia sotto il castello in via della Repubblica”.

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Le esequie

Il funerale di Brambilla verrà celebrato sabato 13 settembre, alle 9.30, nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano