Allarme

Carcere, situazione drammatica fra sovraffollamento e cimici

Sopralluogo del segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio oggi nella Casa Circondariale di via Sanquirico per vedere la situazione degli operatori

Carcere, situazione drammatica fra sovraffollamento e cimici

Una situazione che continua a preoccupare, quella del carcere, tra cimici, violenze e sovraffollamento. Oggi, martedì 24 settembre 2025, il Segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha fatto visita alla Casa Circondariale di Monza insieme a una delegazione nazionale e regionale del sindacato, per verificare da vicino le condizioni di lavoro del personale.

Il quadro emerso in carcere

Il quadro emerso è stato definito “drammatico”. Nella struttura di via Sanquirico risultano reclusi 736 detenuti a fronte di 411 posti regolamentari. Tra questi, circa 250 soffrono di patologie mentali, mentre le condizioni igienico-sanitarie sono rese ancora più critiche da una infestazione endemica di cimici da letto, favorita dalla promiscuità delle brande da campeggio utilizzate per ricavare terzi posti letto nelle celle.

Sul fronte del personale, a fronte di un fabbisogno di almeno 450 agenti, ne risultano in servizio 279, dei quali oltre 110 distaccati in compiti non direttamente legati alla sorveglianza. La carenza si traduce in turni che superano spesso le 9 ore consecutive, con punte estreme nel mese di agosto: “C’è chi ha lavorato 30 giorni su 31 senza fruire del riposo settimanale” ha denunciato De Fazio.

Il sovraffollamento e la carenza di personale

Il segretario della Uilpa  ha evidenziato come a rimetterci siano sia i detenuti, privati di un’assistenza sanitaria e psichiatrica adeguata – quest’ultima addirittura assente per tre giorni alla settimana – sia gli operatori, costretti a lavorare in condizioni insicure e insalubri, con carichi esorbitanti e rischi continui di aggressioni.

Così De Fazio:

Con il 38% di agenti in meno, il 79% di reclusi in più, malati psichiatrici non adeguatamente curati e le cimici da letto a farla da padrone a rimetterci sono i detenuti, ma anche gli operatori che giocoforza subiscono l’insicurezza e l’insalubrità dei luoghi di lavoro, le aggressioni da parte dei ristretti, spesso neppure imputabili proprio perché malati di mente, e carichi di lavoro esorbitanti con turnazioni di servizio che non di rado raggiungono e superano le 9 ore consecutive. Basti pensare che nel solo mese di agosto c’è chi ha lavorato, senza fruire del riposo settimanale, 30 giorni su 31. In tale quadro, se la situazione in qualche modo e misura ancora regge, lo si deve solo al sacrificio, alla competenza e alla professionalità di ciascun operatore, dal più giovane agente alla Direttrice, cui pure si chiederebbe qualche ulteriore sforzo organizzativo per recuperare almeno qualche unità dagli uffici al servizio in sezione detentiva. Dal provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, invece, ci si aspetterebbe una migliore gestione nell’ambito della circoscrizione dei detenuti più problematici.

De Fazio ha chiesto maggiore attenzione da parte del Provveditorato regionale nella gestione dei detenuti più problematici e ha allargato lo sguardo all’intera Lombardia, dove le presenze hanno toccato quota 8.978 contro una capienza regolamentare di 5.777 posti. “Servono subito provvedimenti deflattivi della densità detentiva, il rafforzamento dell’assistenza sanitaria e psichiatrica e un incremento degli organici della Polizia penitenziaria – ha concluso – anche arrestando l’emorragia verso uffici e sedi extrapenitenziarie”.