Sputi, pugni in faccia e insulti al conducente dell’autobus perché non aveva da accendere. Una grave aggressione ai danni dell’autista di un mezzo pubblico è avvenuta nei giorni scorsi al capolinea di Mombello a Limbiate.
Ragazzo chiede da accendere all’autista dell’autobus, poi gli sputa addosso e lo prende a pugni in faccia
Lo spiacevole episodio risale a fine agosto ma è stato reso noto nei giorni scorsi da Salvatore Russo, ex consigliere comunale a Monza e autista che da anni porta avanti la battaglia per difendere la categoria ricoprendo l’incarico di responsabile del Trasporto pubblico del dipartimento di Provincia di Monza e Brianza per Fratelli d’Italia.
«Su determinate linee, per garantire la sicurezza di passeggeri e autisti, ci vorrebbe la presenza di una guardia giurata» ha suggerito l’esponente politico.
Tornando all’aggressione a Limbiate, l’autista 30enne stava guidando il pullman sulla linea che collega la città con Monza quando alla fermata davanti al Municipio di via Monte Bianco è salito a bordo un gruppo di ragazzi che facevano parecchio baccano.
Una volta giunti al capolinea di Mombello, intorno alle 21, uno di loro – descritto come un giovane di 17/18 anni, di corporatura magra e carnagione scura – ha chiesto all’autista se avesse un accendino. Lui però non fuma e il ragazzo ha reagito insultandolo e sputandogli sulla divisa.
Il conducente ha quindi chiamato le Forze dell’Ordine e aspettato il loro arrivo. Ma quel giovane, che si trovava ancora lì insieme agli amici, che però non hanno partecipato all’aggressione, insisteva per ripartire.
Alterato per l’attesa e dopo vari insulti, ha sferrato un pugno al volto dell’autista colpendolo allo zigomo sinistro, poi ha tirato un altro pugno ma il malcapitato è riuscito a pararlo con un braccio.
Dopo l’aggressione il gruppo di giovani è scappato via approfittando del passaggio di un altro pullman diretto a Milano e facendo così perdere le proprie tracce. Poco dopo è giunta la pattuglia dei Carabinieri che ha raccolto la testimonianza del conducente, il quale si è poi recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Desio dove, in seguito agli accertamenti, è stato dimesso con cinque giorni di riposo.
Non si tratta di una caso isolato
Purtroppo non si tratta di un caso isolato perché all’inizio della scorsa settimana si è verificato un episodio simile a Lissone, sempre a bordo di un autobus di linea.
Alla fermata vicino alle scuole sono saliti due ragazzi che tenevano nascoste delle bottiglie di birra sotto il sedile, quando l’autista se ne è accorto ha chiesto loro di scendere (infatti per motivi di sicurezza non si possono portare bottiglie di vetro sul mezzo pubblico) e oltre tutto non avevano il biglietto. Dopo una discussione accesa con il controllore uno di loro è sceso ma l’altro, prima di andarsene gli ha svuotato la bottiglia di birra in faccia.
Poi l’autista ha chiuso le porte e il pullman è ripartito dato che si erano già accumulati diversi minuti di ritardo e non si volevano arrecare ulteriori disagi ai passeggeri. Sono stati comunque chiamati i Carabinieri per avvisare dell’accaduto.
Una situazione che lascia gli operatori del settore profondamente amareggiati.
«Queste aggressioni sono diventate all’ordine del giorno e non sono solo verbali ma anche fisiche e questo è inaccettabile – ha messo in chiaro Russo – Dobbiamo aspettare che ci scappa il morto? – ha notato Russo – per garantire la sicurezza di passeggeri e personale in servizio, su alcune linee particolarmente a rischio, ci vorrebbero le guardie giurate. Sarebbe un deterrente per atti di violenza, pagherebbero tutti il biglietto e ci sarebbero meno danneggiamenti al mezzo pubblico. Questi personaggi solitamente arrivano da Monza e non possiedono mezzi propri, quindi utilizzano i trasporti pubblici (senza pagare il biglietto), quindi se si introducono delle guardie che garantiscono la sicurezza pubblica, si evita anche che vadano fare danni in altri Comuni della provincia di Monza e Brianza».
(foto archivio)