Prima l’insediamento del centro dialisi, ora nell’ex reparto Ospedaliero arriverà il Serd (Servizio dipendenze): l’associazione Avicor è molto preoccupata per la sicurezza degli ospiti del Corberi di Limbiate.
Il Servizio Dipendenze (Serd) si sposta al Corberi, Avicor protesta: «Insensato e dannoso per la sicurezza»
«E’ totalmente incomprensibile l’intento di mettere a diretto contatto i pazienti del Corberi (frequentatori del bar situato proprio all’interno della palazzina dell’Ospedaliero) con i soggetti fruitori del Serd, con conseguenti potenziali problemi di sicurezza e incolumità fisica per i degenti e gli operatori al seguito» hanno spiegato i componenti dell’Associazione Volontari Istituto Corberi guidata dall’avvocato Enea Fochesato.

Avicor ha quindi scritto due lettere di protesta ad Asst Brianza indirizzate al direttore generale Carlo Alberto Tersalvi.
La prima a gennaio per chiedere di non dar seguito al progetto dell’unità di dialisi (poi aperto qualche mese fa) nel reparto Montessori dove sono ospitati i circa sessanta pazienti con disabilità intellettive, disturbi psichiatrici e cerebropatie. Un servizio che secondo Avicor, in quella collocazione è «inopportuno e dannoso per il regolare svolgimento delle normali attività di cura e assistenza dei degenti» che si ritrovano ora a dover utilizzare un passaggio laterale che risulta disagevole per il passaggio di carrozzelle.
Ma a preoccupare maggiormente Avicor – ed è l’oggetto della seconda diffida inviata a giugno ad Asst Brianza – è lo spostamento del Serd dall’ex ospedale Antonini, dove si trova attualmente, in alcuni locali del Corberi (appunto il vecchio reparto Ospedaliero). Serd che si occupa di cura e riabilitazione di persone con disturbi da uso di sostanze o con problematiche dovute al gioco d’azzardo patologico.
«Un progetto insensato e dannoso per la sicurezza e l’incolumità di degenti e operatori del Corberi» hanno precisato i componenti di Avicor, evidenziando l’incompatibilità di questo servizio con le attività del presidio sanitario dedicato alle disabilità.
La sensazione di Avicor è che non ci siano progetti concerti per mantenere la storica vocazione di quest’area che fino a qualche anno fa ospitava circa 150 pazienti in tre padiglioni, mentre ora i circa sessanta pazienti rimasti sono stati accorpati al Montessori. Per l’ex reparto Mingazzini invece c’è in progetto un ospedale di comunità.
«Si stanno inserendo alla rinfusa servizi che non c’entrano nulla per occupare immobili liberi e fare economie penalizzando i pazienti del Corberi. Come associazione siamo molto preoccupati, è questa la progettualità che vogliamo?» ha lamentato Fochesato.
L’associazione vede un «panorama desolante di continuo depauperamento dei livelli di cura e assistenza. Come si può parlare di “progetti educativi/ assistenziali” quando, ad esempio, a causa della carenza di personale non è possibile accompagnare i pazienti d’estate all’ombra delle piante del giardino adiacente al Montessori costringendoli all’interno della struttura per tutto l’arco della giornata?»
Asst Brianza: «Nessuna incompatibilità tra i servizi»
Asst Brianza, rappresentata dal direttore generale Carlo Alberto Tersalvi, ha rassicurato che lo spostamento del Serd (Servizio dipendenze) nel presidio Corberi è stato attentamente vagliato e che non comporta rischi per la sicurezza dei pazienti ospiti della struttura.

«La Direzione di Asst Brianza considera sempre con attenzione le preoccupazioni espresse dai cittadini e, in questo caso, anche quanto segnalato dall’Associazione Avicor (Associazione Volontari Istituto Corberi) in relazione al trasferimento del Ser.D all’interno del presidio di Limbiate – premette l’Azienda sanitaria in una nota stampa – Tuttavia, precisa che tale collocazione è stata stabilita a seguito di accurate valutazioni volte a garantire la sicurezza e la tutela di tutte le tipologie di utenza coinvolte e che non è emersa alcuna incompatibilità tra i servizi ospitati nel presidio stesso. Diversi progetti di coesistenza di servizi aziendali, tra l’altro, sono stati già sperimentati in passato con esiti positivi e dimostrano la sostenibilità della soluzione adottata».
Asst Brianza ha quindi espresso la propria disponibilità e ha fatto appello alla collaborazione:
«L’Azienda conferma pertanto il proprio impegno a operare con responsabilità in tale direzione – conclude la nota – e rimane aperta al dialogo per informare adeguatamente gli interlocutori interessati in merito alle attività svolte dal Ser.D e alle misure organizzative messe in atto a garanzia di tutti gli utenti, gli operatori e i volontari, nella convinzione che la collaborazione rimanga uno dei fattori essenziali per offrire servizi rispondenti ai bisogni sempre più variegati della popolazione e contribuisca, al contempo, a contrastare la stigmatizzazione sociale che ancora oggi, purtroppo, colpisce alcuni soggetti fragili».