Consiglio comunale aperto

Quindici anni dopo la maxi-inchiesta Infinito: il ricordo e l’impegno per la legalità

"Un anniversario doloroso, ma oggi non ci sono più scuse. Sconfiggere le mafie è un compito che spetta a tutti noi".

Quindici anni dopo la maxi-inchiesta Infinito: il ricordo e l’impegno per la legalità

Desio per la legalità. Lo ha ribadito in modo deciso a 15 anni dall’inchiesta Infinito, la maxi operazione che portò all’esecuzione di centinaia di arresti e scoperchiò gli affari illeciti e i crimini della ‘ndrangheta in Brianza. Sabato per fare memoria e capire cosa ha lasciato l’indagine che ha colpito in modo pesante la città di Desio, portò allo scioglimento del governo cittadino e al commissariamento, si è tenuto un Consiglio comunale aperto, ospitato nell’Aula consiliare Falcone e Borsellino, simbolo di legalità, che ha coinvolto la partecipazione delle scuole, e chi operò in prima linea.

L’ inchiesta Infinito e la lotta alla criminalità

Un momento che ha testimoniato l’importante azione nella lotta contro la criminalità organizzata sul territorio. “Inchiesta Infinito: Desio 15 anni dopo – Una consapevolezza che ci ha cambiato?” è il titolo da cui sono partiti gli interventi. Presenti il magistrato Salvatore Bellomo, il colonnello Cataldo Pantaleo, già comandante della Compagnia dei Carabinieri di Desio durante gli anni dell’Inchiesta,  Lucrezia Ricchiuti, vicepresidente di Brianza SiCura, consigliera comunale all’epoca dei fatti e Valerio D’Ippolito, referente di Libera Monza e Brianza. Ha moderato la presidente del Consiglio comunale Marta Sicurello

La presidente del Consiglio

“Abbiamo fortemente voluto questo evento – ha spiegato la presidente del Consiglio comunale, Marta Sicurello  – per riaffermare l’importanza della legalità, della partecipazione civica, per dare voce alle istituzioni che combattono ogni giorno la criminalità organizzata, per far sì che il ricordo non resti un fatto isolato, ma diventi leva per far crescere nelle nuove generazioni una cultura della consapevolezza e della cittadinanza attiva. Perché ci crediamo fermamente”.

Il sindaco: “La legalità, un valore da vivere ogni giorno”

“L’Operazione Infinito del 2010, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia – è intervenuto il sindaco, Carlo Moscatelli – è stata un’indagine imponente, frutto del coraggio e della professionalità di magistrati, forze dell’ordine e collaboratori della giustizia, che ha messo in evidenza una realtà radicata anche sul nostro territorio, che ha saputo infiltrarsi nel tessuto economico, sociale e non solo. Ma questo avvenimento ha anche dimostrato un’altra verità, forse la più importante: quando le istituzioni collaborano con determinazione e coraggio, quando i cittadini non voltano lo sguardo, la legalità diventa un valore condiviso”. Il primo cittadino ha ricordato l’importanza della memoria, del contrasto alla criminalità e l’impegno quotidiano a promuovere la cultura della legalità, “un valore da vivere ogni giorno”. E tra le azioni che l’Amministrazione punta a promuove ha elencato l’educazione nelle scuole, la trasparenza amministrativa, la partecipazione e la restituzione dei beni confiscati.

Ricchiuti: “Un anniversario doloroso”

«Un anniversario doloroso per la Lombardia – le parole dell’ex senatrice Ricchiuti – L’indagine Infinito ha certificato la riproduzione e il trapianto nella nostra regione della ‘ndrangheta, con il proprio bagaglio criminale. Nel 2010 ero consigliere comunale all’opposizione. Noi consiglieri salutammo come una benedizione questa inchiesta perché gli organi investigativi confermavano quello che sospettavamo, cioè che a Desio operasse una locale di ‘ndrangheta e che, purtroppo, molti di quei malavitosi avevano rapporti con politici locali e funzionari pubblici, tanto da determinare la caduta dell’Amministrazione con le dimissioni dei consiglieri di minoranza e di quelli in maggioranza della Lega».

Bellomo: “E’ come avere un verme nel formaggio”

“E’ come avere un verme dentro il formaggio – ha esordito nel suo intervento Bellomo, per 40 anni in servizio alla Procura di Monza – L’unico obiettivo della ‘ndrangheta  è il profitto”. E riferendosi all’indagine: “Ha permesso di capire com’era la struttura che operava in Brianza. Coi Carabinieri di Seregno e Desio passavamo i giorni e le notti a fare indagini; i ricordi personali sono veramente  tanti”. Dopo Infinito, ha sottolineato il magistrato, “non abbiamo più scuse. Oggi non si può più dire: ‘E’ una cosa che non mi riguarda’. C’è la consapevolezza che ciascuno può dare un contributo, al di là del fatto che non possiamo permetterci di vivere in quel clima di omertà, su cui si reggono queste situazioni criminali, che creano paura, usando violenza e minacce”.

Pantaleo: “Da mafia rurale a mafia economica”

Il colonnello Pantaleo ha quindi puntato l’attenzione sull’evoluzione della mafia, “da mafia rurale a mafia economica, che punta al controllo del territorio non a colpi di pistola ma con il controllo del tessuto economico». Ha poi parlato della decisione decenni fa di usare la misura del confino al Nord per i mafiosi, “che da legge di repressione si è trasformata in un trasferimento della criminalità organizzata”, ha spiegato. E ha ricordato la maxi inchiesta Hydra che ha sancito l’alleanza tra le varie mafie. “Un network criminale evoluto, che mette insieme risorse e competenze. L’aspetto più inquietante è proprio rappresentato dall’infiltrazione nel tessuto socio-economico”.

D’Ippolito: “Le forze d’indagine da sole non bastano”

Valerio D’Ippolito di Libera, uno dei fondatori dell’associazione in Brianza, ha ricordato l’impegno di Carmine Messaggiero, presidente del Consiglio scomparso, che si era battuto per intitolare l’Aula consiliare a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e ha poi domandato: “Possono le forze d’indagine da sole sconfiggere le mafie? Un compito – ha affermato – che spetta a tutti e di cui non ci si deve dimenticare”. Quindi sono seguite le riflessioni dei diversi gruppi consiliari, prima dell’intervento dei ragazzi delle scuole.

 

Il contributo delle scuole di Desio

I ragazzi delle scuole del comprensivo Agnesi, del Paola di Rosa e Tolstoj con i docenti hanno portato il loro contributo, e. al termine, dopo i ringraziamenti all’Arma per il lavoro che quotidianamente svolge, e la consegna delle targhe al capitano della Compagnia dei Carabinieri cittadina, Cristiano Barboni, ai relatori e agli studenti, l’Amministrazione ha donato una pianta di eucalipto, simbolo di resilienza, con l’impegno “a combattere sempre le mafie, resistere e promuovere la legalità”.