«Non so se riaprirò il parchetto nei prossimi giorni». È un grido di frustrazione quello lanciato nei giorni scorsi sui social da Ambrogio Fumagalli, presidente dell’Associazione Rione Liate, dopo l’ennesimo atto vandalico che ha colpito il Giardino del Lià a Cesano Maderno.
«Non riapro il parchetto nei prossimi giorni»
Un luogo che dovrebbe essere simbolo di aggregazione e spensieratezza, ma che da tempo è diventato teatro di maleducazione. Giovedì sera della scorsa settimana, dopo poche ore di assenza, Fumagalli è tornato al parco trovando il container dei servizi igienici danneggiato: la pellicola di plastica che ricopre le pareti era stata strappata e lasciata a terra, sparsa tra il vialetto e il prato. «Sfregiato» il Fattore del Lia’ che con i suoi baffoni e il suo cappello è il simbolo del giardino.
«Si sono divertiti a rimuovere la pellicola sulle pareti – racconta amareggiato – Hanno lasciato ovunque i resti. Non so più cosa fare».
Da anni l’associazione di quartiere, in convenzione con il Comune, si occupa con passione dell’apertura e chiusura del cancello su via Dei Mille, della pulizia e della manutenzione ordinaria del parco giochi, completamente rinnovato nel 2021. Ma l’impegno dei volontari sembra oggi scontrarsi con l’indifferenza e la mancanza di senso civico di alcuni frequentatori.
«Lasciano i bagni in condizioni indecenti – denuncia Fumagalli – E adesso iniziano anche a distruggere le cose. Mi chiedo dove siano i genitori. Possibile che nessuno veda mai niente? Il Comune ha investito per rendere questo parco un posto accogliente, e questo è il risultato?». Non è la prima volta che il presidente minaccia di chiudere i cancelli. A luglio, in un post infuocato, aveva annunciato la chiusura dei bagni dopo averli trovati completamente imbrattati di escrementi. «Uno di noi ha dovuto trovare il tempo per pulire tutto – aveva detto allora – Non è giusto».
Anche in altre occasioni aveva dovuto fare i conti con dispetti e atti di inciviltà, tra rubinetti dei bagni lasciati aperti e pavimenti allagati. Senza contare le feste private che finiscono con sacchi di rifiuti abbandonati accanto o dentro ai cestini nonostante i cartelli che invitano le famiglie a collaborare e portare via l’immondizia. Una situazione insostenibile, tanto che i volontari – sono in 11 nel Consiglio direttivo – stanno valutando la possibilità di «tornare ai vecchi tempi, quando le feste di compleanno andavano prenotate e non se ne accoglieva più di una per volta – spiega Fumagalli – Almeno così avremo tutto più sotto controllo e sapremo chi contattare in caso di problemi».
Eppure, nonostante le minacce, Fumagalli non ha mai davvero chiuso i cancelli e forse non lo farà neppure questa volta: «Lo dico, ma poi non ce la faccio. Ho troppo a cuore questo parco», spiega. Tra chi vigila su questo parco del rione Liate c’è anche Alessio Vismara, 37 anni, frequentatore abituale del campo da basket: «Vengo qui tre volte a settimana, quando serve sostituisco le reti del canestro, ridisegno le linee, tengo d’occhio la situazione. Ma non posso essere sempre qui a impedire ai ragazzi di rincorrersi con i gavettoni, che poi restano nel prato». Anche lui lancia un suggerimento: «Forse il Comune potrebbe installare delle telecamere. Sarebbero un deterrente».
